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Un sostegno concreto all’inclusione delle persone sorde

Un corso per imparare la Lingua dei segni italiana. E molto altro: le attività dell’Associazione frequenzeLis, costituita l’anno scorso a Lugano

In sintesi:
  • L'obiettivo è abbattere le barriere comunicative
  • La Lis è riconosciuta come idioma ufficiale, ma manca ancora la messa in pratica
L’applauso di un gruppo di persone sorde, mentre appladono durante un incontro Lis
(unsplash)
9 settembre 2024
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«Siamo nel 2024, eppure, c’è ancora molto da lavorare per abbattere le barriere comunicative verso le persone sorde». A dirlo è Sara Vaccaro, presidentessa dell’Associazione frequenzeLis, nata nel 2023 a Lugano. Per ovviare alla problematica, l’associazione senza scopo di lucro si fra promotrice di un corso base di Lingua dei segni italiana, conosciuta anche come Lis. Ma è solo una delle numerose iniziative che il vivace sodalizio sta portando avanti con l’obiettivo finale di contribuire a realizzare una società la più inclusiva possibile. E in maniera molto concreta, fornendo un sostegno puntuale alle persone sorde, attraverso la prestazione di servizi di traduzione, divulgazione e sensibilizzazione.

Un corso per imparare a comunicare in Lis

Tornando al corso. Sono due incontri settimanali online, dalle 18 alle 20, oltre a incontri mensili in presenza. L’accento verrà posto sul confronto diretto con le persone sorde e i partecipanti potranno toccare con mano la realtà della Lis. A fine percorso, infatti, i partecipanti saranno in grado di intrattenere una comunicazione base con una persona sorda. Inoltre, in seguito al superamento dell’esame finale, verrà rilasciato un attestato di frequenza che certifica le competenze acquisite nel corso degli otto mesi di lezione. Il percorso per acquisire la lingua dei segni a livello professionale è invece composto da vari livelli, ma questo primo step «permette di essere più inclusivi anche nel cercare una maggiore integrazione sul nostro territorio. Oggigiorno si dovrebbe infatti parlare di persone in generale e di comunicare tra di noi, qualsiasi sia il tuo canale comunicativo», spiega Vaccaro.

Durante il corso – che inizierà il 2 ottobre e durerà fino a maggio, ma è necessario iscriversi al più tardi entro il 15 settembre –, saranno presenti quattro figure professionali tra docenti e interpreti in lingua dei segni. «La scelta di avere due docenti sordi e due udenti di supporto è proprio legata al fatto che la lingua dei segni è patrimonio della comunità sorda. Saranno dunque le persone sorde a insegnare la pratica, mentre le persone udenti si occuperanno di tutta quella parte legata alla teoria, quindi alla struttura della lingua, alla cultura sorda, e molto altro».

‘Abbattere le barriere comunicative’

La lingua dei segni nasce proprio all’interno della comunità sorda e ha una storia lunghissima, «soprattutto a livello identitario, la Lis è un canale d’espressione naturale che viene da loro utilizzato». Lingua che, come insegna la storia, per molto tempo è stata vietata. È dunque, riferisce la presidentessa di frequenzeLis, «fondamentale capire l’origine e, soprattutto, comprenderne l’importanza». L’obiettivo del corso è sensibilizzare i partecipanti e «cercare di abbattere le barriere comunicative ancora presenti nella quotidianità». Inoltre la lingua dei segni, aggiunge la nostra interlocutrice, «ti stimola a rendere visibile quello che tu dici, portandoti a sviluppare immagini mentali, il movimento corporeo e le espressioni facciali». Tutte componenti comunicative che chi è abituato al verbale tralascia.

Idioma ufficiale ma... c’è ancora da fare

L’idea che ha portato alla realizzazione del corso «è nata in parte dalle richieste, dalla curiosità e dalla voglia di conoscere la lingua dei segni. Considerando che l’approcciarsi a questa realtà permette di conoscere persone sorde comprendendo dunque come comunicano. D’altra parte, ritenevamo che fosse importante diffondere questa lingua». A oggi dunque riguardo al tema della sordità ci sono stati dei passi avanti. Ma non basta. Nonostante il Cantone abbia approvato un nuovo articolo che riconosce la Lis come idioma ufficiale a partire dal 1° gennaio 2023, manca ancora la messa in pratica. «Diciamo che siamo ancora indietro su questo fronte» osserva Vaccaro. Infatti, nonostante questo riconoscimento ufficiale le persone sorde hanno ancora oggi molti problemi nel comunicare in qualsiasi tipo di contesto «non perché loro siano il problema, sia chiaro. Il problema è la società che non conosce la Lis limitando le persone sorde». Persone che nonostante le avversità hanno una grande capacità di adattarsi e un forte senso di resilienza. «Sarebbe bello, nel 2024, che attività quotidiane come rivolgersi a uno sportello, andare a teatro o a messa fossero accessibili».

Un pomeriggio di porte aperte

Il lavoro di Vaccaro, come degli altri responsabili dell’associazione, Natascia Bandecchi e Remo Martinelli, comunque è ben più ampio. Oltre al corso base, frequenzeLis, si occupa infatti dell’organizzazione di eventi inclusivi sul territorio atti a «valorizzare la persona sorda e la lingua dei segni». I momenti di incontro, aperti a tutti, sono attività ed eventi che sono incentrati sulla valorizzazione della persona sorda e della Lis come pure sulla sensibilizzazione su questa tematica.

Per approfondire quanto bolle in pentola, l’associazione ha in programma sabato 5 ottobre un pomeriggio di porte aperte a La Cascina di Sorengo. Dalle 15 alle 17.30 sarà possibile partecipare ad attività per adulti e bambini, rigorosamente nella Lis ma accessibili grazie alla presenza di interpreti. Seguiranno lo spettacolo teatrale ‘Parole e segni’ e un ricco aperitivo offerto. È necessario iscriversi entro il 23 settembre. Per informazioni e iscrizioni, visitare il sito www.frequenzelis.com, telefonare allo 076 693 89 69 o scrivere a info@frequenzelis.com. L’associazione è presente anche su ‘Facebook’ e ‘Instagram’.