Un ricordo, davanti alla chiesa di Ponte Chiasso, ai 'Martiri della carità', uccisi da persone ai quali avevano dato assistenza
Due cipressi nel piazzale davanti alla chiesa Beata Vergine di Ponte Chiasso, a due passi dalla frontiera, uno dei luoghi simbolo dell'accoglienza a migranti, profughi, senza tetto e clochard. Cipressi dedicati a don Renzo Beretta, l'anziano parroco di Ponte Chiasso, e a don Roberto Malgesini, il prete degli ultimi. 'Martiri della carità' recita largata posizionata sul tronco dei due alberi. Due sacerdoti accomunati dallo stesso destino dopo una vita passata all'insegna dell'impegno per gli ultimi, per i più bisognosi.
Entrambi uccisi da uomini ai quali avevano dato assistenza. Il 19 gennaio 1999 la morte di don Renzo, che aveva trasformato la sua parrocchia nel primo centro svizzero per rifugiati in Italia: ucciso sul sagrato della chiesa che da anni era il luogo in cui veniva festeggiato il “1° Agosto dei migranti respinti dalla Svizzera”. Ad uccidere, con diverse coltellate all'addome, un egiziano al quale il sacerdote aveva negato un prestito. La mattina del 15 settembre scorso, poco più di un mese fa quindi, l'uccisione di don Roberto, 51enne sacerdote valtellinese, che nel 2008 aveva iniziato un'esperienza di servizio ai più poveri presso la chiesa di San Rocco, con un gruppo di volontari e che nell'inverno di due anni fa aveva rischiato una multa per aver distribuito la colazione ai clochard dei portici dell'ex chiesa San Francesco. Ad uccidere don Roberto, con diverse coltellate, uno dei tanti migranti che assisteva, di origini tunisine. Fra i riconoscimenti a don Roberto vanno ricordati quelli di papa Francesco durante l'assemblea generale del 16 settembre che lo ha definito «testimone della carità», e del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che lo scorso 7 ottobre al sacerdote ha conferito la medaglia d'oro al merito civile in quanto «luminoso esempio di uno straordinario messaggio di fratellanza e di un eccezionale impegno cristiano al servizio della Chiesa e della società civile, spinti fino all'estremo sacrificio».