Su proposta del Dss il centro di accoglienza riceverà 50mila franchi. Chiasso e Mendrisio, invece, staccano un franco pro capite
Ancora una volta Casa Astra ha scoperto di avere tanti amici (veri). Il centro di prima accoglienza di via Rinaldi a Mendrisio – il solo oggi in Ticino – ha lanciato l’sos. E subito – nello spazio di una ventina di giorni – c’è chi l’ha raccolto. Una piccolagrande mobilitazione che, se centrerà l’obiettivo – radunare circa 150mila franchi per ultimare i lavori alla mensa (cfr. ‘laRegione’ del 23 novembre) –, restituirà fiducia agli operatorie e un approdo sicuro a chi non ha nulla, neanche un tetto sulla testa. A dare una mano sono piccoli donatori privati – sul web è stata aperta una campagna di crowdfunding, che ha superato il migliaio di franchi –, ma all’appello non mancano neppure le istituzioni, a livello cantonale e locale. Il Dipartimento sanità e socialità (Dss) retto da Paolo Beltraminelli ha proposto di concedere un contributo straordinario; e il governo ha sottoscritto l’iniziativa. Non solo: nei prossimi giorni sarà firmata una nuova convenzione (con valore retroattivo al 2018 e valida fino al 2020) che rivede verso l’alto le rette giornaliere versate a favore degli ospiti che ne hanno diritto. Una duplice decisione che porterà a Casa Astra in totale 50mila franchi. Da Palazzo delle Orsoline, quindi, si è deciso di dare un segnale chiaro. «Al centro di accoglienza sappiano che noi ci siamo e che non li abbiamo mai lasciati soli», Beltraminelli è perentorio. «Per il Dipartimento – ribadisce il capo del Dss –, Casa Astra rappresenta un partner affidabile. Da alcuni anni, infatti, abbiamo un accordo di collaborazione. È importante disporre di una struttura sempre disponibile a rispondere alle esigenze nell’ambito della socialità e in grado di farsi carico dei bisogni e delle situazioni di emergenza. Venuti a conoscenza di alcune difficoltà e degli sforzi profusi per mettere a norma lo stabile e renderlo più confortevole, abbiamo ritenuto giustificato intervenire». Un intervento che non si esaurirà nel contributo extra, ma si consoliderà nel rinnovo della convenzione, che porterà da 62 a 67 franchi al giorno la retta. «E ciò – ci fa notare Beltraminelli – per il 2019 darà la garanzia di un’entrata supplementare. Diciamo che il futuro così sarà un po’ meno incerto». Per il Movimento dei Senza Voce che dal 2004 – prima a Ligornetto, dal 2015 a Mendrisio – si adopera per le persone che attraversano un momento di difficoltà, a restituire la vera sicurezza sarebbe una legge ad hoc. «Qui – ci dice il direttore del Dss – il tema è delicato. Oggi esiste già una buona base legislativa – mi riferisco alla Legge sull’assistenza – per reagire ai bisogni che emergono sul territorio. E Casa Astra, che nel tempo ha conquistato stima istituzionale, dimostra di saper rispondere in modo adeguato alle sollecitazioni. Detta altrimenti preferisco che, in caso di necessità, un cittadino venga ospitato nel centro di accoglienza». La formula trovata, insomma, è quella giusta agli occhi di Beltraminelli; che non nasconde il timore che una normativa specifica possa creare il rischio di indurre un bisogno che non c’è, con il suo strascico di polemiche. «Chiariamo – richiama Beltraminelli –: la nostra missione resta quella di trovare un alloggio a chi non ce l’ha. E lo troviamo per tutti».
Un franco pro capite dai Comuni
Casa Astra, resta, comunque un passaggio vitale per molti: in 14 anni ha potuto dare un rifugio temporaneo a oltre mille persone. Aiutarla, quindi, non è solo uno slancio di solidarietà, è dare diritto di cittadinanza a chi ha una vita precaria e riconoscere che il Movimento dei Senza Voce ci aveva visto giusto. Gliene danno atto pure i Comuni del Mendrisiotto e Basso Ceresio. In occasione dell’ultima riunione del Gruppo intercomunale si è ancorato a verbale l’invito a indirizzare un franco pro capite a favore del centro di accoglienza. Una proposta, ci conferma il sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni, già fatta propria dalla cittadina di confine e da Mendrisio. E gli altri Comuni? Alcuni si sono mossi spontaneamente. L’idea, in ogni caso, è l’impressione di Arrigoni, sembra aver fatto breccia nei presenti. Gli ospiti di Casa Astra saranno loro grati. Soprattutto con l’inverno che avanza.