Il centro di accoglienza di Mendrisio lancia un appello alla popolazione: servono fondi per ultimare i lavori per la mensa
Un mattone dopo l'altro e con l'aiuto anche di tanti semplici cittadini nel 2014 il Movimento dei Senza Voce ha potuto acquistare la vecchia osteria del Ponte a Mendrisio e dare un alloggio a chi non ha niente. Oggi c'è ancora bisogno di un gesto dì solidarietà popolare. A lanciare l'appello è Donato Di Blasi, responsabile della struttura. «Chiediamo alla popolazione di darci una mano per ultimare i lavori al locale mensa e ridare così uno spazio di incontro, anche con l'esterno». Per la Casa questi sono gli ultimi interventi importanti. Interventi interrotti a metà ottobre anche perché dei finanziamenti, attesi, «stentano un po' ad arrivare». Il Movimento, a sua volta, sta cercando contatto e soluzioni parallele e a breve lancerà una campagna di crowdfunding, ma il supporto della gente comune resta importante. La cifra utile a completare le opere non è trascurabile: si parla di circa 150mila franchi. La speranza ora è che l'appello venga raccolto. Restituire una sala mensa agli ospiti della Casa – oggi 18 e al 90% persone residenti in Ticino – significa sostenere una struttura che rappresenta se non l'unica, una delle poche possibilità di rifugio per chi, oggi nel cantone, si trova senza un lavoro o senza un tetto e con una vita precaria. Per saperne di più e avere le giuste coordinate è possibile consultare il sito www.casa-astra.ch. I dettagli sul giornale di domani.