E così il credito è stato ‘cassato’ dal Governo, per tutelare gli interessi del futuro Comune di Lema
Una ‘mossa’ già vista in passate aggregazioni comunali: approvare un grosso credito appena prima confluire assieme ad altri in un nuovo comune unico. A cui lasciare il conto da pagare. A pochi mesi dalla fusione, il Consiglio comunale di Begliora ha approvato il credito, 2,599 milioni di franchi, per un posteggio a ridosso del nucleo. Ma il Consiglio di Stato ha cancellato questa decisione del Legislativo. “Il provvedimento del Governo è stato adottato a tutela degli interessi del futuro Comune di Lema, nel quale confluirà l’attuale Comune di Bedigliora” si legge in una nota stampa governativa. Con Bedigliora, dal prossimo 6 aprile, data dell’elezione di Municipio e Consiglio comunale del nuovo comune, entreranno a far parte di Lema gli attuali comuni di Astano, Curio, Miglieglia e Novaggio.
A differenza di precedenti vicende, questa volta l'investimento ‘last minute’ è andato a sbattere contro l'articolo 12 cpv. 2 della Legge sulle aggregazioni e separazioni dei Comuni, “che consente al Consiglio di Stato di intervenire nella delicata fase che precede l’aggregazione con provvedimenti volti alla tutela di interessi preponderanti del costituendo Comune”.
«Questa modifica di legge è intervenuta poco prima dell’aggregazione del Comune di Tresa» ci spiega Marzio Della Santa, capo della Sezione Enti locali. «È la prima volta in cui viene applicata; la facoltà di annullare decisioni di Consigli comunali prima dell’aggregazione esisteva già, ma l’efficacia dell'intervento del Consiglio di Stato era inferiore». Un esempio è quello di Camorino che abbassò il moltiplicare d'imposta ‘in extremis’. Ci sono stati, chiediamo, ricorsi o segnalazioni contro la decisione di Bedigliora? «La domanda è lecita, diciamo che da un lato già qualcosa trapelava dai verbali della Commissione di studio dell'aggregazione, dall'altro c’è stata una segnalazione da chi, all'interno della Commissione, non ha condiviso il fatto che Bedigliora si sia mosso senza ricercare il consenso da parte di tutti. Va anche detto che come Sezione, prima di arrivare a tanto abbiamo proposto degli emendamenti che avrebbero permesso al Consiglio comunale di Bedigliora di approvare il messaggio dando sì un segnale politico, ma preservando la possibilità del nuovo Comune di realizzare l’opera conformemente alle proprie strategie. Ma questi emendamenti non sono stati presi in considerazione né dal Municipio né dal Consiglio comunale».