A contribuire all'ottimismo del Municipio l'arrivo da Lugano della Inpeco. Tirate le somme, i consuntivi chiudono nelle cifre nere
Se lo chiedete al sindaco di Novazzano, Sergio Bernasconi, vi dirà che i Consuntivi 2020 del Comune «non sono male». Di questi tempi è meglio non sbilanciarsi troppo, ma soprattutto è il caso di tenere i piedi ben piantati a terra. E la prudenza da quelle parti, lì nel Basso Mendrisiotto, è un ingrediente che non manca mai. Guardando, però, più da vicino le cifre che danno un senso ai bilanci si vede bene che, sin qui, l'amministrazione locale ha retto bene al contraccolpo della crisi sanitaria da Covid-19. E questo non solo perché, a conti fatti, si chiude l'anno passato nelle cifre nere - con un avanzo di poco più di 385mila franchi, sovvertendo le previsioni e permettendosi pure un ammortamento straordinario da mezzo milione -, ma altresì per la solidità delle sue imprese. Settore che, nel frattempo, ha visto l'arrivo di una realtà di peso internazionale quanto 'sostanziosa' (fiscalmente parlando).
Tra le righe del documento la si evoca a più riprese, senza (chiaramente) farne il nome. Ma è evidente che la "nuova importante persona giuridica" che si è insediata nel 2019, traslocando a Novazzano da Lugano è la Inpeco. Base in Svizzera, questa multinazionale nata in Italia - dove, a Torino, ha il suo stabilimento di produzione - orbita attorno al settore biomedicale, portando l'automazione nei laboratori di tutto il mondo. Il suo arrivo ha contribuito a essere ottimisti sulle ripercussioni per il gettito di imposta, più cospicuo rispetto al 2019 e assestato, globalmente, sui 5 milioni e 281 mila franchi. Del resto, un moltiplicatore da poco rivisto al ribasso e portato al 65 per cento (giusto per il 2020) di sicuro rappresenta un buon argomento per attrarre nuove realtà aziendali.
Insomma, dalle imprese che hanno messo radici nel Comune giungono "segnali positivi". Sufficienti a convincere il Municipio di aver visto giusto quando si è proposto di abbassare l'aliquota fiscale. A parlare, d'altro canto, sono i numeri stessi. Se i contribuenti fisici (le economie domestiche per capirci) si mantengono stabili - con 5,7 milioni -, le persone giuridiche vedono aumentare il gettito cantonale d'imposta, che passa da 1,1 milioni a un milione e 850mila franchi. A ciò si sommano poi anche le imposte alla fonte, poco più di 1,2 milioni, e le sopravvenienze, di poco inferiori ai 2 milioni di franchi.
Sta di fatto che la diagnosi sulla salute finanziaria del Comune ad oggi è "da considerarsi buona". Una situazione, si sottolinea nei Consuntivi, che "permetterà anche in futuro di assicurare ai nostri cittadini ottimi servizi e di dar seguito agli investimenti pianificati". Investimenti che includono in particolare le palazzine per anziani autosufficienti e la ristrutturazione del Mulino del Daniello.
Certo, si ammette, "le reali conseguenze della pandemia sulle persone fisiche e giuridiche del nostro Comune saranno valutabili con esattezza solamente nel corso dei prossimi mesi o anche anni". Il che richiama alla necessità di mantenere, da un lato, i contatti con i principali contribuenti e, dall'altro, di tenere sotto controllo le spese
L'esecutivo locale, in ogni caso, ha già voluto tastare il terreno. Così il giugno scorso ha organizzato un sondaggio tra le attività economiche presenti sul territorio. Ebbene, si annota a bilancio, "i riscontri ricevuti sono stati abbastanza confortanti - conferma l'autorità comunale -, le misure economiche a sostegno delle aziende messe in campo a suo tempo hanno effettivamente prodotto il risultato sperato". Per avere la prova del nove, a ottobre si sono ripresi i contatti con "la decina di persone giuridiche più importanti". Il responso? "Sebbene i dati comunicati siamo abbastanza eterogenei, possiamo stimare - si conferma - una diminuzione della cifra d'affari di circa il 20 per cento, anche se - si ribadisce - il gettito previsto da una grande impresa insediata nel nostro territorio - si legga la Inpeco, ndr - va a mitigare il dato negativo". Una contrazione iscritta a Piano finanziario, assieme all'ipotesi di una riduzione del 5 per cento del gettito delle persone fisiche.
Il Comune di Novazzano, comunque, ha preso un impegno: resterà al fianco di cittadini e aziende, soprattutto in questi tempi di Covid. Nel corso del 2020, infatti, si sono messe in atto più forme d'aiuto. E non si esclude che quest'anno possano essere assicurate "ulteriori misure fiancheggiatrici atte ad alleviare puntuali situazioni di difficoltà che dovessero verificarsi". L'azione di sostegno ha dato concretezza da una parte a due tipi di fondi - il primo di 3mila franchi per la distribuzione di buoni spesa, il secondo di 100mila franchi alfine di consegnare buoni da 40 franchi da spendere sul territorio (ad oggi ne sono stati versati per 82mila franchi) -, dall'altro ad agevolazioni puntuali. E qui si sono inserite tanto le proroghe sui pagamenti che le mascherine assicurate a ogni singolo cittadino. Senza trascurare il contributo alla campagna di vaccinazione, varata con i cittadini over 80 e che presto sarà estesa a chi ha più di 75 anni.