Mendrisiotto

Mendrisio fa marcia indietro sulla stazione

Il Municipio ha ritirato il messaggio sulla variante di Piano regolatore. In alcuni punti diverge dal Piano direttore comunale. ‘Meglio fermarsi adesso'

(Ti-Press/E. Bianchi)
28 settembre 2019
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La visione futura del comparto della stazione (Piano regolatore alla mano) sembrava ormai destinata a essere pane per i denti del Consiglio comunale di Mendrisio. Invece, a sorpresa (anche agli occhi di alcuni consiglieri), il Municipio della Città ha deciso di ritirare il dossier. Il messaggio torna sul tavolo del dicastero pianificazione. Anche se, si fa capire tra le righe di una nota ufficiale, non finirà in un cassetto. Sarà ripreso in mano e riconsiderato alla luce delle risultanze del Piano direttore comunale (Pdc), non lontano dalla meta: una sua presentazione, si annuncia, “è prevista nella prima metà del 2020”. Sì, perché, sovrapposti, i due piani hanno mostrato delle differenze se non delle parziali divergenze. Morale: l’impostazione della variante di Pr su quella che è una delle zone chiave del Comune va rivista. La tempistica? Sull’incarto oggi sospeso si è iniziato a lavorare nel 2012. Per la nuova versione non c’è al momento una scadenza. La capo dicastero Pianificazione Francesca Luisoni, però, rassicura. «Una volta ultimato il Piano direttore comunale, questa tematica sarà una delle priorità a cui dare una risposta».

Mercoledì sera proprio la presenza della capo dicastero alla riunione della Commissione della pianificazione aveva spiazzato taluni. Depositato da circa 24 ore il rapporto di minoranza – il resoconto di maggioranza, a quanto pare, non era ancora pronto –, i commissari erano lì lì per schierarsi, pro o contro la variante (prima versione), dopo un anno di lavoro. Del resto, la scadenza era imminente. Poi, ecco il colpo di scena, espressione di una decisione maturata all’interno dell’esecutivo; che a suo tempo ha appoggiato il messaggio, ma che adesso preferisce attendere gli approfondimenti del team di progetto che si sta occupando del Piano direttore comunale. “L’intento – si sottolinea nella comunicazione del Municipio – è di evitare che due progetti fortemente strategici per la Città entrino in conflitto”. Gli obiettivi, insomma, restano, ma l’autorità vuole muoversi, si motiva, con “maggiore coerenza”. Nella certezza, si corrobora, “che questa revisione andrà a beneficio di tutti gli attori coinvolti”. Il messaggio sulla variante, del giugno del 2018, ha preceduto di qualche mese il varo del progetto del Pdc.

«In quel momento – annota Francesca Luisoni a ‘laRegione’ – non si è pensato potessero entrare, per così dire, in contrasto. Seppur non in modo grave. Visto gli sviluppi, ci spiaceva non fermare l’iter per aprirsi ad altre riflessioni e alla possibilità di andare a fondo degli indirizzi indicati dal Piano». Una volta votata la variante, richiama ancora Francesca Luisoni, sarebbe stato difficile fare marcia indietro. Quando è affiorata, però, la questione? La Commissione c’era quasi. «I progettisti hanno iniziato a lavorare sul masterplan all’inizio della primavera e gli sviluppi sono arrivati dopo l’estate. Da subito, è vero, si era vista una possibile incongruenza. Dovevamo però essere certi, a tutela del messaggio. Poi si è visto che non procedere in parallelo con il Pdc era un peccato. Così alla fine le due tempistiche si sono un po’ sommate». L’autorità cittadina ha la consapevolezza di ragionare con dei documenti di peso e di aver a che fare con un comparto chiave.

«Sia chiaro, non butteremo via tutto quanto realizzato sin qui – garantisce la capo dicastero –. Aggiorneremo il messaggio, che potrebbe essere anche molto simile, in base a quanto sta emergendo e dopo aver parlato con gli attori pubblici e privati presenti nel comparto». Qual è il nodo, la densificazione? «Questo orientamento resterà, attorno alle stazioni questa riflessione c’è. Coinvolge più che altro l’impostazione, e la relazione con la Città e il territorio – spiega Luisoni –. Va ripensato nel suo insieme per capire, dati alla mano, tutte le implicazioni, dunque in che direzione andare». Quindi ci si rimette all’opera. «Cogliamo, anche con coraggio, una sfida a 360 gradi interessante per la Città». La variante della stazione, in ogni caso, aveva già fatto discutere ai suoi esordi.

Ad accendere i riflettori, nel 2017, erano stati in particolare i Verdi. Che nelle loro osservazioni avevano cominciato mettendo in discussione la scelta di densificare tanto su via Franscini che su via Motta (non giustificata a loro parere) e finito attirando l’attenzione sulla necessità di salvaguardare alcuni edifici (stazione inclusa).