L'atteso appuntamento pasquale si arrende al coronavirus. Nelle vie del Borgo ci saranno comunque i Trasparenti
La decisione era nell'aria. Anche le Processioni storiche di Mendrisio, previste il 9 e 10 aprile, sono state annullate a causa del diffondersi del coronavirus. A confermarcelo è Gabriele Ponti, presidente della Fondazione Processioni storiche. «Da subito abbiamo detto che avremmo continuato a preparare l'evento con un occhio attento alla situazione, che purtroppo è decisamente peggiorata». Le nuove disposizioni cantonali parlano chiaro. «I musei sono chiusi, gli assembramenti di persone sono vietati e anche parte del pubblico che segue le Processioni è nella fascia d'età a rischio – aggiunge Ponti –. La decisione più saggia è stata quella di annullare l'edizione del 2020». Un'edizione che stava suscitando parecchio interesse anche ai di fuori dei confini nazionali perché sarebbe stata la prima dopo l'iscrizione delle Processioni nella lista dei beni immateriali dell'Unesco.
Nelle scorse settimane Gabriele Ponti e i suoi collaboratori hanno sentito l'affetto delle persone. «Il riscontro è stato molto buono, con tantissimi volontari che ci hanno sia scritto che telefonato – ammette il presidente –. C'è stato anche un enorme interesse sia per il Giovedì che per il Venerdì Santo. I ruoli erano quasi tutti assegnati per entrambe. Da un lato questo ci fa un enorme piacere, dall'altro è un rammarico in più perché dimostra come tutti tengano alle Processioni di Mendrisio». Ma di fronte all'emergenza sanitaria scoppiata nelle ultime settimane, «la salute viene prima di tutto, ed è più che opportuno seguire quello che le autorità consigliano».
Insieme alle Processioni, dal calendario pasquale di Mendrisio sono stati cancellati anche il Settenario dell'Addolorata, il gazebo con i vestiti del Giovedì Santo e il Museo del Trasparente di Casa Croci (chiuso fino a nuovo avviso). Ci saranno però i Trasparenti lungo le vie del Borgo. «Ringrazio Municipio e Ufficio tecnico di Mendrisio che addobberanno comunque il nucleo storico, permettendo così di vivere l'atmosfera pasquale e ammirare i nostri capolavori in una sorta di museo all'aperto per il quale siamo fieri e contenti». Gabriele Ponti non perde il suo ottimismo e pensa già all'edizione 2021. «Sono convinto che l'anno prossimo ci sarà ancora più gente che si interesserà alle Processioni, che il fuoco sacro che brucia nelle coscienze di tutti aumenterà e ci sarà ancora più 'battaglia' per avere un ruolo. Questo entusiasmo non andrà scemando perché quest'anno ci vediamo confrontati con qualcosa che è più grande di tutto».