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Monte Brè, non una riqualifica ma... una passerella panoramica

Per interventi incisivi in vetta bisognerà aspettare tempi finanziari migliori. Tuttavia, già durante la legislatura attese misure puntuali a basso costo

Un potenziale ancora non utilizzato al suo massimo
(Ti-Press)
15 novembre 2024
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Una nuova app, il rinnovo della segnaletica, lavori alla stazione di partenza della funicolare in via Pico. E soprattutto una passerella panoramica al Ristorante Vetta. Sono queste le misure puntuali, e a basso costo, che la Città potrebbe attuare nel corso di questa legislatura per rifare il maquillage del Monte Brè e dei relativi impianti di risalita. Complici le ristrettezze finanziarie in corso, il discorso è invece rimandato al prossimo quadriennio per interventi più massicci che permettano veramente di valorizzare il comprensorio. A quindici anni dall’acquisto da parte dell’ente pubblico, il punto sul rilancio del ‘balcone di Lugano’.

Tante parole, ma pochi fatti

La vetta è stata comprata dalla Città nel 2009, dopo una lunga discussione politica, con l’ex sindaco Giorgio Giudici che ne aveva fortemente voluto l’acquisto. «A quei tempi il Comune di Carona non era ancora stato aggregato e quindi il Monte Brè era visto un po’ come il gioiello di Lugano – ricorda il vicesindaco Roberto Badaracco, che ai tempi era capogruppo in Consiglio comunale (Cc) –. Sin da subito si è iniziato a parlare di rilancio strategico». Tante parole, ma sin qui pochi fatti. Al punto che un’interrogazione dello scorso marzo dell’ex consigliere comunale Ferruccio Unternährer (Plr) parla esplicitamente di “immobilismo”. «In realtà sono stati fatti diversi passi negli ultimi anni, sia in Municipio sia in Cc, per andare verso una valorizzazione del comprensorio – osserva il capodicastero Cultura, sport ed eventi –. A cominciare dal contributo annuale di 375’000 franchi versato dalla Città alla Funicolare Cassarate-Monte Brè Sa (la società partecipata che gestisce gli impianti e la vetta, ndr)».

La gestione del ristorante scade a ottobre ’26

Il legislativo tuttavia, negli anni, ha chiesto all’esecutivo di fare di più, in particolare in occasione del rinnovo delle convenzioni. Nel 2017 ha chiesto l’elaborazione di un piano integrato e sinergico fra tutti gli attori coinvolti per lo sviluppo delle attività legate al monte. Nel 2021 il Municipio ha effettivamente presentato una strategia in tal senso, che il Cc nel 2023 ha chiesto di implementare. Perché non si è fatto nulla? «La problematica principale è legata ai costi. Per un vero rilancio, bisognerebbe effettuare degli investimenti importanti, a cominciare dal Ristorante Vetta: si trova in una posizione molto bella, panoramica, ma la struttura necessita di interventi di rilievo». La gestione attuale, risalente ancora ai tempi di Giudici, scadrà a ottobre 2026. Nell’interrogazione, Unternährer ha chiesto se vi sia effettivamente la volontà di assegnare la nuova gestione alla Funicolare Sa, atto che renderebbe più snella anche da un punto di vista amministrativo la ristrutturazione, ma Badaracco si limita a precisare che tra due anni verrà aperto un concorso pubblico.

Da cinque anni un gruppo di lavoro

L’ostacolo più grande in ogni caso è il denaro. «Viste le contingenze finanziarie, in questa legislatura non è pianificabile alcun grosso intervento. Arriveremo quindi con un messaggio con il credito di progettazione dei contenuti e la ristrutturazione nel momento in cui potremo poi già realizzare le opere, per evitare di fare un progetto ora che fra qualche anno sarà già vecchio. Ma l’interesse rimane, lo confermiamo, tant’è che già cinque anni fa la Divisione eventi ha attivato un gruppo di lavoro con Lugano Region e con la società che gestisce il Monte Brè». Tra i risultati più significativi di questo tavolo di lavoro è uno studio commissionato un paio d’anni fa all’Istituto di ricerche economiche (Ire) dell’Osservatorio del turismo dell’Usi, che ha analizzato attentamente il comparto e dato diversi suggerimenti di quanto si potrebbe fare. E se il ristorante e i percorsi pedonali dovranno attendere tempi migliori, diversi accorgimenti sono low cost, quindi attuabili in questa legislatura.

‘Valorizzarlo per renderlo parte integrante dell’offerta turistica’

Ad esempio, creare una Monte Brè mobility app che suggerisca percorsi veloci e semplici per arrivare alla funicolare e quindi alla vetta. Poi, cambiare la segnaletica ai piedi della montagna affinché sia più chiara e attrattiva; interventi per ammodernare e rendere più semplice l’accesso alla stazione di partenza di via Pico; fornire più informazioni in vetta sulle possibilità escursionistiche. E, soprattutto, «sarebbe bello creare una passerella panoramica, sporgente e sospesa nel vuoto, nei pressi del ristorante. Sarebbe un incentivo al turismo, non credo che stiamo parlando di un investimento milionario». Uno studio di fattibilità potrebbe essere effettuato in tempi relativamente brevi. Un primo passo per valorizzare il Monte Brè e «renderlo finalmente parte integrante della città e della sua offerta turistica». Per arrivare a quest’obiettivo, il discorso è dunque rimandato certamente alla prossima legislatura, ma intanto lo studio dell’Ire ha dato spunti interessanti.

Quattro assi per il rilancio

«Sì – conferma il vicesindaco –, hanno individuato quattro linee strategiche sul lungo termine per il rilancio. La prima riguarda la valorizzazione del panorama, da accompagnare con la possibilità di un’esperienza gastronomica da mattina a sera. Il secondo punto è legato alla funicolare, che deve essere sfruttata maggiormente, a cominciare dal valore storico delle vetture. Una terza proposta è quella di creare quattro grandi eventi di richiamo collegati a ogni stagione dell’anno, ciascuna con una propria identità. Dallo sport alla cultura, dalla gastronomia all’arte. Infine, sfruttare maggiormente i collegamenti – pedonali, ciclistici o di altro tipo – con gli altri ‘gioielli’ della zona: Brè paese, Gandria, Cureggia e naturalmente Lugano».

Il concorso di idee: ha vinto il team Atoma

Idee che verranno riprese tra qualche anno, mentre già oggi c’è chi anche esternamente alla Città sta ragionando sul futuro del Monte Brè. È il caso dei partecipanti alla seconda edizione del concorso internazionale di architettura ‘Play the future’, organizzato e promosso da BeSpace Group con il patrocinio della Città, e del quale abbiamo riferito un paio di mesi fa. «Alcune proposte sono molto interessanti – valuta il vicesindaco –. Sviluppano il concetto di turismo integrato nella natura, in chiave sostenibile e accessibile. Però una realizzazione non la vedo a breve termine, a meno che non si trovi un promotore privato al quale concedere un diritto di superficie». Il concorso è stato vinto dal team Atoma e si chiama ‘Star Hunters’, che come cuore del progetto ha proprio una lunga passerella sospesa tra il ristorante e un infopoint. Questi sono inseriti in un edificio ipogeo, ovvero sotto al suolo, che si affaccia su un’ampia piazza ellittica. Previsto pure un collegamento, anch’esso interrato, fra i due versanti della montagna, oltre a delle capsule sospese che dovrebbero servire come alloggi per i turisti. A completare il tutto, un planetario per un’esperienza ‘stellata’. Chissà che qualcuno non accolga l’auspicio della Città e decida di passare dal progetto alla... realtà.

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