Il Programma d’agglomerato di quinta generazione suggerisce alcune misure viarie, tra le quali spicca l'agglobus
Declassare l’asse via Pioda-via Maderno-via Bagutti; creare un nuovo accesso all’autosilo Balestra; l’interruzione di taluni collegamenti; nuovi semafori e più passaggi pedonali. Non solo. Occorrerà individuare altre misure. Quali? Il Programma d’agglomerato del Luganese di quinta generazione (Pal5) ne suggerisce alcune, come fluidificare il trasporto pubblico, tramite corsie preferenziali e priorità semaforiche; aumentare il comfort dei mezzi e mantenere accessibile il prezzo dei biglietti; diminuire l’offerta dei posteggi in centro e la velocità dei veicoli privati. Questo è l’ambizioso menu che dovrà essere discusso dai Comuni del polo urbano toccati dal progetto, e in particolare la Città, chiamati a trovare soluzioni. Altrimenti il tram-treno, in particolare se e quando verrà realizzata la seconda fase tra il centro e Cornaredo non funzionerà come dovrebbe, visto che dovrà condividere la strada con le auto.
Allestito dalla Commissione regionale dei trasporti del Luganese (Crtl) con l’ausilio di un team di operatori multidisciplinare, la corposa documentazione è in consultazione fino alla fine di questo mese di settembre. Preme ribadire che il Pal5 è lo strumento attraverso il quale il distretto, tramite l’omonima Crtl e il Cantone, quale ente responsabile della sua attuazione, sottopone alla Confederazione una richiesta di cofinanziamento di misure infrastrutturali nel settore dei trasporti. Tutte misure che mirano a migliorare il quadro complessivo delle condizioni di mobilità nell’agglomerato. Il Pal5 si fonda sul Pal3, allestito nel 2016, e ripropone un insieme di misure già consolidate istituzionalmente e codificate proceduralmente nel Piano direttore cantonale (Pd). Oltre a ciò, si propone di dare una risposta alle criticità sollevate dalla Confederazione, con correttivi e miglioramenti. In altre parole, la Crtl non funge da committente. Le decisioni e il finanziamento degli interventi spettano ai Comuni e al Cantone. L’attuale contesto di ristrettezze economiche gioca a sfavore. Il documento ha un orizzonte 2040 e include investimenti per circa 1,1 miliardi di franchi. Di questi, verranno chiesti alla Confederazione finanziamenti per opere inserite in priorità “A”, la cui spesa, oggi, è stimata in 230 milioni di franchi, la cui messa in cantiere è programmata per la fine del 2031.
Tra le priorità del documento programmatico sono inserite la ciclopedonale Paradiso-Melide, per 35 milioni di franchi, ma il costo sarebbe già lievitato a 52 milioni; una pista ciclopedonale lungo la Tresa, per 15 milioni e una terza lungo la trincea a Massagno (8 milioni). Ci sono pure la nuova fermata Tilo a Bironico, stimata in 17,5 milioni e altri 14 milioni per la riqualifica del nodo intermodale di Lamone-Cadempino. A proposito di mobilità cittadina, spiccano i 60 milioni di franchi indicati per l’Agglobus fra Cornaredo e il Piano Scairolo, una nuova linea di trasporto pubblico su gomma. In ogni caso, secondo il Pal5, occorre rivedere il piano della viabilità del Polo del Luganese, rivalutando la gerarchia stradale, la gestione dei nodi semaforici e l’accessibilità delle fermate: “Gli studi hanno mostrato che solo riducendo la componente di traffico individuale, è possibile garantire un ottimo sfruttamento del potenziale dato dalla seconda tappa della rete tram-treno e velocità commerciali adeguate”. Inoltre, bisognerà “adattare e migliorare le condizioni di accesso e di utilizzo dei nodi intermodali situati alle stazioni più lontane dal centro dell’agglomerato, per incentivare lo sfruttamento dei P&R (Cornaredo e Fornaci) e del trasporto pubblico per l’utenza sistematica diretta al centro dell’agglomerato. Un maggiore tasso di occupazione da parte delle auto dei posteggi ai margini delle aree urbane consentirebbe di abbattere la penetrazione del traffico all’interno degli agglomerati”. La rete tram-treno è confermata quale elemento strutturante della mobilità del Luganese, integra a livello regionale l’offerta a scala cantonale/internazionale di Ffs e Tilo ed è l’ossatura principale della rete di trasporto pubblico per il futuro. Dopo la prima tappa tra Bioggio e Manno e Bioggio-Lugano Centro, in fase di progettazione esecutiva, il Pal5 conferma la seconda da Lugano Centro a Cornaredo e da Lugano Centro a Campo Marzio, Viganello e Pregassona.
Previsti adattamenti puntuali e miglioramenti delle condizioni di accesso e di uso delle piattaforme dei trasporti situate nelle stazioni più lontane dal centro dell’agglomerato, onde incentivare l’utilizzo dei P&R e del trasporto pubblico per l’utenza diretta in centro. Il Pal5 anticipa e integra la Strategia bici Ticino 2045 come elemento di completamento della rete cantonale e regionale già pianificata e quale connessione con il territorio e gli altri modi di trasporto. La strategia mira a garantire i collegamenti ciclabili con le polarità urbane e con i principali hub del trasporto pubblico. Il documento sostiene che grazie al potenziamento dell’autostrada A2 tra Lugano Nord e Mendrisio (la terza corsia dinamica del PoLuMe) “sarà possibile concretizzare il concetto di tangenziale del Polo di Lugano ‘Omega’, postulato con il Piano dei trasporti del Luganese. Il distretto beneficerà di un significativo trasferimento di traffico dalla rete stradale locale alla rete nazionale, in particolare tra Lugano Nord e Melide”. In questo modo, anche la strada cantonale della Valle del Vedeggio “potrà vedersi sgravata da importanti flussi di traffico grazie alla realizzazione dello svincolo di Sigirino”. Inoltre, il Pal5 conferma le strade di aggiramento tra Agno, Magliaso e Caslano, con l’aggiunta dell’aggiramento e della riqualifica dell’abitato di Tresa.