A Massagno c'è un altro edificio storico a rischio demolizione: insorgono Cittadini e Stan con due opposizioni
La febbre edilizia dilaga anche a Massagno, dove continua ad allungarsi la lista delle ville storiche date alle ruspe, per costruire più o meno anonimi palazzi multiplano. Una Spoon River della collina sempre meno verde, e come nel celebre libro, dentro l'immaginario cimitero della storia locale, sulla prossima lapide potrebbe leggersi il nome di Villa Kessel. È una elegante costruzione situata al 15 di via Selva, tra la stessa e via Miravalle, circondata da un vasto parco. La domanda di costruzione, presentata dalla Artisa della famiglia Artioli, chiede di ‘sostituirla’ con un “nuovo edificio residenziale”. Ruspe in arrivo insomma, come per Villa Foglia, la Boliviana (già demolite) e Villa Mina, per parlare solo dei casi recenti a Massagno.
Nel tentativo di salvare villa Kessel, le associazioni Cittadini per il territorio del Luganese e Società ticinese per l'arte e la natura hanno presentato due opposizioni. La domanda di costruzione, pubblicata un mese fa, non chiedeva deroghe rispetto alla normativa vigente e l'edificio non è ufficialmente ritenuto bene culturale.
Eppure, e non è il primo caso a Massagno, il Comune avrebbe potuto mettere sotto protezione questo e altri edifici. Ma non lo ha fatto.
Come ricordano nella loro opposizione, Carlo Scolari e Marco Sailer, presidente e vice dei Cittadini per il territorio del Luganese, nel documento del 7 marzo 2016 intitolato Edifici e complessi degni di tutela (Beni culturali locali), tra le ‘Schede degli edifici esaminati’ gli operatori del Pr comunale si esprimono su Villa Kessel nel seguente modo: “Villa Kessel è stata verosimilmente costruita nel 1924 visto che le decorazioni attribuite al pittore Riziero Luzzani risalgono a quell’anno. Nel 1930 essa era intestata Walter e Gertrude Kessel che possono essere ritenuti i committenti dell’opera. L’architetto è sinora sconosciuto. Villa Kessel è un edificio dall’architettura severa situato nel mezzo di un grande parco cintato, terrazzato e ricco di vegetazione che confina con Via Selva, dunque nella parte inferiore della collina di Praccio. Esso conta due piani di 4 locali ciascuno, un seminterrato e un sottotetto con due mansarde. La volumetria è impreziosita da una bella loggetta arcuata e terrazzata sporgente sulla facciata sud-est. Esternamente l’edificio e il grande parco appaiono particolarmente ben conservati. L’edificio fa parte del complesso ben conservato di ville e di parchi di Via Rovello-Via Miravalle. Si tratta, in particolare dei fondi no 14, 16, 17, 341, 364 e 376 (si vedano le relative schede). Questo insieme costituisce uno degli pochi esempi di quartiere signorile sorto negli anni tra le due guerre mondiali sulle colline della plaga luganese che circondano il lago. Inoltre, esso ospita un vero e proprio compendio di quelle correnti architettoniche che hanno caratterizzato gli anni tra le due guerre mondiali. Pianificazione in corso. Richiesta di sospensione (art. 62 Lst)”.
E invece la protezione non è arrivata. Cosa è successo? La vicenda della mancata protezione dei beni culturali a Massagno è ricostruita nell'opposizione della Società ticinese per l'arte e la natura, firmata dal presidente Tiziano Fontana e dal segretario Paolo Camillo Minotti. La variante di Piano regolatore avviata dal Municipio di Massagno nel lontano 2013, tramite un mandato agli Studi Associati SA e affidandosi all'architetto Giovanni Buzzi, fece un passaggio suui tavoli del Dipartimento del territorio e, tornata nelle mani delle autorità comunali, la lista venne drasticamente tagliata. Dai 136 oggetti censiti dall'Ufficio beni culturali sul territorio massagnese, si passò agli 81 presi in considerazione e schedati dai pianificatori del Comune in un documento chiamato "Piano del paesaggio - Edifici e complessi degni di tutela (Beni culturali locali). Era il 2016. Ma furono appena 11 gli edifici infine riconosciuti dal Municipio nel 2021, una ‘short list’ messa in consultazione e peraltro nemmeno arrivata in Consiglio comunale. Praticamente, scrive la Stan, un boicottaggio della Legge sui beni culturali introdotta nel '97. L'altra associazione dal canto suo scrive: “I Cittadini per il territorio di Massagno non sono riusciti a inoltrare per tempo le loro osservazioni e l'UTC (Ufficio tecnico comunale ndr) non gli ha concesso di consegnarle in ritardo. La procedura di elaborazione della variante di PR è quindi tuttora in corso. Secondo l'art. 62 cpv. 1 Lst, il Municipio può sospendere per due anni al massimo la propria decisione se, in assenza di una zona di pianificazione, la domanda di costruzione appare in contrasto con uno studio pianificatorio in atto. È quello che gli oppositori chiedono, affinché in questo periodo il Municipio concluda la procedura di elaborazione della Variante di PR inerente i beni culturali da proteggere e il Comune, cioè il Consiglio Comunale, decida se Villa Kessel sia da tutelare oppure no.
Per queste ragioni, cioè per il valore architettonico dello stabile e per la sua funzione testimoniale, storica e urbanistica, villa Kessel dovrebbe essere conservata e integrata nel complesso di ville e parchi di Via Rovello e via Miravalle, che, come esprime bene l'esperto del Municipio arch. Buzzi, costituisce un raro esempio di quartiere signorile sorto negli anni tra le due guerre. Perciò l’Associazione Cittadini per il territorio del Luganese, erede del Gruppo di Massagno chiede che la procedura di concessione della licenza edilizia sia sospesa per due anni conformemente all'art. 62 Cpv 1. Lst affinché in questo periodo il Municipio concluda l’elaborazione del PR Beni
culturali e decida la protezione di Villa Kessel”.
Dello stesso tenore l'opposizione della Stan, che pure chiede di respingere la domanda di costruzione, o di sospenderla due anni ex art 62 nell'attesa che il Consiglio comunale si esprima sulla variante dei Beni culturali. “Concretamente: il Consiglio comunale potrebbe - e secondo la Stan sarebbe auspicabile e opportuno - decidere la messa sotto protezione diVilla Kessel come pure di altri oggetti che il Municipio non ha proposto di proteggere. Tocca in definitiva solo al Consiglio comunale decidere se Villa Kessel sia da proteggere o no” scrivonoFontana e Minotti. Opposizioni che si aggiungono a quelle presentate contro l'abbattimento di Villa Mina, sempre a Massagno, tuttora pendenti.