Luganese

Uffici postali a Lugano e le armi spuntate del Municipio

L'ex Gigante Giallo prospetta chiusure, trasferimenti e trasformazioni a Breganzona, Cassarate, Maglio di Colla e Cadro. Limitati i margini per negoziare

Nella foto del 2010, gli apprendisti responsabili del nuovo ufficio postale di Cassarate
(Ti-Press/Archivio)
11 ottobre 2024
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Gli uffici postali e le agenzie per i quali è già stata prospettata la chiusura, il trasferimento o la trasformazione riguardano Breganzona, Lugano 6 (a Cassarate), Maglio di Colla e Cadro. Lo conferma nella risposta all’interrogazione presentata da undici consiglieri comunali (primo firmatario Edoardo Cappelletti) l’Esecutivo cittadino, che ha ribadito l’intenzione di “vigilare affinché un’eventuale chiusura di un ufficio postale sia sempre controbilanciata da un’alternativa adeguata, così come del resto discusso anche con le autorità cantonali. Si conferma che laddove lo si ritenesse opportuno e praticabile, il Municipio invierà un ricorso all’attenzione della PostCom come ha già fatto in precedenti occasioni: citiamo gli esempi di Castagnola (2017), Pambio-Noranco (2017) e Besso (2019)”. Peraltro, tutti questi ricorsi sono stati respinti.

Nel 2013, da ente pubblico diventò Sa

In effetti, lo spazio per trattare risulta alquanto esiguo. Lo ribadisce, nella stessa risposta, il Municipio richiamando che “la revisione della legislazione postale avvenuta nel 2013 ha sancito la conversione della Posta svizzera da ente pubblico a società anonima di diritto pubblico sottoposta a legislazione speciale”. Con questa veste giuridica, scrive l’Esecutivo, “il margine negoziale di enti terzi sulle scelte strategiche aziendali risulta essere limitato, quantunque l’articolo 34 dell’Ordinanza sulle Poste afferma che: ‘Prima di chiudere o trasferire un ufficio o un’agenzia, la Posta consulta le autorità dei Comuni interessati. Si adopera per trovare una soluzione di comune accordo’”. Tra l’altro, una delle filiali toccata dalla misura è Lugano 6, quella di Cassarate, dove la Posta, nel settembre 2010 ristrutturò gli spazi (poi rinnovati pure nel 2020) e inaugurò, per la prima volta in Ticino, un ufficio interamente gestito da apprendisti di commercio al dettaglio coadiuvati da due consulenti esperte.

La Città: ‘Faremo tutto il possibile’

Nella risposta viene ricordato anche che “nel 2016 la Posta Sa ha presentato la propria strategia per la rete postale del futuro e di questa strategia fa parte anche il dialogo con i rappresentanti della politica e dell’economia e con la popolazione in merito a esigenze regionali e alla futura configurazione della rete postale medesima. Il Municipio ha incontrato – e ancora incontrerà – i rappresentanti della Posta Sa sempre nella ferma intenzione di perorare convintamente le necessità e la legittima ambizione della popolazione dei quartieri toccati dal provvedimento, che giustamente chiedono di poter continuare a disporre di servizi postali di qualità”. L’intento resta quello di “fare tutto il possibile per mantenere in ogni quartiere un servizio postale il più possibile capillare e performante, in concerto o meno con il Cantone”.
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