La testimonianza di alcuni giovani che, al momento del rogo, si trovavano nello stabile adiacente. Vista allontanarsi un'auto. 'Cause per ora sconosciute'
«Stavamo provando nel nostro locale quando è arrivato un poliziotto ad avvertirci e a chiederci di andarcene in fretta». A parlare è uno dei ragazzi che stasera si erano riuniti in un edificio adiacente alla zona del vasto incendio scoppiato attorno alle 22 a Mendrisio, in via Campagna Adrona nei pressi della Pm Ecorecycling. I giovani erano arrivati da una decina di minuti e avevano appena iniziato a suonare: «Stavo insegnando al lui (indica un compagno) gli accordi di "Smoke On The Water", aspettavamo amici, quando la polizia chi ha chiesto di andarcene il più in fretta possibile».
Il locale-prova, aggiungono dovrebbe essere salvo, dal momento che si trova in un edificio separato dalla zona dell'incendio. «Lo stabile è a forma di elle, noi siamo nell'altra ala».
Nel frattempo alcuni testimoni hanno segnalato di aver visto un'auto lasciare il luogo dove si è sviluppato l'incendio. Non è chiaro se ciò possa avere qualche legame con quanto accaduto. Sull'incidente la polizia ha aperto un'inchiesta, che dovrà ora fare chiarezza sulle origini del rogo.
Una cosa è certa, per il Corpo pompieri del Mendrisiotto è stata una serata davvero impegnativa. Quando raggiungiamo il comandante Corrado Tettamanti è ormai domenica e il fuoco è sotto controllo. «Lo stiamo ancora spegnendo - conferma a 'laRegione' -. Di fatto saremo all'opera anche nel corso della giornata (di domenica, ndr)». Nel frattempo, la linea ferroviaria ha potuto esser riaperta, ma su un solo binario fra Mendrisio e Chiasso. Nella lotta contro il rogo hanno dato una mano pure le Ffs, sul posto con il treno di spegnimento. Il dispiegamento di forze, in effetti, è stato imponente per fronteggiare l'incendio di pneumatici all'interno dell'area della Pm Ecorecycling in via Campagna Adorna a Mendrisio.
Si sa qualcosa sull'origine del rogo? «Al momento - ci dice il comandante - le cause sono sconosciute». Noto ai pompieri è invece il luogo: giusto quattro anni orsono, erano i primi di dicembre del 2016, avevano preso fuoco dei copertoni (all'epoca ne venivano stipati circa 20mila, oltre la capacità ricettiva). Questa volta però l'incendio non è stato, a quanto pare, così esteso, anche se ha interessato le gomme sistemate nei depositi aperti verso il cortile, quindi all'interno dei capannoni.
Al lavoro nella serata di sabato, accanto a militi e agenti, si sono visti pure gli esperti della Sezione aria, acqua e suolo, chiamati a monitorare la qualità dell'aria. Nel 2016 si era dovuto fare i conti con un aumento della concentrazione di polveri fini, allora schizzate alle stelle.