La montagna, 'un richiamo irrefrenabile'

È precipitato per alcune decine di metri. Una caduta che non ha lasciato scampo al 43enne residente a Baraggia di Viggiù, nel Varesotto, trovato privo di vita poco dopo le 22 di martedì in un dirupo sul Monte Generoso. L’uomo era partito da casa in mattinata, indicando che avrebbe percorso il vecchio sentiero delle guardie. Ed è proprio in quella zona che i soccorritori, ricevuto l’allarme, hanno concentrato le ricerche. Alle stesse hanno partecipato agenti della Polizia cantonale, uomini del Soccorso alpino svizzero (Sas), i soccorritori della Rega e un elicottero. Il corpo dell’escursionista è stato rinvenuto in una zona particolarmente impervia e le operazioni di recupero sono state impegnative. Purtroppo però il medico della Rega non ha potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo.

Il 43enne era un amante della montagna. Sul suo profilo Facebook, dove la maggior parte degli scatti visibili riguarda proprio la sua grande passione, ha scritto che “La montagna per me non è un semplice svago, è un richiamo irrefrenabile, è la vita!”.

Martedì ha preparato tutto l’equipaggiamento necessario e ha deciso di affrontare il vecchio sentiero delle guardie sul Monte Generoso. Un sentiero per escursionisti esperti che parte da Rovio e, facendosi sempre più ripido, porta alla Vetta del Monte Generoso. La Sat di Mendrisio lo ha ripristinato in ottica conservativa e inaugurato l’anno scorso. Il tracciato non è adatto a tutti: la parte che collega Perostabbio alla Vetta è infatti classificato nella categoria T6 e può essere affrontato solo con un determinato equipaggiamento, che il 43enne aveva con sé.

Toccherà all’inchiesta di Polizia stabilire le cause della tragica caduta. L’uomo potrebbe essere scivolato in un passaggio stretto o potrebbe essere stato tradito da una roccia instabile. Alla famiglia le condoglianze della nostra redazione.