Mendrisiotto

Vent'anni senza Don Renzo Beretta

Il 20 gennaio del 1999, il parroco dei migranti veniva ucciso a Ponte Chiasso nel suo 'Centro svizzero per rifugiati e respinti'

I funerali, il 23 gennaio 1999 (Ti-Press)
8 gennaio 2019
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Il ‘Mese della Pace’ diocesano di Como quest’anno sarà nel segno di don Renzo Beretta, il parroco dei migranti ucciso il 20 gennaio di venti anni orsono da un extracomunitario egiziano che lo aveva colpito a morte con diverse coltellate. Tutto era accaduto all’interno della torre grigia del campanile appiccicata alla chiesa di Ponte Chiasso, che don Renzo aveva trasformato nel ‘Centro svizzero per rifugiati e respinti’, approdo dei profughi che tentavano di passare la frontiera con la Svizzera.

Due appartamenti, l’uno sopra l’altro, con otto letti, una sala da pranzo, un bagno. C’era anche un altro locale in cui dormivano i migranti: una stanza accanto al portone centrale della chiesa. Mediamente ne ospitava cinquanta per notte. Era la stessa Polizia di frontiera di Ponte Chiasso a bussare alla porta di don Beretta, all’epoca affiancato da padre Cornelius Koch, promotore (con il mimo  Dimitri e l’architetto Mario Botta), del Primo agosto alternativo.

Dal ‘Centro’ nel corso degli anni sono transitati oltre 5mila profughi. Quest’anno, il mondo del volontariato comasco, in primis la Caritas diocesana di Como, unitamente alla Caritas nazionale e la Cei (Conferenza episcopale italiana), ha deciso di ricordare don Renzo con un progetto a sostegno dei poveri di Como, non solo profughi e migranti, ma anche residenti, un numero in costante crescita. Con i fondi dell’8 per mille per due anni si supporteranno l’attività di Porte Aperte e le mense. Il 20 gennaio alle 17.30 a Ponte Chiasso il vescovo Oscar Cantoni celebrerà una messa in ricordo. Lo stesso giorno alle 14 sarà organizzata una ‘Marcia della Pace’ dalle ex caserme al Monumento alla Resistenza europea.