Mendrisiotto

Dal bar al 'territorio di caccia', condannato a 4 anni e 9 mesi

Il 35enne, all'epoca dei fatti titolare di un esercizio pubblico di Mendrisio, commise abusi su due stagiste minorenni

19 giugno 2020
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Quattro anni e nove mesi di carcere, una pena pecuniaria sospesa e l'espulsione dalla Svizzera per 10 anni. È questa la sentenza emessa dalla Corte delle assise criminali – presieduta dal giudice Marco Villa – nei confronti del 35enne italiano che, nel maggio dello scorso anno, abusò sessualmente di due stagiste (minorenni all'epoca dei fatti) assunte nel bar di Mendrisio di cui era titolare. 

La Corte ha dunque parzialmente accolto l'atto d'accusa stilato dal procuratore pubblico Nicola Respini il quale, ieri durante la requisitoria, ha chiesto che l'imputato fosse condannato a una pena di 6 anni e 3 mesi (oltre all'espulsione per 12). L'avvocato della difesa Marco Masoni si è per contro battuto per una pena massima di 3 anni, metà della quale sospesa per un periodo di prova. Il giudice, nel motivare la sentenza, ha di fatto comunicato il proscioglimento dell'uomo da alcuni fatti commessi tuttavia, ha rilevato, “la Corte vuole ribadire l'assoluta totale credibilità del racconto” fornito dalle vittime. Restano ben saldi, dunque, i reati principali commessi: ripetuta, tentata e consumata coazione sessuale nonché violenza carnale. 

Al 35enne, reo confesso, la Corte ha riconosciuto la sua collaborazione (evitando così un processo indiziario e “un'ulteriore sofferenza alle vittime”) e, allo stesso tempo, ha preso atto dell'impegno a risarcire le due ragazze. 

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