Mendrisiotto

Chiasso, Municipio pronto a investire 50 milioni in 4 anni

Il piano degli investimenti è stato messo a punto durante l'annuale seduta extra muros. Nella lista le riqualifiche di quartieri, asili e palestre

Largo Kennedy, porta nord (Ti-Press/Elia Bianchi)
31 agosto 2021
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Negli anni anche Chiasso si è ritrovata con qualche "ferita urbana" da sanare, luoghi appannati dalla patina del tempo da rinverdire, strade da sistemare, quartieri da far rivivere. Una operazione imponente per gli interventi e i costi, dalla quale, però, il Comune non si è sottratto. Un comparto alla volta, infatti, la cittadina sta ritrovando sé stessa. Il Municipio sa bene, in effetti, di doversi muovere con oculatezza, pianificando spese e opere viarie. I risultati inanellati sin qui, però, danno ragione alla strategia comunale. Basta fare un giro oltre la strada ferrata che divide in due la realtà chiassese, nel Quartiere Soldini, o fermarsi nella zona di via Odescalchi per rendersene conto. Anche se la vera pietra miliare rimane il rinnovamento della parte centrale di Corso San Gottardo. Del resto, non è un caso se la Città si è data un Piano strategico territoriale comunale. Piano che oggi impedisce di lasciare l'opera incompiuta. A maggior ragione ora che l'esecutivo è determinato a fare la sua parte, al tempo del Covid-19, a favore dell'economia locale. Un passo dopo l'altro, quindi, si cambierà volto a tutta Chiasso. E per cominciare nei prossimi quattro anni - da qui al 2025 - si metteranno in campo, al netto, investimenti per circa 50 milioni di franchi. Una iniezione decisamente robusta nel tessuto cittadino che rinvigorirà, come anticipato, i quartieri, ma anche alcuni edifici comunali datati anni Settanta. In cima alla lista ci sono le scuole dell'infanzia di via Chiesa e via Simen e la palestra. Dopo il risanamento del Palapenz, al via il mese prossimo, toccherà a loro.

Il sindaco: 'Agiremo in modo coscienzioso'

La cifra è di quelle che di sicuro fanno tremare i polsi: 50 milioni. Quando la compagine municipale chiassese, guidata dal sindaco Bruno Arrigoni, questo pomeriggio ha lasciato il 'ritiro' della Rovagina dopo l'annuale riunione extra muros, era ben cosciente che dovrà affrontare l'impresa con rigore. La giornata è servita proprio per programmare con attenzione gli investimenti che l'attendono, ponendo le basi per il prossimo Piano finanziario e passando in rassegna i progetti nei dettagli. «Sappiamo - conferma a 'laRegione' il sindaco Arrigoni - che si tratta di parecchi soldi: andranno pianificati bene, in modo lineare, una volta affinati gli interventi e portato il tema in Consiglio comunale. Infatti, la nostra struttura finanziaria attuale - ammette - non permette un salto nel buio». Di diverse opere si sono già messe le fondamenta, altre andranno perfezionate: in ogni caso, come ricorda lo stesso sindaco, l'impegno è stato preso come testimonia il credito quadro Covid. «Fatti i passi necessari - ribadisce Arrigoni - metteremo in atto i progetti in modo coscienzioso».

D'altro canto, quando si parla di asili o palestre, si motivano lavori ormai divenuti necessari. «Si tratta in effetti di ristrutturazioni importanti ma di cui vi è bisogno, se si considera che questi stabili sono stati costruiti fra gli anni Sessanta e Settanta. La richiesta ci è giunta, non a caso, anche da chi li utilizza - annota ancora il sindaco -. Si effettueranno, infatti, lavori approfonditi e duraturi: nessun cerotto». Questi edifici - progettati nel caso degli asili da Flora Ruchat e della palestra da Paolo Zürcher - appartengono al patrimonio collettivo se non storico (come la materna di via Simen).

Prossima tappa il 'Comparto Franscini'

In tema di quartieri cittadini, invece, la prossima mossa nella geografia dei progetti di riqualifica cittadina conduce dritti al comparto, centrale, delimitato da via Bossi, via Vela, Corso San Gottardo e via Franscini, che dà il nome all'area di riferimento. Proprio via Franscini, d'altro canto, come asse di collegamento principale, è parte del cosiddetto Polo culturale/scolastico. Gli strumenti con i quali si interverrà per restituire una identità più marcata nella lettura del territorio sono essenzialmente due: l'introduzione della zona 30 - estendendola, di fatto, ma non su via Bossi - e la valorizzazione degli spazi, in particolare pubblici. Il dossier messo in pubblicazione di recente con il progetto definivo dichiara la volontà di ricomporre il disegno della Città, andando quindi ben oltre un semplice riassetto viario. I lavori saranno realizzati in tappe successive - la durata di 30 mesi sarà spalmata sull'arco di tre anni - e concretizzeranno un investimento complessivo di 2 milioni e 130mila franchi.

Qui, come si legge nell'incarto, si tratta di ricucire un "sistema insediativo", facendo leva su "interventi di potenziamento e qualificazione dei collegamenti pedonali, riqualificazione urbanistica e valorizzazione dello spazio pubblico in senso trasversale alla cesura delle infrastrutture Ffs". In effetti, il 'Polo' viene considerato un comparto pubblico "molto qualificato", mentre via Franscini e via Bossi sono due collegamenti strategici. Insomma, passa anche da quella parte di Chiasso l'intenzione del Comune di "promuovere politiche attive di riconversione urbanistica e funzionale radicale", al fine di sanare, come detto, le 'ferite urbane', in questo caso "rappresentate dall'autosilo". A contribuire a imprimere una svolta sarà, d'altra parte, anche il nuovo Piano del traffico, deciso a spostare il traffico di transito da e per la dogana lungo l'asse di via Como e via Comacini. Una piccola rivoluzione che darà modo di riconquistare qualità di vita nei quartieri: dal percorso casa-scuola a un uso diverso degli spazi pubblici.

Tra piazze, muri e un'idea di nucleo (a Pedrinate)

Cruciale nel riassetto viario generale sarà pure il cambiamento operato nell'area della stazione, che per la fine dell'anno vedrà ultimato il nuovo terminale di interscambio dei mezzi pubblici. Ma le aspirazioni chiassesi - e di Arrigoni - si spingono oltre. Sul tavolo, elenca lo stesso sindaco a 'laRegione', ci sono, infatti, anche la sistemazione, seppur provvisoria, del comparto di Boffalora, porta di ingresso nord alla cittadina, da Largo kennedy a via Verd (all'altezza del Cinema Teatro), e l'idea di intervenire, quanto a moderazione e recupero, sul nucleo della frazione collinare di Pedrinate. «Un'idea - spiega - da pianificare fra qualche anno». Tutto e subito, lo si sa bene, non si può ottenere. Anche se non si intende rinunciare a un altro punto sulla lista: la riqualifica di piazza Municipio. «In questo caso, una volta rivista la viabilità interna ci vorrà un concorso di idee per una soluzione adeguata, fra estetica e sicurezza». Cadrà anche il muro di Chiasso? Staremo a vedere.