Il Cantone risponde così ai Verdi, che interrogavano su un suo inserimento nella rete del trasporto pubblico. In Regione Lombardia un progetto c'è
La vocazione della vecchia linea ferroviaria della Valmorea? Di sicuro, turistica. La stessa peraltro che ha spronato un gruppo di appassionati ferrovieri del Club del San Gottardo a rimettere in sesto, a partire dalla metà degli anni Novanta, il collegamento da Mendrisio, passando per Santa Margherita a Stabio e sconfinando sino a Malnate, grazie a storiche composizioni e locomotive a vapore. Tutto ciò sino a qualche anno fa, almeno. Anche oggi quel tracciato agli occhi del Cantone "non ha un potenziale d'utenza tale da giustificare una riattivazione per il servizio passeggeri regolare". Le ragioni chiave? Sempre stando al governo risulta essere "troppo periferico rispetto agli insediamenti per fungere da servizio capillare e troppo isolato dal resto della rete ferroviaria, rispettivamente senza un capolinea importante a sud, per servire da asse di transito".
La via verso un suo ripristino commerciale, come rilanciato in una interrogazione dei Verdi - primo firmatario Andrea Stephani -, sembra, insomma, ormai sbarrata. Tant'è vero che in occasione della firma dell'Intesa tra Cantone Ticino e Regione Lombardia dell'aprile 2020 - di cui si attende la ratifica del governo italiano -, non si è inserita la linea tra i collegamenti destinati al trasporto pubblico, bensì fra quelli in relazione al servizio turistico. E in effetti un progetto c'è: al Pirellone - fa sapere ancora il Consiglio di Stato (CdS) - si intende intraprendere "un percorso volto ad attivare un servizio fra Mendrisio e Malnate Olona di tipo stagionale e limitatamente ai periodi di maggior afflusso turistico", come nei fine settimana. Come dire che la direzione è presa e la competenza istituzionale è lombarda.
Dal Canto suo, il Cantone, richiamato dai Verdi sull'efficacia del coordinamento tra Ticino e Lombardia sul fronte della mobilità, difende la politica condotta sin qui. A rafforzare le basi del confronto è stata proprio l'intesa dell'aprile 2020, che, si ricorda, definisce nel dettaglio "la pianificazione dell'offerta ferroviaria transfrontaliera, lo sviluppo dell'offerta di trasporto pubblico su gomma transfrontaliera", oltre alle tariffe, il nodo dei valichi, l'intermodalità e i percorsi ciclopedonali a cavallo del confine. Si inserisce in questo pacchetto l'elettrificazione della linea ferroviaria Como-Lecco. L'impegno da parte della Regione Lombardia è preso e apre la strada ai collegamenti Tilo con il Ticino, in particolare pensando ai lavoratori frontalieri.
Passi avanti sono stati compiuti pure a favore della rete di autobus tra Ticino e Lombardia, che "integra e completa" quella ferroviaria e dà garanzia di capillarità. Nei piani, fa sapere il Cantone, si prevede di realizzare "nuovi collegamenti nelle aree di confine fra il territorio delle province di Como e Varese e il Canton Ticino, coerentemente agli adeguamenti dell'offerta lungo tutta la rete del bacino Como-Lecco-Varese". Così da assicurare un interscambio con le linee su rotaia Como-Camerlata-Chiasso-Lugano e Malpensa-Varese-Mendrisio-Lugano, nonché la Ferrovia Lugano-Ponte Tresa.