Mendrisiotto

Aumentano migranti irregolari e domande d’asilo

La frontiera sud resta un punto ‘caldo’, ma le strutture della Sem hanno ancora dei posti letto a disposizione

I numeri crescono
(Ti-Press)
18 novembre 2022
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I numeri del fenomeno migratorio in Svizzera parlano di una pressione in costante crescita. I confini più ‘caldi’? Come negli ultimi mesi quelli a sud e a est del Paese. È lì che donne, uomini e ragazzi in fuga cercano di trovare un punto di approdo o di passaggio verso il nord Europa, mentre i filtri alle frontiere sembrano farsi sempre più selettivi. Da gennaio al mese scorso sul fronte dei soggiorni illegali, in effetti, è stato un crescendo nelle statistiche dell‘Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (Udsc). Allo stesso modo, spostandosi sul versante della politica d’asilo, negli ultimi tempi sono lievitate le domande: solo in ottobre si è registrato quasi un più 20 per cento rispetto a settembre e un raddoppio se paragonato allo stesso periodo dell’anno scorso. Il sistema regge? Dall’osservatorio della Sem, la Segreteria di Stato della migrazione (Sem), si mostra un certo ’self-control’. In ogni caso, tra gli attori in campo vi è un continuo scambio di informazioni, al fine di, come annota lo stesso Udsc nella nota mensile, "poter reagire tempestivamente ai cambiamenti della situazione".

Centro federale occupato al 71 per cento

Partiamo, allora, dal nostro territorio. Qual è la situazione oltre le mura del Centro federale d’asilo? In questo momento, ci fa sapere il portavoce della Sem Lukas Rieder, l’occupazione delle singole strutture federali oscilla «fortemente e quotidianamente». Tenendo ben presente che i richiedenti l’asilo vengono accolti là dove vengono garantite le condizioni migliori. Concentrando, quindi, l’attenzione sulla regione d’asilo Ticino e Svizzera centrale, ci si rende conto che oggi il tasso di occupazione sfiora il 71 per cento. In effetti, a fronte di una capacità di 1’502 posti letto, ne sono utilizzati 1’064.

In cima alla lista di chi fugge, gli afghani

In questa fase storica a bussare alle nostre porte, come ci conferma ancora Rieder, sono soprattutto migranti che giungono da Afghanistan (a chiedere asilo il mese scorso sono stati in 1’154, 330 in più) e Turchia (644). Una provenienza che aderisce in parte a ciò che riscontra il personale dell’Udsc. Anche nell’ambito delle entrate irregolari, infatti, si contano in particolare afghani e tunisini. Sono loro a costituire buona parte delle 2’435 persone intercettate al confine meridionale (in settembre erano state 2’144). Cifre importanti come alla frontiera orientale, dove i fermi sono stati 4’486 (nel mese precedente 3’703).

Nessun rifugio di Pci aperto (per ora)

Certo, davanti a cifre simili viene da pensare alla capacità logistica delle strutture esistenti. Al momento, in ogni caso, almeno la Sem non dichiara la necessità di far capo a spazi supplementari per alloggiare i richiedenti l’asilo presenti in Ticino. Tant’è, ci fa sapere il portavoce rispondendo alle nostre sollecitazioni, che non sono in funzione sedi di Protezione civile e «non è prevista la loro messa in funzione». Anche spostando l’attenzione sul Paf, il Punto di affluenza per rifugiati ricavato da un vecchio magazzino ferroviario a ridosso della stazione di Chiasso, «attualmente le operazioni – assicura Rieder – procedono relativamente senza intoppi».

D’altra parte, basta poco, però, per agitare le acque nella regione. Nel Mendrisiotto ad alimentare le preoccupazioni in questi giorni è stata la voce, poi confermata, che la scuola verde de La Perfetta ad Arzo, di proprietà del Comune di Chiasso, tornerà a ospitare dei migranti dopo il suo utilizzo nel corso dell’emergenza Ucraina. Due gli atti parlamentari - il primo all’indirizzo del Municipio di Mendrisio, il secondo del Consiglio di Stato - depositati da rappresentanti, in un caso, del gruppo Lega-Udc-Udf (primo firmatario Alessio Allio), nell’altro della Lega (il deputato Massimiliano Robbiani) che chiedono spiegazioni.

Entrate illegali, balzo in avanti

Nel prossimo futuro sarà importate, quindi, continuare a monitorare l’andamento dei flussi migratori. Farlo con un occhio ai dati registrati sin qui. Resta, di fatto, un numero significativo quello che riferisce dei 38’341 soggiorni illegali costatati da gennaio a fine ottobre, ben al di là dei 18’859 del 2021 o degli 11’043 del 2020. Mentre non subisce variazioni particolari un altro fenomeno, quello dei passatori: in ottobre le persone sospettate di dedicarsi a questa attività sono state 50; nei primi dieci mesi dell’anno se ne sono calcolate, invece, 385 in totale (nel 2021 erano state 478, nel 2020 379).

Lievitano anche le richieste d’asilo

Si resta nell‘ordine delle migliaia anche quando si parla di domande d’asilo. Solo in ottobre ne sono state presentate 3’208, come detto in crescita (1’707 in più rispetto al 2021). Di queste 2’839 erano di carattere primario. Rimane alto pure il numero di coloro che hanno ricevuto la statuto di protezione ‘S’: in ottobre sono stati 2’360 i profughi provenienti dall’Ucraina. In 110 casi, invece, questo ’status speciale’ - attivato per la prima volta quest’anno - è stato negato: i criteri richiesti non erano soddisfatti. Complessivamente da marzo a oggi in Svizzera ne hanno beneficiato in 60’601.

Oltre 9mila pratiche in giacenza

C’è, però, un altro numero che sorprende nell’ambito della politica d’asilo. Ed è quello delle pratiche in giacenza alla Segreteria di Stato della migrazione. A oggi i casi di prima istanza sono 9’464 e sono aumentati di 1’560 unità. Infatti, soffermandosi unicamente su dati di ottobre, si nota come la Sem abbia archiviato 1’675 richieste. Di queste 522 con una non entrata in materia, 464 con la concessione dell’asilo e 384 con una ammissione provvisoria.

Tra coloro che, per contro, il mese scorso hanno lasciato la Svizzera sotto il controllo delle autorità, perché rimpatriate o trasferite in uno Stato terzo, si calcolano 1’525 persone. Sul versante dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini i casi di migranti riconsegnati al Paese al di là delle nostre frontiere sono stati 755.