Giulia Crivelli è la nuova infermiera di comunità. Il suo compito è quello di aiutare la popolazione a vivere meglio
Morbio Inferiore amplia l’offerta socio-sanitaria per i suoi cittadini. È infatti stato introdotto oggi il servizio dell’infermiera di comunità. Il Comune e l’Associazione assistenza e cura a domicilio del Mendrisiotto e Basso Ceresio (Acd) sono diventati partner nella promozione e realizzazione di questo nuovo servizio destinato alle persone residenti nel territorio comunale. Una professionista che lavora in stretta relazione con l’Ufficio sociale del Comune e ha un ruolo personalizzato, preventivo e proattivo per rendere le persone e la comunità quanto più possibile in grado di aumentare le conoscenze sulla propria salute.
Il servizio è pensato principalmente per gli anziani con l’obiettivo di creare delle abitudini sane, come migliorare la qualità e la varietà dei pasti, coinvolgere le persone in attività motorie e spiegare i danni provocati dal tabagismo. Questo nuovo ruolo sarà disponibile tutti i martedì dalle 8 alle 12 e svolto da Giulia Crivelli. Cresciuta a Morbio Inferiore e infermiera dal 2016 con una importante esperienza pregressa presso l’Ospedale Regionale di Lugano, dopo l’ottenimento del Bachelor of Science in cure infermieristiche Supsi. Amante della musica e delle arti, si sta specializzando in psicomotricità nei contesti educativi e di prevenzione. Esperienze sanitarie ed educative che metterà in campo nel ruolo d’infermiera di comunità.
Come ci ha spiegato l’Associazione Assistenza e Cura a Domicilio del Mendrisiotto e Basso Ceresio, «il servizio ha lo scopo di mettere a disposizione una figura come tramite, tra la popolazione e le varie associazioni di volontariato, per coordinare e avvicinare gli anziani ai servizi offerti nella regione, come incentiva anche la ‘Pianificazione integrata LAnz-Lacd 2021-2030’ della divisione cantonale dell’azione sociale e delle famiglie». La Pianificazione riguarda in generale ogni persona che a causa di malattia, infortunio, disabilità, maternità, vecchiaia o difficoltà socio-familiari necessita di prestazioni di assistenza e cura a domicilio o di prestazioni stazionarie (casa per anziani). Il documento cantonale prevede cinque principi di base: orientamento all’utente; inclusione; gestione integrata dell’offerta; orientamento alla presa in carico domiciliare e qualità delle prestazioni. Essi sono complementari a quelli già previsti nelle leggi di riferimento del settore socio-sanitario e in particolar modo indicati nella Lacd, nella LAnz e nella Legge federale sull’assicurazione malattie (LAMal), dove vengono richiamati i principi di efficienza, economicità e sussidiarietà.
Lo scopo di questa nuova figura non sarà quello di una infermiera a domicilio, ma «dovrà essere un punto di riferimento sul territorio e una persona di fiducia – continua Acd – che potrà indirizzare al meglio chi avrà bisogno del suo supporto. Noi vogliamo anche aiutare gli anziani, che spesso si sentono soli, ad avvicinarsi ai nostri servizi e il metodo migliore è creare dei nuovi stimoli ed entrare in fiducia con loro, informandoli al meglio e creando appunto una nuova figura per instaurare un rapporto di fiducia e farli uscire dal loro stato di isolamento». Ce lo conferma anche Giulia Crivelli, raggiunta telefonicamente durante la sua prima mattinata di lavoro: «Siamo ancora in fase di costruzione del progetto, per il momento stiamo raccogliendo le prime domande. Vogliamo creare una servizio differente dall’attività ospedaliera dove si svolge un lavoro più di cura che di prevenzione. Con il supporto delle associazioni locali, l’obiettivo di questo nuovo ruolo è entrare nella sfera privata, portare una prospettiva diversa per il mantenimento della salute e costruire un rapporto più consolidato tra paziente e curante per un continuo benessere della popolazione». Per il momento le richieste arrivano principalmente dai medici di famiglia e dagli anziani anche se, come conferma Crivelli, «l’idea è raggiungere tutte le fasce di età. Acd offre già un servizio che va da 0 a 100 anni dove vengono riunite l’unità delle infermiere consulenti materno-pediatriche, psichiatri e anche gruppi per il team building». Per maggiori informazioni chiamare il numero 079 700 53 55 o scrivere una e-mail a gcrivelli@morbioinf.ch.
Attualmente nella regione sono già a disposizione diversi servizi per l’utenza: oltre allo stesso servizio proposto nei comuni di Vacallo, Breggia, Castel San Pietro e Balerna, c’è il corso del martedì ‘Movimento è salute’ che si svolge nel giardino di casa Cereghetti a Morbio Inferiore, i ritrovi al centro diurno di Vacallo dove si ci si confronta sull’alimentazione, il corsi di ballo e il servizio di trasporto svolto dall’Acd con l’Associazione Mendrisiotto Anziani e il Servizio Ambulanze del Mendrisiotto. Tutti questi incontri, concludono dall’Acd «per il momento hanno avuto un certo interesse dalla popolazione, in uno dei corsi di ballo avvenuto recentemente, abbiamo ballato il Tango ed erano presenti oltre 120 persone. Lo scopo è anche quello di creare dei gruppi e delle nuove conoscenze tra gli anziani».