Problemi nel tracciamento: malgrado la corretta registrazione 'il messaggio dal medico cantonale non è arrivato'. Merlani: 'Alcuni numeri errati, ma...'
«Ci sono alcune cose che non tornano». All'indomani della notizia sul focolaio da coronavirus alla discoteca Montezuma di Novazzano, stanno sorgendo alcuni interrogativi. Molti di questi si concentrano sul tracciamento posto all'entrata del locale. Insomma, chi venerdì sera si è recato nell'esercizio pubblico ha dovuto lasciare le proprie generalità e il numero di telefono. Attualmente, inoltre, c'è un tetto massimo di entrate fissato a 100 persone per serata. Ma, diverse persone presenti nel locale non hanno ricevuto il messaggio con il quale le autorità annunciavano la messa in quarantena. Gli avventori hanno fornito dati sbagliati oppure c'è un problema a livello di presa e trasmissione dei dati raccolti?
Dalle testimonianze che abbiamo potuto raccogliere, come detto, «qualcosa non torna». Ce lo spiega un avventore (nome noto alla redazione): «venerdì sera, con un gruppo di amici, abbiamo trascorso la serata in un bar di Mendrisio. Poco dopo mezzanotte abbiamo deciso di andare al Montezuma. Nel momento in cui siamo entrati c'era poca gente, abbiamo lasciato i nostri nominativi e il numero di telefono». Ma ieri sera, nessuno di questi amici (il gruppo era composto da 6 persone) ha ricevuto l'Sms. «Svolgendo un lavoro a contatto con le persone – spiega il nostro testimone – questa mattina ho chiamato l'help line e il mio nome sulla lista fornita dalla discoteca non risultava. Strano, perché il mio nome l'ho lasciato».
«Adesso mi hanno inserito nella lista e sono considerato nel gruppo di chi potenzialmente poteva essere entrato in contatto con le persone risultate positive». Il ché, in parole povere, significa che dovrà fare la quarantena sino a domenica.
Una testimonianza analoga a quella raccolta oggi anche dalla Rsi.
Curioso anche il caso che riguarda due fratelli i quali, venerdì sera, si sono recati al Montezuma separatamente. «Sono entrato poco dopo mezzanotte e ho correttamente lasciato i miei dati», racconta. E ieri sera, puntualmente, è arrivato il messaggio dal medico cantonale: "Nell'ambito dell'indagine ambientale effettuata per accertare tre casi di Coronavirus odierni, è emerso che tutti i casi avrebbero preso parte alla serata al DiscoClub Montezuma il 28 agosto. Dalla verifica effettuata sulla lista dei presenti è apparso il presente numero di telefono. Abbiamo motivo di credere che lei sia entrato in contatto con un potenziale caso indice la stessa sera". Da qui, dunque la quarantena.
La stessa sera, però, nel locale c'era anche il fratello, «giunto prima di me». Ma, al momento, «di messaggi non ne ha ancora ricevuti».
Il medico cantonale Giorgio Merlani non esclude che qualche nome possa non essere stato messo sulla lista: «In questo caso sarebbe un atto illecito che, se confermato, avrà conseguenze». Tuttavia ci potrebbe essere anche un'altra spiegazione per gli Sms non arrivati. «Ci siamo accorti che alcuni numeri erano riportati in maniera errata, con sei o otto cifre. Vi sono poi contatti italiani, e il sistema Sms in questo caso sembrerebbe non funzionare, come pure numeri fissi. In ogni caso, oggi tutti coloro che sono sulla lista verranno raggiunti singolarmente per telefono dal 'contact tracing', che ieri sera abbiamo provveduto a potenziare con altre dieci persone. Gli operatori avranno anche il compito di dirimere la questione dei numeri errati. L'Sms di ieri era infatti solo un primo avvertimento per evitare che chi è potenzialmente a rischio si recasse al lavoro».