Mendrisiotto

Mendrisio, il Palio lancia l’appello: ‘Mancano asinelli’

Quest’anno la manifestazione compie 40 anni ma ‘non si trovano esemplari con le caratteristiche giuste per partecipare’. A settembre un evento speciale.

Uno scatto delle scorse edizioni
(Ti-Press)
26 gennaio 2022
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La pandemia è senza dubbio un fattore che fa tremare le gambe a chi vuole, in questi tempi d’incertezza, organizzare una manifestazione. A preoccupare il comitato del Palio di Mendrisio c’è però un altro problema: la mancanza di asinelli disponibili per gareggiare. «Ne abbiamo bisogno sei per la corsa, uno per ogni rione della città. Al momento siamo messi piuttosto male con le candidature. Purtroppo non abbiamo ancora trovato esemplari che abbiano le caratteristiche giuste per poter partecipare», spiega a ‘laRegione’ Davide Rossi, membro del comitato. Proprio i criteri richiesti sono l’elemento che complica la ricerca di asinelli idonei a presentarsi al via. «Abbiamo chiesto con largo anticipo l’autorizzazione al veterinario cantonale, come facciamo ogni anno. Ci è stato imposto di avere fantini che non pesino più di 70 chili e di trovare animali con un’altezza di almeno 130 centimetri al garrese, che può non sembrare molto ma vuol dire trovare un asino già bello grosso. È una misura per tutelare la salute degli animali e ci teniamo a rispettarla con rigore». Questi criteri hanno però complicato le cose, come ammettono gli stessi organizzatori: «Non pensavamo d’incontrare tutte queste difficoltà, la speranza era quella di risolvere il problema contattando i contadini della regione o i proprietari di asini che ogni anno ci danno una mano. I loro animali, però, non soddisfano l’altezza minima». Il comitato ha così deciso di lanciare un appello sui social, invitando i proprietari interessati a farsi avanti entro il 31 gennaio scrivendo una mail a: info@paliomendrisio.ch. L’appuntamento con la gara, e tutti gli altri eventi che ruotano intorno al Palio di Mendrisio, è invece fissato per il 28 maggio.

‘Festeggiare 40 anni di storia’

Quella di quest’anno è inoltre un’edizione particolarmente sentita dagli organizzatori e dagli amici del Palio. La manifestazione è infatti giunta al traguardo dei 40 anni. «Si tratta di un risultato importante che ci piacerebbe festeggiare come si deve insieme al nostro presidente onorario Giancarlo Bernasconi. Non sappiamo infatti fino a quando riusciremo ad andare avanti. La voglia di tornare è tanta visto anche come sono andate le ultime due edizioni per via della pandemia: una annullata e l’altra svolta solamente con un programma ridotto rispetto al normale», prosegue Rossi. Per l’occasione si sta inoltre pensando a un evento speciale nel mese di settembre... «Ma è ancora presto per parlarne, primo vogliamo avere la certezza di riuscire a fare quello che abbiamo in testa». La preoccupazione però resta legata alla manifestazione di maggio. «Ci siamo dati tempo fino a fine gennaio per raccogliere candidature di asinelli idonei, poi faremo altri tentativi. In ogni caso non cancelleremo l’evento, se necessario adatteremo la gara con altri formati, le alternative certo non mancano. Sarebbe però un peccato visto che si snaturerebbe la tradizione». Una delle ipotesi sul tavolo è quella di correre insieme all’animale, senza quindi dover montare in sella. Questa variante è già praticata in altre manifestazioni simili.

‘Sono cambiati i tempi’

Per cercare il svolgere normalmente il Palio si sta quindi cercando anche asini provenienti da altri distretti del cantone. «Il problema è però legato ai costi, siamo un’associazione piccola e non possiamo permetterci troppe spese per fare arrivare un asino da lontano». Negli scorsi anni i criteri erano però leggermente differenti: asinelli di almeno 120 centimetri al garrese e fantini di massimo 60 chili. «In questo caso la difficoltà riguardava la ricerca dei fantini, visto che uomini sotto questo peso non ce ne sono molti. Per alcune edizioni abbiamo quindi avuto come partecipanti solo donne o bambini. Ci piacerebbe avere una maggiore rappresentanza, ma è necessario avere animali più robusti visto che poi gli asinelli vengono sorteggiati e ogni fantino deve poter salire su qualsiasi dei sei animali». A complicare la ricerca non sono però solo i criteri. «La nostra regione è cambiata molto nel corso degli ultimi decenni. Si è persa quella componente di società rurale che ha contraddistinto il Mendrisiotto in passato. Di conseguenza è calato il numero di asini presenti sul territorio e quindi è anche difficile trovare esemplari che rispondano alle caratteristiche richieste. Noi però non ci arrendiamo e ci impegneremo per mantenere viva questa tradizione», conclude Rossi.

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