Da Berna è giunto il sigillo per gli alloggi temporanei a Novazzano negli stabili Ffs: si parte coi lavori, saranno pronti per fine anno
La Segreteria di Stato della migrazione (Sem) può spuntare uno dei suoi obiettivi dalla lista delle tappe di avvicinamento al futuro Centro federale d’asilo. Oggi la Segreteria generale del Dipartimento federale di giustizia e polizia ha apposto, infatti, il suo sigillo sui piani che concretizzano la creazione degli alloggi provvisori a Pasture (sul lato di Novazzano), convertendo gli spazi dello stabile delle Ffs e affiancando sul lato est dei corpi prefabbricati su tre piani collegati all’edificio principale. I lavori possono partire, al seguito della domanda di costruzione depositata il settembre scorso. Si concluderanno, nelle previsioni di Berna, a dicembre, restituendo 220 posti letto.
Agli occhi della Sem si chiude, quindi, una prima fase, “importante”, come si osserva in una nota. Cruciale “nel processo di realizzazione dell’alloggio che servirà da soluzione transitoria fino all’apertura del Centro federale d’asilo definitivo”. Un Centro con funzioni procedurali che sarà concretizzato sempre a Pasture, fra Novazzano e Balerna. Nelle intenzioni (ribadite ieri) la vita della soluzione logistica temporanea si è, però, accorciata: resterà operativa (a supporto gli attuali circa 130 posti di via Motta a Chiasso) per 3 anni, sino al giugno del 2023. In un primo tempo si parlava di una durata (massima peraltro) di 5 anni. Sta di fatto che ora la Sem ha potuto sincronizzare il calendario con maggiore precisione. Anche perché da inizio marzo sono diventate legge le nuove disposizioni sull’asilo. Le stesse che ridisegnano la mappa dei centri di accoglienza in grado di restituire oltre 5mila posti letto per richiedenti l’asilo suddivisi in sei regioni (Ticino incluso).
La politica d’asilo ha, però, diversi punti di riferimento... logistico. Gli spazi ricavati dai locali della stazione, lì ai numeri 7-11 di via Motta a Chiasso, dal 2016 sono diventati un Punto di affluenza per chi bussa alle porte della Svizzera. In quegli stessi vani dal primo marzo la Sem ha attivato un Punto di primo contatto. La finalità è “assicurare una rapida ripartizione dei richiedenti l’asilo che si presentano alla frontiera sud verso tutte le sei regioni procedurali della Svizzera”. Il Punto di registrazione e controllo rimarrà operativo sino all’apertura degli alloggi provvisori a Pasture.
Resta ancora in sospeso, per contro, la decisione sull’ampliamento (anche qui temporaneo, da 130 a 200 posti letto) del Centro di registrazione e procedura chiassese. Decisione tradotta in una domanda di costruzione che ha suscitato l’opposizione del Municipio e il lancio di una raccolta firme. Ora la Sem sembra smussare gli angoli e fa sapere che valuterà se realizzare effettivamente l’aumento della capacità della struttura “a dipendenza delle necessità”. La questione, insomma, è aperta.
E il mese di marzo coincide pure con il varo della nuova costruzione che in via Milano – e con la sede amministrativa originaria di via Primo Agosto – fa spazio alle 105 postazioni di lavoro. Postazioni, ricorda la nota, destinate ai collaboratori della Sem, ai rappresentanti e ai consulenti legali, agli esperti di identificazione, agli addetti alla sicurezza, ai consulenti al ritorno, agli interpreti, ai verbalisti e alla polizia.