I promotori hanno consegnato 407 firme per il referendum contro la variante che getta le basi per la costruzione della casa anziani
Toccherà ai cittadini di Vacallo decidere se concedere o meno la variante di Piano regolatore che, di fatto, getta le basi per la realizzazione del Parco San Rocco nel complesso del centro sportivo. La domanda di Referendum presentata da Monika Chistolini ha raccolto 407 firme che i promotori hanno consegnato questa mattina alla cancelleria comunale. Per chiamare la popolazione alle urne ne servivano poco meno di 300. Il Municipio di Vacallo avrà un mese di tempo per comunicare la riuscita e altri cinque per organizzare la votazione. Vista l’elevata posta in gioco, i tempi potrebbero essere accelerati: il voto potrebbe infatti essere convocato in ottobre, a metà strada tra gli appuntamenti federali di fine settembre e novembre. La promotrice non nasconde la sua soddisfazione per la riuscita della raccolta firme avviata a fine giugno (cfr. ‘laRegione’ del 19 e 21 giugno).
Quali i motivi che hanno spinto i cittadini di Vacallo a chiedere la chiamata alle urne? «Sono stati diversi», spiega ancora Monika Chistolini. Tra questi, il principale è probabilmente «la mancanza dell’accesso alla struttura». Un problema che la promotrice non esita a definire «importante, perché se la vogliono edificare come dicono, serve un vero accesso e i posteggi non devono essere a 7/8 minuti di cammino, in salita o in discesa, da percorrere con qualsiasi condizione meteorologica». Altri punti sollevati, non nuovi nella discussione, sono l’ubicazione al centro sportivo e la possibile difficile convivenza tra la casa anziani e le strutture sportive. «La proposta di utilizzare i campi da tennis e il parco giochi era stata fatta per iscritto da un ex municipale, ma non è stata presa in considerazione, forse perché non ci starebbero le palestre – precisa Chistolini –. Questa ubicazione in centro paese permetterebbe agli anziani di raggiungere tutte le infrastrutture». Anche la riqualifica in corso di piazza San Simone, per i referendisti mal si sposa con «l’idea di spostare il centro del paese al campo sportivo». Alcune persone hanno infine sottolineato che «il progetto iniziale e quello attuale sono completamente diversi – conclude Monika Chistolini –. C’è infatti stato un incremento delle camere e anche le strutture del parco aumentano sempre di più.