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‘Il Municipio tira il freno sul Piano energetico comunale’

Il municipale Filippo Lombardi, all’assemblea del Centro, annuncia che il documento è pronto ma bisogna fissare le priorità d’investimento

Una sessantina i presenti
30 gennaio 2025
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«Il piano energetico comunale (Peco) sarebbe pronto, ma il Municipio tira il freno a mano perché ci si rende conto che occorrerebbero centinaia di milioni di franchi da investire». Lo ha annunciato Filippo Lombardi, capodicastero Sviluppo territoriale durante l’assemblea sezionale del Centro, che si è svolta stasera alla presenza di una 60ina di persone, in un locale pubblico di Viganello.

Le relazioni del presidente sezionale Paolo Beltraminelli, del capogruppo in Consiglio comunale Lorenzo Beretta Piccoli e dello stesso Lombardi hanno tracciato una sorta di bilancio dell’attività politica del partito dopo le elezioni dello scorso aprile. Tra i temi di rilievo il maxiprogetto del Polo sportivo e degli eventi (Pse), il Preventivo 2025 di Lugano e il futuro logistico della Giustizia.

È iniziato con «in città è crollato un tabù», l’intervento di Beltraminelli. Il riferimento è alla prima storica che ha visto il Plr bocciare il Preventivo 2025. Una scelta non condivisa dal partito centrista. «Il nostro si al documento finanziario deriva da una costatazione: la situazione delle finanze della Città è si seria ma non drammatica. E soprattutto, vi è ancora il tempo per riequilibrare i conti, senza rinunciare agli investimenti necessari. Perché non bisogna investire meno, ma investire meglio. Senza l’appoggio del Centro – prosegue Beltraminelli –, grazie anche a un notevole lavoro del relatore commissionale, il presidente della Commissione della gestione Michele Malfanti, il Preventivo 2025 sarebbe stato rispedito al mittente, generando incertezza e confusione in una città che ha bisogno di rilanciarsi al più presto». Secondo Beltraminelli, il Municipio ha fatto bene a proporre l’acquisto dell’Arena sportiva del Pse per un importo di 114,5 milioni di franchi da attuare con l’emissione di obbligazioni, permettendo un risparmio di 35 milioni di franchi rispetto al leasing di 27 anni. Per il partito, «il Pse è un progetto straordinario di valenza cantonale, che dimostra, per la seconda volta dopo il Lac, il coraggio e la visione strategica di Lugano». Un progetto «molto atteso dai nostri cittadini e che va ben oltre la sola valenza sportiva, poiché trasformerà valorizzandola l’entrata nord della nostra città».

Altro tema d’interesse è il futuro logistico della Giustizia. «L’impellente necessità di liberare l’attuale Palazzo di giustizia per ristrutturarlo ha imposto la ricerca di alternative. Non essendoci a Lugano altri edifici pubblici disponibili, si era optato per l’acquisto di uno stabile privato di pregio che sarebbe diventato pubblico. Dopo la bocciatura popolare di quella proposta di sede (nell’ex Banca del Gottardo, di proprietà dell’istituto di credito Efg, ndr), Lugano ha prontamente reagito con concretezza per mantenere la Giustizia in città, proponendo due stabili interessanti. Vedremo cosa deciderà il Cantone. Tuttavia una cosa è certa: gli enti pubblici sono sempre più in difficoltà nel realizzare investimenti pubblici. Troppi sono i lacci, l’ultimo in ordine di tempo il pericoloso referendum finanziario obbligatorio cantonale. Il grosso rischio è una paralisi degli investimenti edili pubblici».

Nel suo intervento Lombardi ha ricordato che i consiglieri comunali stanno aspettando il Peco: «Ne abbiamo già discusso con Ail Sa e approfondiremo la priorità di intervenire nel quartiere di Lambertenghi. Intanto stiamo lavorando all’elettrizzazione della linea 5 della Tpl Sa e continueremo a impegnarci per la scheda Psia dell’aeroporto, per il futuro masterplan in vista del rinnovo della concessione federale che scadrà nel 2026». Il municipale ha confermato la penuria di parcheggi e dell’incredibile ritardo nella costruzione del Park and Ride previsto sul territorio del Comune di Porza nelle immediate adiacenze del Pse e le discussioni animate sul tema in corso con il Cantone. Dal canto suo, Beretta Piccoli, a proposito delle finanze, ha ritenuto una buona operazione il riscatto dell'Arena sportiva attraverso l’emissione dei bond, «malgrado questo peggiori l’indebitamento della Città, ciò che causerà l’aumento del costo del capitale e ulteriori difficoltà a investire e l’aumento dei debiti verso terzi».

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