Il consigliere Tiziano Fontana richiama l'attenzione sull'uso del territorio. E chiede un censimento dei comparti in disarmo
Il suolo è un bene prezioso. Anzi, in Svizzera è "la risorsa non rinnovabile più esigua", parola dell'Ufficio federale dell'ambiente (anno 2014). Nel Mendrisiotto di occasioni per rendersene conto, del resto, non ne sono mancate in questi anni. Ecco che ogni qualvolta fa capolino un progetto, c'è chi salta sulla sedia, con il timore che un altro prato verde (uno dei pochi rimasti nel Distretto) scompaia. È successo anche di fronte all'intenzione di costruire una palestra multifunzionale a vocazione regionale. Pur compresa la finalità dell'operazione, l'idea di utilizzare un terreno di Genestrerio inserito a Piano regolatore quale zona destinata ad attrezzature ed edifici pubblici ha fatto preoccupare, una volta di più, il consigliere comunale indipendente Tiziano Fontana. Il quale ha messo sul piatto della Città il tema delle aree dismesse. Un dossier non nuovo a livello cantonale, che ha fatto discutere, ma ha pure portato il Gran consiglio ticinese oltre un anno fa a destinare 10 milioni di franchi al recupero di edifici industriali di fatto abbandonati, concentrando l'attenzione non solo sulla Leventina o la Riviera, ma pure sul Basso Mendrisiotto.
La problematica, insomma, è reale. Lo avevano fatto capire già nel 2016 due atti parlamentari e una iniziativa generica. E allora perché fermarsi agli stabili, sembra suggerire, oggi come ieri (era il 2014 e la sede era quella delle Aziende industriali) Fontana. Che rilancia con una interrogazione ad hoc. Al momento, motiva, esiste "la necessità di valutare approfonditamente le aree dismesse prima di prevedere la cementificazione di aree verdi situate in zona Ap-Ep". Da ecologista, il consigliere pone come "obiettivo prioritario" davanti a qualsiasi nuovo messaggio municipale la difesa del suolo. Ovvero di un "bene fondamentale, che viene purtroppo trattato come un qualsiasi 'oggetto' mercificato".
Un altro nodo agli occhi di Fontana è poi quello delle zone dedicate alle attrezzature pubbliche. La superficie individuata a Genestrerio accanto alla sala multiuso è stata ritenuta da subito adatta, oltre che già dotata di parcheggio. Tant'è che il capo dicastero Sport e tempo libero Paolo Danielli ha fatto capire che vi sono altre zone Ap-Ep definite interessanti per altri progetti simili. E qui il consigliere indipendente torna alla carica: "Prima di cementificare aree che hanno ancora una copertura humosa, pur trovandosi in zona Ap-Ep, un ente pubblico - esorta - deve cercare di usare aree aventi una superficie già compromessa". Così, lascia intendere, da mettere sui piatti della bilancia, da un parte, i bisogni di strutture sportive nel Mendrisiotto e dall'altra la situazione territoriale.
Tirare le somme degli edifici in disarmo, grazie agli studi affidati all'Accademia di architettura di Mendrisio, ha contribuito a mettere in campo una vera e propria strategia e le risorse finanziarie per attuarla. Solo sul versante degli stabili, l'ateneo ne ha individuati 114 sui 6'700 censiti. Un'operazione simile, rilancia Fontana, sarebbe utile anche per quanto riguarda aree e terreni. Tanto da chiedere al Municipio se "esiste un inventario aggiornato delle aree dismesse (industriali, artigianali o di altro tipo) esistenti sul territorio del Comune di Mendrisio". Il consigliere va oltre: l'autorità comunale domanda, è in possesso di "un elenco completo e aggiornato delle zone Attrezzature pubbliche – edifici pubblici (Ap-Ep) del Comune di Mendrisio? Se sì, intendete metterli a disposizione di chi dovesse manifestare interesse a studiarli?".
Tornando sulle strutture sportive e alla luce della decisione di dare vita a un Ente regionale per lo sport, Fontana sollecita l'esecutivo su un altro punto e chiede se è in possesso di "un elenco completo e aggiornato delle zone Attrezzature pubbliche – edifici pubblici (Ap-Ep) del Comune di Mendrisio". Se la risposta è affermativa, ribadisce, "intendete metterli a disposizione di chi dovesse manifestare interesse a studiarli? ". Il messaggio, insomma, è chiaro. Parafrasando il meteorologo Luca Mercalli, il consigliere di Mendrisio fa memoria che "il suolo, una volta perso, è perso per sempre".