Una mozione del Centro propone la creazione di una rete di percorsi per invogliare la cittadinanza ad alzarsi dal divano e muoversi
Di buon passo o di corsa è tempo che ciascun cittadino si muova alla conquista di una migliore forma fisica, a tutto vantaggio della salute. Anche perché ogni Comune ha la possibilità, senza un grande dispendio di risorse finanziarie, di ritagliare degli spazi accessibili a tutti, dove poter praticare dell’attività fisica. Ne è convinto il consigliere comunale del Centro Gianluca Padlina, il quale si è lasciato ispirare dall'appello lanciato dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per coinvolgere Mendrisio nell'attuazione di un vero e proprio piano anti-sedentarietà.
La proposta, tradotta in mozione (e ora al vaglio della Commissione della pianificazione), è quella di creare una rete di percorsi di ‘walking’ e ‘running’ - dunque da fare camminando o correndo - all'interno del territorio cittadino. Anzi, il primo passo, come chiede il consigliere del Centro, è quello di "incaricare il Municipio di procedere a individuare almeno un percorso adatto a camminare o correre in ogni quartiere della Città di Mendrisio". In seguito, l'autorità comunale sarà chiamata ad allestire un messaggio al fine di mettere a punto le varianti utili a intervenire sui singoli Piani regolatori dei Quartieri.
I segnali necessari a orientare podisti e corridori attraverso i vari tracciati: non serve altro. E si darà così forma, come fa capire Padlina, a una delle attività più a portata di mano e che è parte integrante della strategia della stessa Oms. Organizzazione che, fa presente il consigliere, deve fare i conti con numeri non incoraggianti. Secondo un rapporto pubblicato il febbraio scorso e firmato con l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, rende attenti, si stima che nei Paesi europei più di un adulto su tre non raggiunga i livelli di movimento raccomandati dall'Oms e che quasi la metà delle persone (il 45 per cento) non pratichi alcun esercizio fisico o sport. Il che, come emerge dallo studio, costa ogni anno morti premature e casi di malattie croniche.
Anche l'Ufficio federale della sanità pubblica, richiama ancora Padlina, ha attribuito "una priorità elevata" alla creazione di percorsi di walking e running, "ritenuto come ve ne siano ancora troppo pochi nel nostro Paese". D'altra parte, fa notare il consigliere comunale, chiunque può andare a camminare o correre, quindi definire dei tracciati "appositamente pensati a questo scopo è indubbiamente suscettibile di facilitare e incentivare notevolmente la cittadinanza alla pratica della camminata e della corsa". Ciò che ci si immagina sono dei "percorsi ad anello, con semplici demarcazioni o targhette ed indicazioni delle distanze". Poi, "particolare attenzione dovrebbe essere dedicata nel limitare al minimo gli attraversamenti stradali".
Un'altra caratteristica da non sottovalutare, fa presente Padlina, è la vicinanza al territorio. "La necessità – si legge nella mozione – di individuare dei percorsi in tutti i quartieri è dettata dalla volontà di ricercare la massima prossimità possibile, in modo che idealmente, chiunque possa uscire di casa, sapendo di poter raggiungere nelle immediate vicinanze un percorso nel quale fare attività fisica". Non solo, osserva il rappresentante del Centro, "viste le diverse caratteristiche dei quartieri è peraltro ipotizzabile immaginare di sviluppare un concetto per cui i diversi percorsi possano essere complementari tra loro prevedendo lunghezze, dislivelli e caratteristiche diverse". E qui a ispirare, si conferma, è il progetto realizzato dalla Città di Lugano tra l'Università e il Piano della stampa.
A questo punto l'autore della mozione si augura che il Municipio prediliga un approccio partecipativo, coinvolgendo oltre alle Commissioni di quartiere anche le diverse associazioni sportive cittadine, approfittando della presenza di "allenatori e preparatori sportivi che dispongono di grandi competenze tecniche e di esperienze sul territorio". L'auspicio è pure che vengano interpellati l'Ufficio federale dello sport - il quale, si ricorda, "sostiene i Comuni nella creazione di reti per l'attività fisica" - e l'Ufficio dello sport cantonale.
Padlina non manca di suggerire di attirare l'attenzione delle istituzioni universitarie, quindi dell'Accademia di architettura e della Supsi, che "nonostante l'alto numero di studenti, attualmente dispongono di un'offerta sportiva molto limitata". Non sarebbero da escludere neppure, si annota, soggetti privati che hanno già messo a punto progetti simili (come il CardioWalkTicino), né da sottovalutare le implicazioni turistiche dell’iniziativa, interessando l'Organizzazione turistica regionale del Mendrisiotto e Basso Ceresio.