Il Municipio di Balerna rivede il Piano regolatore per spianare la strada ai progetti che la Fondazione ha per la sede ‘storica’
Da oltre mezzo secolo (era il 1970) la Fondazione Provvida Madre di Balerna è un punto di riferimento riconosciuto nel mondo della disabilità per utenti e familiari. In questi anni, infatti, un passo alla volta ha mostrato di saper rispondere ai bisogni e reagire alla voglia di integrazione, che oggi attraversa la scuola e il mondo del lavoro. Per crescere, però, occorre anche farsi spazio sul territorio. Dopo aver aperto sedi e servizi, oltre a Balerna (dove ha il ‘cuore’) pure a Coldrerio e a Mendrisio, e aver inaugurato (circa un anno fa sempre a Balerna) Casa Ursula, ecco che l'Istituto ha in cantiere un nuovo ammodernamento con annesso ampliamento, questa volta del suo complesso ‘storico’. Una operazione per la quale ha trovato un alleato nel Municipio di Balerna, il quale ha appena messo a punto una variante di Piano regolatore che consegna, di fatto, lo strumento tecnico per tradurre il progetto in realtà. D'altra parte, non si può perdere di vista il fatto che la Fondazione, come si sottolinea nel dossier, "riveste un interesse pubblico a scala regionale e cantonale (ruolo socio-sanitario ed educativo legato all’accoglienza di persone con disabilità)".
Lo scenario, del resto, è chiaro anche agli occhi dell’autorità comunale. Le strutture esistenti, lì al numero 3 di via Carlo Silva, "non rispondono più alle esigenze e allo standard – qualitativo e spaziale – attuali. In particolare, gli spazi risultano sottodimensionati e necessitano di essere completati e rinnovati nell’ottica di disporre di infrastrutture moderne e funzionali per le attività della Fondazione Provvida Madre". Tant’è che nel 2020 la stessa Fondazione si è messa a ragionare su un possibile sviluppo delle sue infrastrutture. E la soluzione l'ha trovata sulla porta di casa, nel terreno a confine, di proprietà della società Belvedere con cui si è già trovata una intesa. Una porzione di quella superficie, situata a nord-est in località Belvedere, tra via San Gottardo (la strada cantonale) e le aree naturali del Parco delle Gole della Breggia, potrà, infatti, essere acquisita e integrata al fine di, come si esplicita nel documento pianificatorio,"favorire l’edificazione di un nuovo volume a servizio della Provvida Madre, inserito in un disegno urbanistico di insieme dell’intero comparto".
E qui entra in scena l'esecutivo, con la decisione di proporre una variante di Pr – affidata a Planidea – che ha l'obiettivo di permettere di convertire la vocazione di quella porzione di terreno – si parla di 1'700 metri quadrati – da residenziale a ‘edifici pubblici’: un cambiamento di destinazione e contenuti che non comporta alcun aumento nel computo delle zone edificabili locali, nel solco della legislazione attuale. Come si puntualizza, infatti, "in quest’ambito è opportuno definire anche i parametri edificatori minimi del vincolo di interesse pubblico (Ep), coerentemente a quanto stabilito dalla Legge sullo sviluppo territoriale (Lst)".
In buona sostanza in questo modo si fissano così le basi legali "necessarie per consentire l’ampliamento e la riorganizzazione delle infrastrutture esistenti creando i migliori presupposti". Tant’è che la variante è stata formulata "in modo da essere già compatibile, per forma e contenuti, con il nuovo testo delle norme (Regolamento edilizio) e i nuovi piani elaborati secondo la forma Lst portata avanti con la revisione di Pr", gettando un occhio pure alle disposizioni cantonali quanto alla presenza nelle vicinanze di beni culturali (a cominciare dalla villa vescovile), all'esistenza di zone pericolo, e al limite del bosco.
Oggi la Fondazione in paese può contare su tre blocchi edilizi principali, che risultano però sottodimensionati e necessitano di essere, come detto, "completati e rinnovati nell’ottica di disporre di infrastrutture moderne e funzionali". In previsione, dal dossier emerge l'intenzione di mettere mano ai diversi edifici, riorganizzando e ampliando gli spazi (in particolare amministrativi e di servizio) del primo blocco, inserendo nuovi superfici a vantaggio del secondo blocco (dove trovano posto le aule didattiche e la scuola dell’infanzia) e demolendo il terzo blocco. Al contempo, si progetta la realizzazione di "un nuovo volume destinato a concentrare gli alloggi/foyers (camere, appartamenti)", ora inseriti negli stabili iniziali. Immobile immaginato su tre livelli a cavallo tra l'area dell'istituto e il terreno accanto e collegato al secondo blocco.
Si prospetta, altresì, la valorizzazione dell’area centrale quale "parco d’uso pubblico (parco giochi, area di svago)" e il mantenimento della punta della collina libera da edificazioni, a tutela del paesaggio circostante. Un approccio che, si anticipa, verrà approfondito tramite un concorso di architettura che la Fondazione Provvida Madre intende poi promuovere.