Dai banchi del Gran consiglio arriva il sostegno alle rivendicazioni del Distretto. 'Servono più collegamenti e più tracce'
La schiera degli alleati si infittisce per un Mendrisiotto deciso a reclamare un posto nella geografia degli agglomerati urbani del Paese. Anche i relatori del rapporto con cui la Commissione gestione e finanze del Gran consiglio ha aperto la strada al potenziamento del trasporto pubblico nel cantone - una operazione da quasi mezzo miliardo di franchi da mettere in campo da qui al 2023, rampa di lancio il varo della galleria del Ceneri, e sottoscritta dal parlamento a maggio - e con loro i colleghi del legislativo cantonale sono pronti a schierarsi a favore del Distretto. Le lacune nei collegamenti fra il sud del Ticino e il nord delle Alpi non erano, del resto, sfuggite ai commissari, in testa Maurizio Agustoni (Ppd), Anna Biscossa (Ps), Daniele Caverzasio (Lega) e Nicola Pini (Plr). Tanto da mettere nero su bianco (e in evidenza) come sulla tratta a lunga percorrenza - peraltro non parte integrante del messaggio governativo - 'la nuova impostazione non prevede collegamenti diretti da e per il Mendrisiotto verso il resto della Svizzera per tutta la giornata (ma solo la mattina e la sera)'. Una situazione, ribadivano i co-relatori, alla quale 'bisognerà pertanto rimediare in futuro'. Un auspicio a cui si torna a dare voce. Oggi più di ieri, si impegnano i quattro parlamentari, 'non possiamo che esprimerci a sostegno delle rivendicazioni del Mendrisiotto'.
Le sollecitazioni, comunque, non si esauriscono qui. 'Abbiamo inoltre richiesto, a medio termine - fanno memoria Agustoni, Biscossa, Caverzasio e Pini in una nota -, di fare in modo di liberare le tracce a sud di Lugano dal traffico merci nelle ore di punta per avere la possibilità di un potenziamento per i passeggeri'. Tracce da negoziare con la Confederazione e che, spiegano, 'potranno essere così impiegate anche per far fronte alla lacuna di traffico di lunga percorrenza che colpisce il Mendrisiotto (come pure per potenziare la tratta Tilo Locarno-Lugano)'.
Uno sforzo in più, quello che ci si aspetta, importante. E ciò nonostante il fatto, riconoscono i deputati, che ''fortunatamente, con il concetto di trasporto 2021 siano previsti a sud di Lugano cinque treni regionali all'ora e per direzione, e che dall’orario 2021 sulla rete Tilo numerose corse verranno svolte con convogli più capienti'. Il riferimento esplicito è alle 'doppie composizioni Flirt lunghe oltre 200 metri, mentre in futuro potranno essere impiegati treni a due piani per garantire la capacità necessaria'.
Il messaggio che giunge dai banchi del Gran consiglio, insomma, è chiaro: 'La Città Ticino sta finalmente diventando realtà: non lasciamo indietro il Mendrisiotto!'. Il Distretto, di sicuro, farà di tutto per non farsi escludere dalle direttrici nazionali. Lo si è visto bene nella mobilitazione tanto delle istituzioni e dei politici locali che della popolazione, come testimoniano le firme in calce alle due petizioni lanciate nel giro di pochi giorni. E se la partita la si gioca in particolare tra due interlocutori, anzi tre - il Cantone, la Confederazione e le Ffs -, oggi la regione a sud sa di poter contare sul sostegno convinto tanto del Consiglio di Stato che del Gran consiglio. Che possibilità ci sono di mantenere le fermate dei convogli a lunga distanza (per cominciare gli InterCity) a Chiasso/Mendrisio? Lo si capirà già nell'incontro del 24 agosto prossimo tra il governo cantonale e i vertici delle Ferrovie.
Di argomenti al suo arco, d'altro canto, il Distretto ne ha, e parecchi, come ci ha fatto presente in piu occasioni il presidente della Commissione regionale dei trasporti, capofila nell'azione degli enti locali (tra cui i Municipi di Chiasso e Mendrisio), Andrea Rigamonti. Affiora in modo nitido anche tra le righe del rapporto della Gestione, con riferimento al Sottoceneri, area dove si concentra la maggioranza delle attività economiche del cantone. 'Questo fatto - richiamavano i commissari il maggio scorso - determina un movimento di persone e di merci molto elevato, che fa sì che il Sottoceneri viva purtroppo da decenni situazioni di congestionamento delle strade e soprattutto livelli di inquinamento dell’aria molto significativi, tanto da rendere questa regione la più inquinata a livello svizzero e la regione in cui l’incidenza di malattie cardio-circolatorie o allergiche, soprattutto tra i bambini, ha subito una progressiva crescita raggiungendo purtroppo picchi da record'. Di conseguenza, si insisteva, 'diventa particolarmente importante per questa regione poter offrire un’offerta di trasporto pubblico che permetta alla maggioranza della popolazione residente e/o attiva del Sottoceneri di poter far capo in modo puntuale alla stessa per tutte le proprie necessità della vita, aiutando così chi lo vuole a rinunciare, quando possibile, all’utilizzo del mezzo privato per tutti i propri spostamenti, sia per il lavoro, sia per il tempo libero che per i bisogni quotidiani'. Poter contare su collegamenti su rotaia efficaci - nel raggio regionale, ma non solo - diventa quindi strategico.