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La politica di Mendrisio si spacca per quei due punti in più

Sull’aumento del moltiplicatore la Gestione si divide a metà. Tra le misure di risparmio dei contrari e le proposte organizzative dei favorevoli

Un deficit, due visioni per rimediare
(Ti-Press)
5 gennaio 2023
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A Mendrisio la differenza tra il moltiplicatore odierno e quello che verrà è di ‘soli’ due punti, ma il fossato che ha scavato dentro le stanze della politica cittadina (ormai ai ferri corti) è già importante. A fine ottobre, del resto, era bastato l’annuncio (che vale una proposta) da parte del Municipio, orientato (finanze obblige) a ritoccare verso l’alto la pressione fiscale, per veder schierati il ‘partito del sì’ e il ’partito del no’. Una divisione (se non quasi una frattura) che si è consumata anche all’interno della Commissione della gestione, spaccata esattamente a metà. Da una parte i commissari del Centro e del gruppo Lega-Udc-Udf (che firma con riserva), determinati a rispedire al mittente l’aumento, anzi a rinviare la decisione sul moltiplicatore, scindendola dall’esame dei Preventivi 2023; da emendare ai loro occhi in alcune voci contabili. E dall’altra parte i commissari di Plr e Alternativa, pronti a seguire l’esecutivo, ma anche a mettere sul tavolo taluni provvedimenti e a restare aperti ai suggerimenti che giungeranno dall’aula consiliare. Un fronte, quest’ultimo, che oggi rappresenta la maggioranza della Gestione, ma unicamente grazie al voto decisivo del presidente, Tiziano Calderari (Plr) (come recita la Legge organica comunale).

Una domanda, due risposte

L’inchiostro dei rapporti è, per così dire, ancora fresco. Ma il confronto in Consiglio comunale, atteso a breve (una data ufficiale ancora non c’è), si prospetta quanto mai serrato. Per la Città alzare l’asticella della fiscalità è una scelta obbligata? Alle spalle una lunga discussione che ha costretto persino a posticipare la seduta del legislativo, stando alla maggioranza la risposta è quasi scontata: restare a quota 75 per cento non sarebbe, si fa capire, una scelta lungimirante. Di fatto, si motiva, "potrebbe portare a problemi maggiori in futuro, con impatti ancora più importanti sulla popolazione e sui contribuenti". Vista dalla minoranza, invece, un’altra via è possibile. Anche perché "dal 2017 – si esplicita – il Comune non riesce più a terminare un anno con un avanzo d’esercizio", il che è "preoccupante". Ma soprattutto perché il Municipio, si rimprovera, "non ha proposto nessuna misura di contenimento della spesa ma nemmeno nessuna delle preannunciate proposte di riorganizzazione dell’amministrazione comunale".

‘Risparmiare si può’

E qui si fa largo un’ulteriore interrogativo: giunti a questo punto l’aumento del moltiplicatore si può evitare? I commissari del Centro e di Lega-Udc-Udf credono che non sia né necessario, né imprescindibile aggiungere pure questo fardello ai rincari figli di pandemia, guerra e crisi energetica. Sull’altro piatto della bilancia, accanto a un gettito fiscale che si preannuncia più promettente del previsto, ci mettono così una serie di proposte di emendamento che, fatti due conti, danno modo di racimolare, spiegano, oltre un milione di franchi. «Da un lato – precisa il relatore Gianluca Padlina (Centro) – abbiamo dei segnali di sorprese positive dal pre consuntivo 2022, dall’altro delle misure che consideriamo eque e ragionevoli. Insomma, risparmiare si può». Detto altrimenti, il margine per stringere un altro po’ la cinghia c’è.

Un pacchetto di economie

Qual è la ricetta? In buona sostanza i contrari propongono un mix, come detto, di tagli, alcuni correttivi e alcuni dati previsionali. Un pacchetto che, in buona sostanza, ci fa notare Padlina, permette di ovviare a quei due punti di moltiplicatore, senza incidere sui servizi chiave (in particolare nel campo della socialità). Otto gli ambiti individuati, lunga la lista di limature ed economie che vanno dalle poche centinia di franchi per materiale d’ufficio ai quasi 296mila franchi legati ai costi del personale, "una delle voci più preoccupanti", come si osserva nel rapporto. Tanto più, si lamenta, che il principio del blocco delle assunzioni annunciato nel passato recente sembra essere "rimasto a livello di semplice dichhiarazione d’intenti, senza alcuna portata pratica".

Tra rincaro e sopravvenienze

Nel loro esercizio i commissari della minoranza hanno messo, dunque, gli occhi sull’adeguamento al rincaro del 2,5 per cento introdotto dall’esecutivo. Con un semplice accorgimento, ovvero mettendo una soglia salariale a 90mila franchi, si chiarisce, è possibile economizzare sino a 296mila franchi. Un altro campo in cui si è intravisto uno spazio favorevole al risparmio è quello degli interessi passivi e delle sopravvenienze. Tutto sta, si suggerisce, ad emendare (al ribasso) il volume degli investimenti globali e dd alzare la quota rservata alle entrate fiscali extra.

Un ritocco ‘ponderato e bilanciato’

Se chiedete ai commissari della maggioranza vi diranno, per contro, che la situazione delle finaze di Mendrisio "è seria ma non drammatica". Ciò non toglie, si puntualizza, che occorra uscire dalle secche delle cifre rosse e alzando l’aliquota fiscale è possibile contenere le perdite a 3,9 milioni. In caso contrario il deficit lieviterebbe sino a 5,1 milioni. Ecco che per Plr e Alternativa "la proposta di aumento del 2% è considerata ben ponderata e bilanciata per mantenere le finanze comunali sotto controllo senza incidere troppo sui contribuenti, in attesa che nuovi insediamenti di persone giuridiche possano migliorare il gettito".

La maggioranza dei commissari, comunque, si spinge anche oltre. In effetti, si scrive a chiare lettere senza rinunciare a qualche frecciatina, "l’aumento del moltiplicatore non basta a rimettere le finanze comunali sui giusti binari. Dopo oltre 10 anni dall’aggregazione, ed una gestione finanziaria allegra da parte delle amministrazioni precedenti, data anche dai grandi gettiti delle persone giuridiche nei primi anni post aggregativi, e da una gestione del personale e delle assunzioni molto vivace per far fronte a problemi derivanti dalla maggior mole di lavoro derivante dall’aggregazione e dalla mancata revisione della organizzazione comunale, è giunto il momento di rivedere il modello e l’organizzazione del Comune".

Campo sportivo... in affitto

Ci si aspetta, quindi, che il Municipio passi all’azione. Per essere concreti, si avanzano altresì alcune proposte da attuare in tempi brevi. Dalla maggioranza si fa leva in particolare sul modello organizzativo del Comune e sui rapporti con associazioni e Parrocchie e i relativi costi. Ad attirare l’attenzione è, però, soprattutto una misura: la revisione delle convenzioni che regolano l’utilizzo del campo sportivo comunale. In parole povere, si chiede di prevedere un affitto, commisurato in 20mila franchi annui. Di fatto, si tratterebbe di una novità. D’altro canto, si ricorda nel rapporto, proprio per l’uso dei campi sportivi "è in preparazione una specifica ordinanza, dove si è valutata la partecipazione delle società sportive ai costi di gestione". Come dire, una volta rotto il ghiaccio...

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