Mendrisiotto

Più sostegno all'alloggio a Mendrisio

Il dicastero Politiche sociali ha intenzione di rivedere i regolamenti, agevolando un numero maggiore di inquilini

Casa, cara casa (Ti-Press)
8 febbraio 2020
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Gli appartamenti a pigione moderata fanno gola, anche a Mendrisio. La lista d’attesa in Comune è alquanto lunga e le richieste sono “un numero importante”. Tant’è che in questo caso lo sfitto dura poco: chi vive negli stabili di via Guisan, via Dunant o piazzale Roncàa la sua abitazione se la tiene stretta. In effetti, “non vi è una forte mobilità”: le nuove assegnazioni spesso, riconosce l’autorità comunale, avvengono in coincidenza di un “ricambio generazionale”. Oggi, ad esempio, tra l’ottantina di alloggi che l’amministrazione mette a disposizione solo uno (di 3 locali e mezzo e in fase di ristrutturazione) attende un nuovo affittuario. Il quadro tracciato dal Municipio, insomma, è eloquente: il mercato della casa a prezzi abbordabili (magari di proprietà pubblica) segnala un bisogno evidente. Soprattutto in Città, dove le ‘altre’ dimore prospettano mediamente dei prezzi superiori”. Così finisce che l’inquilino – non di rado il nucleo famigliare – in cerca disperatamente di una soluzione con un affitto alla propria portata, guardi al di fuori dei confini comunali. Il che ha indotto il Dicastero politiche sociali guidato da Giorgio Comi a ragionare sulle vie d’uscita possibili.

Regole da rivedere

Se Insieme a Sinistra (per voce dei consiglieri Daniele Stanga, Marion Bernardi e Gabriele Manzocchi) voleva avere delle conferme alle sue preoccupazioni, le ha avute. Guardando allo stato dell’arte, oggi il Comune di Mendrisio ha due strumenti sotto mano per aiutare i propri cittadini alle prese con il problema della casa. Il primo è il Regolamento per la concessione di sussidi diretti agli inquilini– suddiviso in tre fasce, da 300 a mille franchi, in base al reddito imponibile cantonale dell’economia domestica –, il secondo è il Regolamento per gli alloggi sociali. Nelle intenzioni del dicastero, fa sapere il Municipio dando seguito alle sollecitazioni degli autori dell’interrogazione, vi è una “revisione della regolamentazione”. L’obiettivo dichiarato, spiega, è quello di poter “permettere, in un prossimo futuro, a più persone di ricevere il sostegno, se dovuto, e poter fruire di un alloggio in Città, sia esso a pigione moderata o sul mercato libero”. Per ora non c’è traccia, per contro, della possibilità di riprendere in mano il progetto di costruire nuovi appartamenti sociali, ritirato quattro anni orsono per essere approfondito.

Rischio esodo

Dati statistici non ve ne sono, ma l’esecutivo non lo esclude. Nei diversi Quartieri, si osserva, vi sono probabilmente anche appartamenti sul mercato libero a prezzi accessibili. In ogni caso, si ammette, “vi è anche la possibilità concreta che le persone e le famiglie si indirizzino anche nei Comuni limitrofi alla ricerca di appartamenti a pigione con un costo inferiore”. L’esperienza concreta dei servizi comunali rivela, in effetti, che “rispetto alla lista d’attesa presente nell’Ufficio alloggi sociali, si è verificato spesso che, una volta contattato il potenziale affittuario, è risultato che lo stesso, nel frattempo, avesse già trovato una soluzione alloggiativa adeguata anche al di fuori della Città di Mendrisio”.

Occhio alle cooperative

Certo, fa presente ancora l’esecutivo, la gestione dello sfitto è nelle mani dei proprietari degli immobili. Nel Mendrisiotto, però, come altrove stanno nascendo altre modalità abitative. “La Città – conferma, per finire, il Municipio – segue con interesse lo sviluppo di azioni gestite da anni dalle Cooperative d’abitazione svizzera – Cassi e, nel Ticino, dalla Cooperativa abitativa del Mendrisiotto – Cam’On!, con la quale mantiene contatti utili per poter valutare future collaborazioni”.

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