L’Uss Ticino e Moesa reagisce a quanto accaduto nel Distretto in vista del salario minimo. ‘Occorre subito una soluzione’
Non usa perifrasi l’Unione sindacale svizzera (Uss) Ticino e Moesa. Davanti a quanto è accaduto oltre i cancelli delle tre industrie manifatturiere del Mendrisiotto parla apertamente di “una vera porcheria”. Indice puntato contro il “fantomatico sindacato TiSin” e Ticino Manufacturing, con l’operazione messa in campo alla Plastifil a Mendrisio, alla Ligo Electric a Ligornetto e alla Cebi a Stabio, rincara l’Uss, si è “scientemente deciso di sfruttare, a posteriori, la possibilità (scellerata, bisogna ammetterlo) di derogare al salario minimo per i Contratti collettivi di lavoro in essere non ancora conformi. Che è - come detto, e con buona pace di Nando Ceruso e Costantino Delogu - un vero e proprio raggiro, a scapito di tutti i lavoratori, non solo di quelli coinvolti in questo imbroglio!”.
Il caso ha scosso il mondo sindacale e la politica, ma “ancora assolutamente non basta". Per l’Uss adesso “occorre trovare rapidamente una soluzione per impedire che i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici siano calpestati come accaduto in queste settimane. Occorre insomma difendere la dignità del lavoro, ancora una volta attaccata nel nostro povero ‘Tesin’”.