Lunedì ai voti del Consiglio comunale la mozione della Sinistra per l’acquisto dello stabile. La Commissione della gestione: si sondino le condizioni
Lo storico stabile ex Bagni, affacciato su piazza Maggiore a Stabio, passerà nelle mani del Comune? La proposta, contenuta in una mozione del Gruppo Unità Sinistra – primo firmatario Enrico Bernardi – approderà ai voti del Consiglio comunale nella seduta in agenda lunedì prossimo, 28 marzo. Intanto, il Municipio – si legge in una comunicazione inviata all’attenzione del legislativo – "si attiverà per accertare un’eventuale disponibilità di vendita dell’immobile da parte degli attuali proprietari (un uomo d’affari persiano, ndr) e per valutare le relative condizioni da essi poste".
L’esecutivo è dunque pronto a contrattare e lascia così uno spiraglio di luce all’ipotesi acquisto. Ed è proprio questa la richiesta che formula nel suo rapporto la Commissione della gestione: "Dare mandato al Municipio di accertare la disponibilità alla vendita dell’immobile da parte degli attuali proprietari, nonché le relative condizioni di vendita. Sulla scorta di queste basilari informazioni – sono sempre le parole dei commissari – si potrà approfondire la tematica dell’acquisto legata anche alla maturazione degli indirizzi di utilizzo dello stabile". E a proposito di quanto potrebbero ammontare le cifre in gioco di una possibile acquisizione, il Municipio ha informato i consiglieri comunali e la Gestione che secondo uno studio di fattibilità allestito su mandato dell’esecutivo dall’architetto Ferruccio Robbiani nel 2007 si evince un valore di acquisto dell’edificio, protetto a livello cantonale, di 0,9 milioni di franchi e "costi di ristrutturazione, che a seconda della complessità, dell’estensione e delle possibili destinazioni, possono variare da circa 3 a circa 6 milioni di franchi".
Sono questi i più salienti dati sui quali lunedì il Consiglio comunale potrebbe incentrare il proprio dibattito, prima di giungere al voto sulla mozione. La Commissione della gestione ha intanto dal canto suo già risolto, "pur condividendo le motivazioni contenute nella mozione", di proporre al legislativo "di respingere per il momento la proposta di acquisto". Il Municipio, dal canto suo, ha fatto sapere di non voler esprimere un preavviso o proporre un messaggio municipale.
La mozione sull’immobile degli ex Bagni di Stabio, che si estende su una superficie complessiva di 1’026 metri quadri e ha un volume di 6’600 metri cubi, è stata oggetto, all’interno della Commissione della gestione – si legge nel relativo rapporto – di un intenso dibattito, "arrivando alla conclusione che i presupposti della stessa sono validi e interessanti, e quindi degni di approfondimento". Non da ultimo dal profilo storico: "Lo stabile possiede un proprio valore, legato alle attività termali che Stabio conobbe a partire dalla metà dell’Ottocento. Dispone inoltre di superfici e volumi importanti, tali da renderlo compatibile con un utilizzo diversificato, a disposizione sia del Comune, sia delle associazioni, non escludendo un’eventuale parziale locazione per spazi eccedenti".
E proprio sulle possibili destinazioni da affidare all’immobile si china la stessa mozione presentata lo scorso 31 agosto: l’edifico potrebbe ricoprire una potenziale funzione sociale e aggregativa. I commissari della Gestione, analizzando la proposta del Gruppo Unità Sinistra, osservano, seguendo questo solco, come in mano pubblica l’immobile "(...) fungerebbe da volano allo scopo aggregativo che per natura riveste la Piazza principale del borgo. Si avrebbero così la Piazza come tale, il Museo della civiltà contadina, le chiese, i bar e questo edificio pubblico multifunzionale che chiuderebbe il cerchio in modo ideale, valorizzando ulteriormente questo spazio a oggi poco sfruttato".
La mozione, dal canto suo, rimanda nelle mani dell’esecutivo eventuali e possibili future destinazioni da conferire agli ex Bagni, evidenziando che quanto conta attualmente "è assolutamente prioritario l’acquisto dell’immobile" e che "le soluzioni sono in parte organizzative, ma anche architettoniche. È pertanto importante sottolineare che l’acquisto presupporrà un intervento di ristrutturazione e di ammodernamento che può essere risolto solo attraverso un concorso pubblico di idee".
La mozione chiede che la piazza Maggiore di Stabio sia oggetto di un progetto di ristrutturazione che persegua almeno due scopi: renderla più bella nonché un biglietto da visita anche per coloro che vengono da fuori e riporsi al centro del villaggio sia in senso proprio che figurato. Gli autori della mozione evocano inoltre il progetto di riqualifica della piazza nel nucleo che il Comune sta realizzando e che si trova in una fase avanzata. Lo stabile, "opportunamente rimesso in sesto si integrerebbe facilmente nel progetto di rivalorizzazione della piazza come complemento e/o completamento dello spazio pubblico".
Lunedì sera, dunque, la parola passerà al Consiglio comunale che dovrà decidere se accogliere o meno l’articolata mozione. Ad ogni modo, anche in caso di bocciatura da parte del legislativo, il Municipio esplorerà e percorrerà le possibili vie per una trattativa con i proprietari del mappale 1’368 sul quale sorge lo stabile degli ex Bagni, considerato come il tema e le prospettive siano ritenute stimolanti a livello sociale per il futuro del comune.