Alleati in disaccordo sulla richiesta di passare la mano sulla responsabilità delle Aziende. Tariffe, ‘servono risposte serie’
Sui banchi della politica cittadina Lega dei ticinesi e Udc (assieme all‘Udf dalle ultime elezioni) sono alleati già da un po’. L’ultima mossa della Lega, però, non trova concorde l’Udc; che l’ha dichiarato apertamente. Davanti alla richiesta del gruppo di revocare il mandato (e la guida) del dicastero Aziende al municipale Plr Massimo Cerutti, l’Unione democratica di centro si "distanzia". La conferma è giunta lunedì in una nota ufficiale.
"I cittadini, i contribuenti della Città di Mendrisio e le attività imprenditoriali del territorio, seriamente penalizzati dall’annunciato aumento delle tariffe del gas e dell’elettricità per il 2023 - si legge nella presa di posizione -, meritano risposte più serie. Come si sa o si dovrebbe sapere, le tariffe sono decise dal Municipio e dipendono direttamente dal prezzo che la Città paga ai fornitori in contratti negoziati mesi o anni prima dai funzionari comunali delle Aim, dunque dai responsabili degli acquisti e dalla sua direzione".
In altre parole, si sottolinea, "l’alternanza di un municipale nell’immediato non porterebbe alcun sollievo. Così come non lo porterebbe per le tasche dei contribuenti la sostituzione di quello delle finanze per l’annunciato aumento delle tasse comunali (contro cui l’Udc si è già schierata) oppure di quello a capo della Sicurezza pubblica per i problemi che la Polizia comunale vive da tempo (di cui tutti sanno, ma di cui nessuno parla)".
In conclusione, per l’Udc "la continua e incontrollata crescita della spesa pubblica, la gestione del personale comunale in tutti i settori e gli altri problemi che da anni vive la Città non si risolvono con semplici arrocchi e fumo negli occhi", ma con il voto.