Tre consiglieri del Centro chiedono conto al Municipio sugli interventi in via Campo Sportivo-via Franchini varati in settembre
Tra i mendrisiensi e i cantieri stradali non sembra correre buon sangue. E il varo dei lavori in via Campo sportivo, preludio di un’opera che sconfinerà sino a via Franchini, non migliorerà i rapporti. L’intervento, in effetti, è di quelli impegnativi per tipologia delle opere e durata. Sapere, poi, che per condurre in porto l’ammodernamento delle infrastrutture, lì alla porta sud della Città, ci vorranno due anni di tempo è stata una vera "doccia fredda" soprattutto per chi risiede nel comparto.
Un punto sul quale oggi tre consiglieri comunali del gruppo Centro-Verdi liberali chiedono conto al Municipio locale in una interpellanza. Anche perché, fanno memoria Gianluca Padlina, primo firmatario, Davina Fitas e Patrick Valtulini, in sede di approvazione del messaggio municipale del 20 ottobre 2020 era stata indicata una tempistica di 1 anno e mezzo. Una operazione per la quale si sono messi da parte oltre 1,2 milioni di franchi.
E qui sta il punto, rincarano i tre esponenti politici. In effetti, attirano l’attenzione, non solo non si capisce "per quale ragione i lavori dovrebbero durare ben 6 mesi di più rispetto a quanto originariamente previsto", ma oltre a ciò "la durata prospettata del cantiere è oggettivamente sorprendente, visto e considerato – si fa notare – che l’intervento lungo via Campo sportivo si estende complessivamente per circa 180 metri, mentre lungo via Franchini per circa 240 metri". In totale si parla, quindi, di 420 metri. Quanto basta per aprire la strada anche agli interrogativi. "A titolo di raffronto – ‘misurano’ gli autori dell’interpellanza –, 2 anni è la durata prevista nel Canton Zugo per il risanamento di un tratto di strada cantonale tra Nidfuren e Schmittli di ben 2’400 metri (ossia di un tratto di strada quasi sei volte più lungo), comprensivo del risanamento delle canalizzazioni e il rifacimento di un ponte".
La prospettiva, si legge tra le righe, non facilita ad accrescere il tasso di accettazione nella popolazione. Ben sapendo, ricordano i consiglieri in ingresso, delle "numerose lamentele generate dai cantieri precedenti e dalle manifeste carenze emerse a livello di informazione e comunicazione". Tant’è che per rendere conto del piano di lavoro per via Campo sportivo e via Franchini l’esecutivo, l’agosto scorso, per veicolare il messaggio ha convocato i media. Ora ai consiglieri preme, dunque, sapere se il Municipio, come promesso, ha fatto "tutto il possibile per ridurre i disagi per gli abitanti del comparto". A maggior ragione, si insiste, se si considera che "dall’avvio dei lavori a oggi, l’impressione è quella che i lavori procedano estremamente a rilento, con un impiego piuttosto limitato di mezzi e maestranze. Una circostanza che si potrebbe capire per una stradina di quartiere, ma non per una via importante come via Campo sportivo".
Di fatto, si tratta di uno degli assi di transito principali che collega Chiasso a Lugano, tramite la strada cantonale, su cui scorre un traffico importante.
A pesare, non a caso, richiamano ancora gli interpellanti, vi è altresì la decisione di "prevedere delle chiusure totali prolungate lungo via Campo sportivo, invece di prevedere l’impiego di semafori (permettendo la circolazione alternata lungo una carreggiata), o quanto meno la possibilità di percorrenza in un singolo senso di marcia. Trattandosi di assi di transito molto importanti – motivano –, oltre che per gli abitanti del comparto, i disagi saranno notevoli per tutte le persone abituate a percorre le due vie interessate dal cantiere". Una strategia della quale ora si vorrebbero, quindi, conoscere le ragioni.
I firmatari dell’atto parlamentare accendono i riflettori pure sulla gara d’appalto. Il cantiere è stato suddiviso in quattro fasi e dodici sotto-fasi, di conseguenze, si annota, è "lecito chiedersi se, e in quale misura, nella gara d’appalto la durata dei lavori sia stata considerata in sede di valutazione delle offerte e se il Municipio non abbia considerato la possibilità di suddividere la commessa in più lotti. Soluzione quest’ultima che avrebbe permesso l’esecuzione di più fasi in contemporanea".
In altre parole, ci si aspetta di sapere di più dal Municipio sui criteri di aggiudicazione del mandato, in particolare, come detto, in merito ai tempi, al programma dei lavori e alla ripartizione delle opere; lo sguardo fisso sulla possibilità di accorciare la lunghezza di interventi, peraltro considerati improcrastinabili, che interessano le condotte come il manto fonoassorbente, passando per il completamento del marciapiede. D’altro canto, Mendrisio, come aveva confermato l’estate scorsa l’esecutivo, deve prendersi cura di un patrimonio che conta 78 chilometri di strade e 24 di camminamenti.
Non da ultimo, Gianluca Padlina e i colleghi di partito non trascurano neppure l’aspetto dei costi. In effetti, osservano, "sorge infine spontanea la domanda a sapere se, rispetto a quanto originariamente previsto, l’aumento della durata del cantiere è suscettibile di determinare un superamento del credito di costruzione e se, a fronte del rincaro dei prezzi – e qui il pensiero va alle materie prime, ndr –, il Municipio si sia tutelato, al fine di evitare spiacevoli sorprese".