Inaugurato ieri, domenica 6 ottobre, a Novaggio uno spazio per promuovere i prodotti regionali, ma anche l’arte e la cultura
«Sono un artigiano, ma divento un artista quando la gente guarda quello che faccio». È citando un artigiano malcantonese degli anni Trenta che Eliana Bellini ha inaugurato con Sascha Bellini – entrambi fondatori e responsabili del progetto – il ‘Malcantòn’, ovvero una vetrina che ha lo scopo di promuovere i prodotti locali. L’inaugurazione si è tenuta ieri a Novaggio, alla presenza di circa un centinaio di persone. C’eravamo anche noi.
Nato dopo diversi mesi di preparazione, ‘Malcantòn’, il cui nome deriva dalla cultura dialettale locale, è un progetto volto a valorizzare le tradizioni malcantonesi e a soddisfare le esigenze della comunità locale e turistica. Il proposito è dunque quello di dare un nuovo spazio alla popolazione che promuova l’artigianato regionale, i prodotti locali e freschi, offrendo anche un servizio di riparazione inedito nella zona. Insomma, grazie anche alla sua sede fisica, il progetto si avvale di essere polivalente con anche l’obiettivo di promuovere e sostenere, insieme ai comuni della regione, l’arte e la cultura locale, diventando una vetrina privilegiata per i turisti. Ma anche e soprattutto per i residenti, come ha sottolineato il sindaco Andrea Pozzi, presente anche lui per portare il sostegno del Comune all’iniziativa.
All’inaugurazione, l’entusiasmo e il senso comunitario degli abitanti non sono mancati. «Ci piace tantissimo l’idea di fare questo a Novaggio, è davvero interessante anche per sostenere l’artigianato locale», ci hanno detto tre signore del luogo accorse all’evento, al quale non hanno preso parte solo comuni cittadini. Numerosi anche gli addetti ai lavori. «Per noi è anche un discorso di visibilità – è l’opinione di una conciatrice –, questo in quanto l’artigianato è difficile da far decollare. Quindi questa possibilità è per noi fantastica, una buona opportunità anche per invogliare a risistemare e comprare locale». Inoltre, come aggiunto da Sascha nel proprio discorso d’inaugurazione «Malcantòn è una comunità che ci invita prima di tutto a guardarci dentro e a riscoprire quella forza nascosta, quella resilienza che spesso ignoriamo, ma che vive in ciascuno di noi. È una chiamata a riscoprire il valore dell’unione, della condivisione e degli scambi locali, nonché di legami sinceri e profondi».
La sede, situata in via Bertoli 6, è provvista di un’area interamente dedicata alla valorizzazione dei prodotti artigianali locali, dove i visitatori hanno la possibilità di acquistare opere uniche. «Era da tanto tempo che aspettavamo uno spazio dove poter sviluppare questa idea e, quest’estate, è saltato finalmente fuori questo spazio che attualmente è la ‘sede’ di Malcantòn», spiega Eliana. Per quanto riguarda la scelta degli espositori, questi sono stati contattati dagli stessi fondatori del progetto e, proprio grazie agli artigiani malcantonesi «stiamo scoprendo un po’ tutto un sottobosco di altri artigiani che lavorano tanto, ma che sono magari ancora sconosciuti. La nostra idea è appunto quella di dare visibilità a tutti senza togliere niente a nessuno». Tra ciò che è possibile trovare, riferisce Eliana, vi sono «ciotole in legno, marmellate, bigiotteria, shampoo solidi, quadri, e molto altro. Tutto interamente realizzato a mano dai nostri artigiani, che sono una ventina, ma il numero potrebbe anche aumentare. Tra l’altro noi non prendiamo nessuna percentuale da loro, quindi tutto l’incasso totale va all’artigiano, quello che chiediamo noi è un affitto dello spazio che loro scelgono, che poi sarà totalmente loro». Inoltre, per i residenti della zona, e per tutti coloro che ne avessero bisogno, è possibile usufruire del servizio di riparazione di elettrodomestici trasportabili, e dispositivi elettronici, come caffettiere, microonde, robot da cucina. Da diverso tempo Sascha, che si occupa delle riparazioni con l’Associazione dei consumatori della Svizzera italiana (Acsi), collabora ai popolari Caffè riparazione dell’Acsi, un punto di riferimento per molti.
Il valore che Eliana e Sascha mirano a condividere con la comunità, e non solo, è il concetto di economia circolare. Infatti, il ricondizionamento e l’artigianato contribuiscono all’economia circolare, un modello che si oppone all’economia lineare del prendi, produci, getta. Creare nuove opportunità per oggetti scartati o usurati aiuta a ridurre la domanda di materie prime nuove e minimizza gli sprechi. Per la nostra interlocutrice «l’idea di ridare una nuova vita agli oggetti è sempre stata una nostra prerogativa, in quanto spesso e volentieri ci piange il cuore a passare dagli ecocentri e vedere tutti questi oggetti, tra cui elettrodomestici o mobili intatti buttati via». Da non dimenticare che anche l’artigianato, soprattutto quando basato su materiali naturali o riciclati, può svolgere un ruolo fondamentale nella creazione di comunità sostenibili.
Per chi fosse ulteriormente interessato al progetto di ‘Malcantòn’, è possibile visitare il sito web www.malcanton.ch, dove è possibile consultare e acquistare i prodotti presenti sul catalogo online. Inoltre, in futuro, sarà accessibile online una piattaforma che è perfettamente replicabile in tutto il Ticino, ma che per il momento sarà accessibile solo a residenti del Malcantone. Questa piattaforma, spiega Sascha «ha quattro funzionalità, ovvero creare una comunità, scambiare competenze, come una sorta di banca del tempo, creare corsi e risorse condivise, e da ultimo garantire una rete professionale».