Durante il Consiglio comunale di lunedì il Municipio ha risposto a un’interpellanza sulla rapina avvenuta il 28 novembre in un’abitazione.
C’è preoccupazione riguardo alla rapina avvenuta in una villa a Novazzano la scorsa settimana, ma non la percezione che il comune sia meno sicuro di altri. È quanto emerso durante il Consiglio comunale di lunedì, nel corso del quale il Municipio ha risposto a un’interpellanza che chiedeva una presa di posizione sui fatti accaduti. Lunedì 28 novembre cinque persone erano riuscite a entrare in un’abitazione e a immobilizzare due anziani, minacciandoli con delle armi. Li avevano poi costretti ad aprire la cassaforte e a farsi consegnare il contenuto. Questo nonostante, come è poi emerso, la casa fosse protetta contro le effrazioni. Il gruppo era in seguito fuggito, probabilmente a piedi verso l’Italia. Il Municipio, intanto, auspica che la videosorveglianza, installata nelle scorse settimane in più punti del territorio, possa servire da deterrente. Inoltre la situazione verrà monitorata maggiormente. Per il momento, ci dice il Ministero pubblico, non ci sono sviluppi, ma l’inchiesta prosegue come di consueto con raccolta di testimonianze, rilievi tecnico-scientifici, analisi del modus operandi e collaborazione con le autorità italiane.
Per quanto riguarda il resto della seduta di Consiglio comunale, è stata adottata una risoluzione ‘extra Loc’, indirizzata al Consiglio di Stato, che si oppone al taglio delle pensioni dei dipendenti del Cantone. Il legislativo è contrario infatti "all’intenzione della direzione dell’istituto di previdenza del Cantone Ticino (Ipct) di ridurre del 20% le future rendite di vecchiaia del personale assoggettato a tale cassa pensione". Il Comune di Novazzano, viene ricordato nell’atto, "è direttamente coinvolto in tali discussioni: tutto il suo personale è assoggettato all’Ipct". Il Consiglio comunale chiede dunque che venga congelata la decisione "fino a quando il parlamento cantonale non avrà varato adeguate misure di compensazione e le stesse saranno entrate in vigore". Come ultimo punto viene espresso il sostegno e la solidarietà per la giornata di mobilitazione prevista il 14 dicembre.
Le altre trattande all’ordine del giorno sono state evase quasi tutte all’unanimità, tra queste il Preventivo 2023 che prevede un disavanzo di 74’600 franchi e conferma il moltiplicatore al 65%. All’adeguamento del piano regolatore si sono invece opposte due persone.