Non mancano le abitazioni vuote, ma ci si mette in fila per le case del Comune. La Sinistra torna alla carica con il Municipio
Da tempo anche a Mendrisio una gru tira l’altra. Chiuso un cantiere per un nuovo complesso residenziale, se ne apre un altro. Dati alla mano, il maggio scorso il Municipio della Città aveva assicurato che nel Comune non si correva il rischio di una bolla immobiliare. Sta di fatto che, in linea con la tendenza cantonale, pure nel capoluogo le abitazioni vuote sono in aumento. Il tasso, secondo l’Annuario statistico ticinese 2019, è del 3,17 per cento (ovvero 273 residenze). L’altra faccia della medaglia, invece, rivela una reale necessità di poter far capo ad appartamenti a pigione moderata. Una domanda che sale soprattutto da famiglie e persone sole e alla quale sin qui ha cercato di dare una risposta l’ente pubblico. A fronte del territorio dell’attuale Città, però, gli alloggi sociali a disposizione sono ‘solo’ 82. Così ai candidati tocca mettersi... in fila. Uno scenario che, agli occhi di Insieme a Sinistra, chiama una riflessione da parte dell’esecutivo locale sulla strategia futura. Esercizio, ricordano i consiglieri comunali Daniele Stanga, Marion Bernardi e Gabriele Manzocchi, che di recente a Lugano è stato messo in campo, proprio per reagire a un mercato non alla portata di una grande parte della popolazione e di conseguenza alla carenza di soluzioni abitative alternative.
In realtà, nel cassetto dell’autorità locale, come ricordano i firmatari dell’interrogazione presentata nei giorni scorsi, c’è un progetto per costruire nuovi alloggi sociali. Nel dicembre di quattro anni orsono, però, il Municipio aveva deciso di ritirarlo per approfondire il dossier, con la promessa di tornare “al più presto sulla questione”. L’aprile scorso, però, l’esecutivo ha sì sollecitato il Consiglio comunale, ma per avallare un investimento di quasi 600mila franchi per il rinnovo di appartamenti del Comune da qui al 2021. In quella occasione, rammentano i consiglieri di IaS, la Commissione delle opere pubbliche aveva fatto notare come “la piena occupazione degli appartamenti, costante nel tempo, e la lista d’attesa di persone che aspettano di poter entrare in uno degli appartamenti delle ‘case popolari’ della Città, conferma il bisogno, sempre maggiore soprattutto per giovani famiglie, di avere a disposizione alloggi con pigioni ‘accessibili’”.
A questo punto per Stanga, Bernardi e Manzocchi, si affollano gli interrogativi. Innanzitutto, chiedono, qual è la situazione? In altre parole, “la richiesta di appartamenti a pigione moderata è sempre alta”? E in particolare, “le giovani famiglie, i giovani e gli anziani riescono a trovare appartamenti da affittare a prezzi accessibili”? Il timore è che la difficoltà di trovare casa spinga le persone a traslocare: “Si è a conoscenza – si rilancia – di persone o famiglie che, pur avendo un lavoro, sono costrette a lasciare Mendrisio (o a scegliere un’altra località dove abitare) perché non trovano un alloggio con un affitto moderato in città”? E passando ai rimedi, il Municipio come pensa di affrontare questa tematica “visto che anche a Mendrisio, come a Lugano, c’è molto sfitto ma si tratta soprattutto di appartamenti in vendita o dagli affitti elevati”? La questione, insomma, si fa pressante. Non a caso nel Mendrisiotto è nata la Cooperativa abitativa ‘Cam’On!’, che in agosto ha ricevuto l’attestato di pubblica utilità dall’Ufficio federale delle abitazioni. Il suo obiettivo? Dare forma a opportunità abitative condivise, e sopratutto abbordabili, per persone di ogni età ed estrazione sociale e culturale. Giusto domani, alle 20, al Centro professionale commerciale di Chiasso si organizzerà un incontro informativo.