A Mendrisio si fatica a soddisfare le richieste di abbonamenti e posteggi. Negli autosili vicini alle stazioni la domanda risulta in crescita
Le liste d’attesa chilometriche sembrano ormai essere solo un ricordo. Oggi non c’è più bisogno (non ovunque almeno) di mettersi in fila per accaparrarsi un posto dove lasciare l’auto in stazione (o poco distante), per poi salire sul treno e raggiungere il lavoro. Nel Mendrisiotto in questi anni si è fatto, del resto, in modo di garantirsi un numero sufficiente di posteggi per rispondere alle esigenze di una popolazione che si sforza di muoversi in modo più sostenibile. Così i cosiddetti ‘park& rail’ si sono moltiplicati. Lo hanno fatto anche gli utenti?
A Mendrisio di sicuro la domanda è di tutto rispetto. La conferma, d’altro canto, ci giunge dalle stesse Ferrovie federali svizzere (Ffs). «In Città – corrobora il portavoce Patrick Walser – viene registrata un’elevata richiesta di abbonamenti e posteggi; e purtroppo non è possibile soddisfare tutti». Eppure i numeri degli spazi in dotazione non sono certo trascurabili. Nell’area ferroviaria, infatti, vengono messi a disposizione globalmente 176 posti auto; ovvero 130 in via Franscini e 46 in via Flora Ruchat-Roncati (l’ex via Catenazzi). A quanto pare, però, non sono sufficienti per coprire il fabbisogno, complice un costo mensile abbordabile: si parla di 70 franchi (che per l’annata diventano 700).
Così chi ogni giorno getta l’occhio sulla disponibilità di park&rail ha notato subito quei posteggi contrassegnati di giallo, con sopra la scritta ‘privato’, convertiti lungo via Ruchat-Roncati, ma soprattutto ‘sottratti’ a quanti vanno in cerca di una soluzione conveniente dove lasciare il proprio veicolo. ‘Come mai?’, si sono chiesti taluni. Insomma, qualche borbottio non è mancato. «I posteggi in quella strada sono di proprietà delle Ffs e sono destinati all’utenza provvista di abbonamento mensile o annuale, oppure di carta giornaliera – spiega ancora a ‘laRegione’ Walser –. Non è prevista un’occupazione diversa in quanto il parchimetro non è presente».
La strategia delle Ferrovie, si fa capire, è motivata. «Come capita nella maggior parte delle grandi stazioni – chiarisce il partavoce – gli inquilini degli edifici di Ffs Immobili possono usufruire del posteggio (a pagamento) nelle aree ‘park&rail’. A dipendenza delle casistiche, il posto auto può essere riservato e demarcato in giallo oppure non assegnato. In quest’ultimo caso viene fornita una tessera posteggio che dovrà essere esibita sul parabrezza per non incorrere in sanzioni. La concessione di parcheggi privati viene verificata in base al contingente degli abbonamenti e alla richiesta generale».
Lungo la linea ferrata tra Chiasso e Maroggia-Melano – per restare nel perimetro del Mendrisiotto-Basso Ceresio – vengono messi a disposizione globalmente 582 posti: dai 35 di Capolago-Riva San Vitale e i 53 di Maroggia-Melano ai 151 di Balerna e i 186 di Chiasso.
Nessuno nasconde il fatto che la pandemia da Covid-19 e il telelavoro abbiano cambiato non poco le abitudini. In altre parole, meno passeggeri sui convogli e meno vetture in sosta negli spazi dedicati alla mobilità... intermodale. Spostandosi appena al di fuori del perimetro delle Ffs a oggi siamo ancora lontani dalla piena occupazione del settore ‘park&rail’ ritagliato, da una parte, all’interno dell’autosilo Supsi a due passi dallo scalo di Mendrisio Borgo e, dall’altra, ricavato dentro il FoxPark, il parcheggio coperto da 490 posti collegato alla ‘Città della volpe’ e alla stazione di San Martino.
«La partenza è stata a rilento – ci spiega Marco Hefti, direttore del Gruppo Tarchini –, nel solco dei flussi ferroviari e a fronte dell’emergenza sanitaria. Ora però le richieste degli abbonamenti ‘park & rail’ – in abbinamento a Swiss pass – stanno aumentando e con una certa continuità, seppur lentamente». Numeri il dirigente preferisce non fornirne, ma la tendenza risulta essere incoraggiante e per Hefti conferma la bontà della decisione di dare spazio a questa formula. «Quella che viene offerta ai pendolari è un’ottima soluzione. Lo è soprattutto per chi lavora a Lugano e può approfittare dell’offerta dei collegamenti ferroviari ogni quarto d’ora».
Tant’è che c’è anche chi ha operato una scelta ancora più radicale e, abbandonata la vettura su quattro ruote, si è convertito alla bici. E qui è iniziata la corsa a una delle venti postazioni attrezzate messe a disposizione dal FoxPark. «In effetti, sono molto richieste – ci conferma ancora Hefti –. Secondo il nostro ultimo rilevamento di metà giugno ne risultano occupate 16. Chi lascia da noi la bicicletta poi gode del fatto che l’autosilo sia videosorvegliato, che a portata di mano ci siano armadietti dove lasciare degli effetti personali, che esista la ricarica per le due ruote elettriche e sia presente quanto serve per gonfiare le gomme o ovviare a un piccolo guasto».
Spostandosi al parcheggio sotterraneo della Supsi, si registra lo stesso andamento. «Superate le difficoltà dettate dal Covid, che hanno visto i trasporti pubblici soffrire di questa situazione, le cose cominciano a decollare – ci dicono dalla Polizia della Città di Mendrisio –. Infatti, iniziano ad arrivare le richieste anche se non possiamo parlare di un boom. In ogni caso la crescita della domanda è progressiva, seppur lenta». Quindi, non ci sono persone in attesa. «La disponibilità di posteggi non manca. Del resto, oggi abbiamo una buona riserva».
Se può esserci un freno alle prenotazioni di un posto auto in uno dei due autosili, ebbene questo è determinato dalle tariffe, peraltro stabilite a livello comunale ed equiparate (tra pubblico e privato). C’è chi le giudica care rispetto ai prezzi applicati dalle Ferrovie. «Non dimentichiamo – fa notare Hefti – che il posteggio è garantito e che è al coperto e sorvegliato. Inoltre, si può approfittare di un passaggio diretto fra i sotterranei e le stazioni ferroviarie». Come dire che il costo è giustificato.
Per chi non ha problemi a lasciare l’auto all’aperto in uno dei piazzali delle Ffs, invece, ce la si può cavare anche con 50 franchi al mese (500 all’anno) a Maroggia-Melano, 60 (600 all’anno) a Capolago-Riva San Vitale e Balerna, 70 (700 all’anno) a Chiasso e Mendrisio.
La scelta a questo punto è all’utente.