Chiasso riavrà il treno di spegnimento (per tre anni)

«Le Ffs hanno riconosciuto che a Chiasso la situazione, sul fronte della sicurezza e della tempistica di intervento, andava corretta e  migliorata». Non sta più nella pelle il sindaco della cittadina di confine Moreno Colombo. La buona novella è giunta stamane, mercoledì, direttamente da tre Consiglieri di Stato – Gobbi, Vitta e Zali – in un incontro al quale hanno partecipato pure una delegazione delle Ferrovie e il comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi. Per Colombo e i due comandanti dei Pompieri di Chiasso, Luciano Chiesa, e Mendrisio, Corrado Tettamanti, ascoltare quelle novità ha significato centrare l'obiettivo che i due poli del Mendrisiotto si erano dati: richiamare l'attenzione sulla peculiarità di un territorio sensibile. La tratta su rotaia chiassese, del resto, ricorda ancora Colombo, è stata riconosciuta come una delle 'zone rosse' delle rete svizzera quanto a transito di merci pericolose.

In attesa quindi del varo, a fine 2019, della nuova unità di intervento professionale delle Ffs a Melide – che diverrà la terza a tempo pieno con Airolo e Bellinzona –, nel periodo di transizione, fra il 2016 e il 2019, a Chiasso sarà rafforzato l'attuale corpo pompieri aziendale di milizia. Potenziamento che avverà già  a gennaio. Poi nel primo trimestre dell'anno prossimo arriverà allo scalo cittadino un Treno di spegnimento e salvataggio appena rimesso a nuovo. Arrivo che comporterà l'assunzione di sette persone, alle quali sarà affidata la sua gestione. 

Le misure prese, fanno sapere le stesse Ferrovie, si prefiggono di assicurare la “copertura del territorio del Mendrisiotto fino alla messa in esercizio del Centro d’intervento di Melide”. Centro che sarà dotato di un treno-pompiere di ultima generazione e che darà modo, si conferma, di entrare in azione e raggiungere il distretto nello spazio di 20 minuti. Non solo, “i membri dell’unità di milizia di Chiasso potranno concorrere per i futuri posti previsti a Melide”.