Proposto al Municipio l'acquisto delle proprietà a confine con la Casa comunale. E l’esecutivo è pronto a istituire una Commissione di studio
A Novazzano c’è chi se ne è fatto (quasi) un punto d'onore. Ridare vita al nucleo del paese nella sua interezza è una sfida che le istituzioni locali non dovrebbero perdere. Anzi, è considerata una "priorità assoluta". Il pensiero di un gruppo di una trentina di cittadine e cittadini e di una parte dell'arco consiliare locale va dritto al comparto contiguo alla Casa comunale. Ovvero a due terreni riconoscibili per le testimonianze architettoniche che li caratterizzano ma che con il passare degli anni stanno cedendo all'incuria del tempo. Del resto, è da un po’ che si attira l'attenzione su quell'angolo del ‘cuore’ del Comune, soprattutto dopo che, ormai tre anni orsono, il progetto dei proprietari di trasformare la vecchia corte Belvedere in un complesso abitativo era caduto davanti al Tribunale cantonale amministrativo. Adesso per il neocostituito Gruppo per il nucleo di Novazzano è arrivato il tempo di agire.
La determinazione è tale che in aprile i ventotto rappresentanti del Gruppo (che si dichiara "spontaneo, trasversale e apartitico") hanno preso la proverbiale carta e penna e hanno scritto al Municipio guidato da Sergio Bernasconi. In tasca hanno una proposta che sembra aver già attirato l'attenzione dell'esecutivo: prendere in considerazione l'acquisto delle due aree, immaginando un progetto di recupero e valorizzazione. Una linea strategica che ha trovato di recente il supporto di una mozione interpartitica – a firmarla consiglieri di Insieme a Sinistra-I Verdi-Indip., Lega-Udc-Ind. e Centro –, altrettanto decisa nel chiedere all'esecutivo di riprendere i contatti con i proprietari – disposti a vendere e a concedere una sorta di diritto di prelazione al Comune – e "trovare un accordo".
E la compagine municipale un primo passo lo ha compiuto. Come fa sapere lo stesso Gruppo di cittadini c'è l'accordo a "istituire una Commissione composta da municipali e rappresentanti del gruppo promotore". L'obiettivo? Affrontare la problematica, nel segno della maggiore convergenza possibile. Il punto di partenza è stato, infatti, l'incontro che martedì della settimana scorsa ha portato allo stesso tavolo il Municipio e firmatari della lettera aperta. Denominatore comune l'amore per il proprio patrimonio storico, da un lato da conservare, dall'altro da reinterpretare nei suoi contenuti. «Lo scambio – si conferma – si è rivelato positivo e proficuo e la discussione ha toccato aspetti importanti riguardanti in particolare: il prezzo di vendita delle due parcelle e la necessaria trattativa con i proprietari, le forme di partenariato pubblico-privato, la partecipazione attiva della popolazione, l’intervento conservativo del nucleo, i nuovi contenuti a scopo sociale, abitativi e di utilità pubblica».
Le tematiche aperte, insomma, sono diverse. E prendono slancio dall'esigenza, avvertita dal Gruppo, di dare forma a un progetto complessivo, condiviso e sostenibile che permetta di fermare quelli che la mozione chiama un "decennale abbandono" e un "progressivo degrado", andando così a completare la parte pubblica, che racchiude la Casa comunale, il parco giochi e il fienile ottocentesco; esaltando altresì le potenzialità del nucleo e lasciandosi alle spalle le preoccupazioni attuali sul futuro del comparto. Ecco perché, come hanno fatto notare i cittadini, la partecipazione del Comune risulta essere fondamentale. Di esempi a livello svizzero, d'altra parte, non ne mancano. Accogliendo, quindi, il suggerimento dei promotori, l'autorità locale ha accettato di invitare a Novazzano il sindaco di Lichtensteig, per presentare alla popolazione l'esperienza della comunità sangallese, che ha riscoperto il suo nucleo storico ricevendo, giusto quest'anno, il premio Wakker.
Resta, certo, un nodo ancora da sciogliere: l'impegno finanziario. Ed è quello che una simile operazione potrebbe comportare. In effetti, come osservano gli autori della mozione, "il recupero architettonico delle tre parcelle riunite comporterà un onere finanziario considerevole che, a nostro avviso, non dovrà né potrà però ricadere totalmente sulle spalle del Comune. In questo senso – si rilancia – sarà necessario valutare e verificare forme diverse di finanziamento, come ad esempio l’intervento diretto di più investitori, la concessione in diritto di superficie di una parte del comparto (con il regolare incasso di un canone), ecc. Nel resto della Svizzera – si ricorda – queste prassi e modalità sono già ampiamente adottate dagli enti pubblici, con ottimi risultati sia dal punto di vista finanziario che da quello architettonico».
Lo stesso Gruppo per il nucleo di Novazzano ha fatto sapere di essersi messo all'opera per valutare la possibilità di reperire da fonti diverse le risorse necessarie per concretizzare l'intervento. D'altro canto, si fa capire a chiare lettere che in questo caso ne vale davvero la pena. Si tratterebbe, come si rimarca ancora nell'atto parlamentare, di un investimento "lungimirante e redditizio a medio e lungo termine: la rivalorizzazione e la rivitalizzazione avranno un impatto positivo non solo per questa parte pregiata del nucleo, ma per tutto il centro paese, con benefici notevoli sulla qualità di vita della nostra comunità". E non è poco.