L'ipotesi di un evento con la sola presenza degli animali non ha convinto. Per segnare la tradizione, si pensa a piccole iniziative nel Nucleo
Il Mendrisiotto perde anche la Fiera di San Martino, prevista a Mendrisio a metà novembre. Una decisione che era nell'aria e che è stata presa ufficialmente ieri dal Municipio di Mendrisio. Dopo aver da subito rinunciato alla Fiera così come nota a livello cantonale (e quindi a capannoni e giostre), l'esecutivo ha abbandonato anche l'ipotesi di un piano B, con una manifestazione limitata alla presenza degli animali. «Abbiamo incontrato le varie parti in causa come Gioventù Rurale, i rappresentanti di Polizia e sicurezza e il delegato Covid per le manifestazioni – spiega Paolo Danielli, capodicastero Sport e tempo libero di Mendrisio –. Da questo incontro è emerso un certo scetticismo nel riuscire a garantire un corretto svolgimento del piano B». A questo si aggiungono anche i costi per il trasporto degli animali che non sarebbero compensati da nessun ricavo e, soprattutto, la necessità di garantire il distanziamento sociale imposto dalle norme sanitarie in vigore. «In caso di bella giornata – aggiunge Danielli – l'afflusso rischia di essere molto elevato e basterebbe davvero poco per creare il problema».
San Martino è una tradizione molto sentita a Mendrisio. Nelle prossime settimane il Dicastero valuterà la possibilità di organizzare delle piccole iniziative nel Nucleo storico di Mendrisio. Tra le ipotesi al vaglio ci sono la posa di immagini d'epoca e delle passate edizioni – sulla scia di quanto fatto a giugno dalla Festa della Musica – o la proiezione di filmati alla Filanda.
L'amministrazione comunale di Mendrisio ha nel frattempo avviato una valutazione globale delle manifestazioni previste in Città fino al mese di gennaio. Tra queste, spiega Danielli, «rientrano anche la tombole e i pranzi organizzati nei Quartieri: sarà necessario valutare quali cambiamenti occorre introdurre per consentire, o meno, lo svolgimento».