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Mendrisio passa dal rosso al nero... a sorpresa

I Consuntivi 2022 ribaltano le previsioni e chiudono con un avanzo di 863mila franchi. L'aumento del moltiplicatore? ‘La mossa giusta’

In sintesi:
  • Non accadeva dal 2017 di registrare a bilancio dei Consuntivi un avanzo
  • Il sindaco Cavadini: ‘Siamo felici del risultato, ma non è ancora il momento di stappare le bottiglie di champagne’
Una settantina le realtà economiche che si sono insediate negli ultimi tempi
(Ti-Press)
6 aprile 2023
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Sul grafico il rettangolino è colorato di rosso. Ma non deve trarre in inganno. Stavolta si trova al di sopra della linea di galleggiamento... finanziaria della Città di Mendrisio. Ebbene sì, il Comune l’anno scorso ha chiuso in ‘attivo’, e di 863mila franchi. Di che rivendicare il diritto allo stupore. Soprattutto dopo anni di cifre davvero rosse. La statistica non mente: non accadeva dal 2017 di registrare a bilancio dei Consuntivi un avanzo. Tanto più che le prospettive annunciate dai Preventivi erano tutt’altro che rosee e ventilavano un deficit di oltre 2,2 milioni. Quindi ritrovarsi con un numero positivo dopo annate difficili – il milione e 371mila franchi sotto del 2021 e i 3,8 milioni in apnea del 2020 – è stata una sorpresa anche per il Municipio. Il primo ad ammetterlo è il sindaco, Samuele Cavadini.

Felici, ma non troppo

In effetti, solo alla fine dell’anno scorso, spulciate a fondo le dichiarazioni di imposta, Mendrisio ha ricevuto dal Cantone la buona novella: a rimpolpare le casse comunali c’erano più entrate del previsto. Ancora una volta l’effetto sopravvenienze – di fatto raddoppiate, sfiorando i 4 milioni –, unito ad alcuni minori costi – per dirne una si è risparmiato sui consumi dell’elettricità per 100mila franchi –, hanno contribuito a fare la differenza. «Siamo felici del risultato, certo – commenta Cavadini –, ma non è ancora il momento di stappare le bottiglie di champagne. Si tratta, infatti, del primo dato positivo dopo una serie negativa. Il che – aggiunge subito – ricompensa delle minusvalenze che nel passato recente hanno intaccato il capitale proprio». Capitale, va detto, che rifiata un po’ tornando a superare i 33 milioni di franchi». Stavolta le cifre sono state favorevoli a Mendrisio che, rincuorato, registra nella sua contabilità un fabbisogno meno incisivo (e passato da 49 a 42,9 milioni). Ma la municipalità non ha nessuna intenzione di cambiare rotta. E il sindaco lo fa capire a chiare lettere: «Gli obiettivi di politica finanziaria – chiarisce – non cambiano. Non finché la situazione non sarà più chiara». L’aria che tira, insomma, non fa stare del tutto tranquilli. I motivi di preoccupazione (come le voci non governabili e un indebitamento che resta elevato) resistono e le incertezze non mancano, mentre le sfide che attendono pure Mendrisio (che non intende rinunciare a investimenti in nome di qualità di vita e attrattività) sono importanti.

‘Prudenza, non immobilismo’

Ragioni più che sufficienti per Cavadini per fargli dire che «la prudenza è ancora l’arma migliore da utilizzare in momenti come questi. Anche se non significa restare immobili, o non faremmo il bene di questa Città». Il messaggio all’indirizzo della parte politica – Centro e in larga parte il gruppo Lega-Udc-Udf – che in gennaio ha fatto una resistenza vigorosa davanti all’aumento di due punti di moltiplicatore è diretto: la mossa di passare, da quest’anno, dal 75 al 77% (avallata dalla maggioranza del legislativo) è stata, in altre parole, quella giusta. Soprattutto se ci si prefigge, come detto, di assicurare alla propria cittadinanza una buona qualità di vita, anche in futuro: «La politica comunale non può essere miope». La Città, rende attenti dal canto suo il capo dicastero Finanze Daniele Caverzasio, ha bisogno di avere delle visioni a lungo termine. E il ritocco verso l’alto della pressione fiscale, annota, «dà modo di affrontare le sfide future, come il tema dell’invecchiamento della popolazione o la riforma fiscale delle aziende, ormai dietro l’angolo, e permette al contempo di guardare con una certa serenità ai prossimi anni e di procedere con passo fermo e sicuro».

Le ragioni del moltiplicatore

Mendrisio, fa capire Caverzasio, non può rinunciare, d’altro canto, a essere progettuale, né può immaginare di fermare gli investimenti. Non bastano eventi finanziari eccezionali, quindi voci che non hanno un carattere strutturale ai fini della stabilità di Mendrisio, a convincere l’esecutivo ad abbandonare la cautela con cui oggi procede il Comune. Sta di fatto che, chi non era disposto ad alzare l’asticella dell’aliquota fiscale, davanti a questi Consuntivi obietterà che, allora, si è corso troppo. Il Municipio come risponde? «Nei fatti – ci illustra Caverzasio – abbiamo voluto poter contare su un tasso di moltiplicatore che ci permettesse di navigare in acque abbastanza tranquille e di avere la possibilità di dare continuità al nostro lavoro, in maniera efficiente ed efficace, assicurando altresì stabilità alle famiglie e alle aziende che scelgono di trasferirsi a Mendrisio. Aggiungo che, se ponessimo la domanda contraria, nel 2020 avremmo dovuto aumentare il moltiplicatore all’82%. Il compito di questo esecutivo è quello di non dare l’idea di essere ballerini in balia degli eventi, ma di governare la barca. E per poterlo fare, in un centro importante, abbiamo deciso di applicare il 77%. Che riteniamo la misura giusta e sopportabile».

Sfide e concretezza

Si sono evocate le sfide e le preoccupazioni che attendono Mendrisio. Nella lista cosa si trova? «Una cosa è certa, il tema degli anziani vedrà lievitare le spese in modo abbastanza chiaro – ci spiega il capodicastero Finanze –. Nel suo messaggio il governo stima un aumento del 25%, rapportato agli oltre 10 milioni che la Città spende all’anno ci restituisce, a spanne, 2,5 milioni in più. E un punto di moltiplicatore corrisponde a 600mila franchi. In più sta diventando arduo stimare il gettito in un contesto come quello attuale, dove incidono vari fattori esterni». Non si sfugge, la Città è chiamata a dare delle risposte e pensando alla popolazione anziana, fa memoria Françoise Gehring, a capo del Dicastero politiche sociali e politiche di genere, la volontà è quella, innanzitutto, di garantire la qualità delle cure. «Questo Municipio – ribadisce – è molto attento alla prossimità al cittadino (che per noi è un plusvalore); quindi ci siamo sempre detti che avremmo dovuto trovare un equilibrio finanziario per garantire i servizi. Cosa che teniamo a continuare a fare in modo concreto. Non solo, abbiamo già delle visioni precise pure sul comparto delle case anziani, che andrà rinnovato per rispondere ai nuovi requisiti delle strutture, attente ora anche alle relazioni intergenerazionali».

Attrattività e ‘sistema Città’ da riformare

Si è parlato anche di attrattività. «Vogliamo e dobbiamo essere ‘attraenti’, e il moltiplicatore non è l’unico elemento – richiama Caverzasio –. E Mendrisio continua a esserlo. Tant’è che negli ultimi tempi si sono insediate in Città una settantina di nuove realtà economiche – che orbitano soprattutto nel settore finanziario e amministrativo, ndr – e anche la popolazione residente è cresciuta, seppur leggermente». Un altro nodo è rappresentato dalla ‘riforma’ dell’amministrazione e dalla necessità di snellire certe spese, come chiesto a gran voce da chi ha avversato l’aumento del moltiplicatore. A che punto è lo studio sulla riorganizzazione interna del ‘sistema Città’, in cui rientra l’ipotesi di una riduzione dei dicasteri? «È un lavoro che continua a fare passi avanti – ci conferma il sindaco Cavadini –. Contiamo di arrivare a presentare qualcosa nel corso dei prossimi mesi. Stiamo consolidando l’esercizio. Ma mi fermo qui».