Il Municipio dà preavviso negativo al ritorno della prova momò. Via libera da Chiasso e Novazzano. Ma resta un ricorso in sospeso
Dici rally e nel Mendrisiotto c’è chi si mette subito sul chi va là. I rombi dei motori, d’altro canto, da queste parti riescono sempre a scaldare gli animi. La dice lunga, di fatto, la lista delle 141 firme apposte (nel giugno dell’anno scorso) in calce al ricorso deciso a ‘stoppare’ la kermesse automobilistica. Ricorso messo nelle mani del Tram, il Tribunale amministrativo cantonale, e in attesa di un verdetto: al momento, infatti, tutto tace. Una parola di giustizia, insomma, non è ancora stata detta. In ogni caso, l’anno nuovo, il 2018, è arrivato e c’è una novità. Gli organizzatori hanno pensato bene (nonostante le resistenze e le proteste) di riproporre la tappa momò: la data, dal 31 agosto al primo settembre prossimi, è già iscritta nei calendari del circuito rallystico (oltre che sul portale dell’Acs, l’Automobil club svizzero). Ma il punto non è questo (non solo, almeno). A frenare stavolta non ci sono unicamente gli ambientalisti e chi dà loro man forte in questa battaglia, ma pure uno dei tre Comuni attraversati dal tracciato. Interpellati per staccare, da prassi, il loro preavviso da indirizzare al Cantone, Chiasso e Novazzano hanno detto ‘sì’, Balerna ci ha messo un ‘no’. Sulle strade balernitane (e poco lontano da uno dei partner di spicco dell’appuntamento), quindi, niente rally. Avete opposto il vostro veto? «Abbiamo dato preavviso negativo – ci risponde il sindaco Luca Pagani –. Del resto, lo avevamo spiegato già nel 2017: in occasione dell’anniversario del rally e visto che mancava da dieci anni dal nostro territorio, abbiamo assecondato la richiesta. Si trattava di un’eccezione». Che, a quanto pare, conferma la regola. «Infatti, per lo stesso motivo il nostro responso quest’anno è stato negativo – ribadisce il sindaco –, soprattutto perché la manifestazione cade in un periodo sensibile come quello estivo». La data della gara non è secondaria, in particolare nel Mendrisiotto, messo a dura prova dai valori stagionali dello smog. Non a caso, Piano di risanamento dell’aria alla mano, dal primo gennaio al 31 marzo e dal 15 giugno al 31 agosto “è vietato svolgere qualsiasi manifestazione motoristica” nel distretto e negli agglomerati. E se è vero che questa volta la prova speciale ‘Penz’ del Rally Ronde del Ticino – di 3,7 chilometri – è slittata da giugno – nel 2017 era stata programmata per il 23 e 24 – a fine agosto, di fatto non si lascia del tutto alle spalle il periodo ‘bandito’. Il che non ha mancato di suscitare qualche irritazione nella regione.
Adesso toccherà al Dipartimento del territorio pronunciarsi, consapevole che, a differenza dell’anno scorso, i Comuni non sono tutti favorevoli. L’anno del giubileo aveva fatto breccia tra i Municipi locali. Oggi invece anche fra chi ha dato il proprio nullaosta le perplessità non sono mancate. L’autorità della cittadina di confine, per prima, pur orientata positivamente, ha aggiunto due postille al suo avallo. «Innanzitutto – ci spiega il sindaco Bruno Arrigoni –, è ancora pendente il ricorso al Tram, in secondo luogo vi sono un paio di punti del percorso in cui va migliorata la sicurezza». In altre parole, qualche aspetto da verificare sussiste ancora. E nel caso della sentenza del Tribunale non è certo trascurabile. Se ne è dibattuto pure attorno al tavolo del Municipio di Novazzano. E alla fine come è andata? «Ne è uscita una decisione un po’ ‘sofferta’ – ammette il sindaco Sergio Bernasconi –, ma comunque positiva. Vi abbiamo poi aggiunto una raccomandazione all’indirizzo dei promotori, che vale l’invito a invogliare gli spettatori del rally a muoversi con i mezzi pubblici». Di sicuro, però, non finirà qui.