Sabato 17 ottobre le vie della cittadina ospiteranno il tradizionale mercatino autunnale. Tra i protagonisti anche le api, con la 12esima Sagra Cantonale del miele
Sono tanti gli eventi più o meno grandi che, a causa della pandemia in corso, sono stati cancellati o rimandati a data da definire. Ce n'è uno che - fatte proprie tutte le misure sanitarie necessarie - si farà con qualsiasi tempo: è la Festa d'autunno che si svolgerà sabato prossimo, il 17 ottobre, a Chiasso. Dalle 9 alle 18 si animeranno piazza Indipendenza e Corso San Gottardo. Presente dal 2015, dunque, il «mercatino – spiega Roberta Donanini, organizzatrice della manifestazione insieme al Dicastero sport e Tempo libero della cittadina e la Federazione Ticinese Apicultori (Fta) – si farà». E le adesioni non mancano: «si sono già annunciati una sessantina di espositori che proporranno durante la giornata prodotti enogastronomici e di artigianato locale». Parola d'ordine, come detto, sicurezza sanitaria. E in tal senso, rassicura, «il mercatino si svolgerà rispettando un apposito piano di protezione che garantirà un adeguato distanziamento e l'utilizzo di ausili per la sanificazione». Ad esempio, specifica Donadini, «al banco ci sarà un addetto alla vendita ogni due metri, gli espositori dovranno indossare le mascherine e l'igienizzante sarà fruibile a tutti». Insomma, nulla sarà lasciato al caso.
Come da prassi ormai consolidata, alla Festa d'autunno parteciperanno anche le... api: presenti in massa grazie allo svolgimento della dodicesima Sagra Cantonale del miele. In piazza Indipendenza vi saranno infatti una quindicina di espositori che hanno fatto del miele una passione e, in alcuni casi, anche un lavoro. Non mancheranno dunque i produttori, i quali predisporranno anche laboratori in tema per i più piccoli e degustazioni guidate. «Oltre alle informazioni sul miele e su come conoscerlo meglio – racconta il presidente della Fta Davide Conconi –, sveleremo qualche dritta da applicare in cucina e qualche 'rimedio della nonna'».
L'incontro con la stampa avvenuto questa mattina è stato anche l'occasione per comprendere come sia andata l'anna apistica. E, ci confida il presidente, l'annata 2020 «per la Svizzera italiana è da annoverare fra le migliori del decennio, sia per quanto riguarda l'ottimo tasso di sopravvivenza delle colonie all'uscita dell'inverno scorso, sia per l'ideale sviluppo primaverile delle api che ha portato a una buona produzione di miele». Che il tutto procedesse per il meglio «lo si è capito già dal miele primaverile di pianura – aggiunge –. Bene la robinia (denominato commercialmente miele d'acacia, ndr) con la sua fioritura precoce, che ha rinforzato le colonie di api, arrivate molto forti per il raccolto di tiglio e castagno per quel che concerne le quote collinari». Dove, per altro, «la canicola ha colpito solamente dopo le fioriture principali». Anche in quota si sorride con «buoni raccolti di rododendro e millefiori». In definitiva, come detto, è stata una buona annata, probabilmente grazie «a una primavera mite, che non ha visto ritorni di freddo importanti. Poi – sottolinea Conconi – le famiglie di api ben popolate e vigorose hanno potuto contare su buone condizioni di fioritura delle essenze principali per l'apicultura del sud delle Alpi». Non resta altro, a questo punto, che lasciarsi trasportare dai profumi e dai gusti che la Festa d'autunno di sabato prossimo saprà proporre a tutti gli interessati.