Nel 2023 investiti quasi 9 milioni di franchi in energia termica e rinnovabile. Nei prossimi anni verrà modificata la rete di distribuzione
Continua ad aumentare la produzione di energia fotovoltaica nel Luganese. È infatti più che raddoppiata dal 2021 al 2023. In particolare nell’ultimo anno ha registrato un incremento del 57,5% raggiungendo 86’717 MWh prodotti nel comprensorio, l’8,3% del totale erogato. Questi dati dimostrano quanto la popolazione sia propensa alla transizione energetica. Croce e delizia per le Aziende industriali di Lugano Sa (Ail), che puntano a raggiungere gli obiettivi stabiliti dalla Confederazione nella strategia energetica 2050, ma che costringe la società ad aumentare gli investimenti nelle strutture e a riorganizzare la direzione aziendale.
Cambiare il modo di alimentare tutta una regione, «non si può fare con strutture pensate e realizzate per case con piccole caldaie annesse», ha spiegato il vicedirettore Michele Broggini. Per realizzare questo cambiamento le cifre sono importanti: «In totale, parliamo di circa 550 milioni di franchi investiti nei prossimi 25 anni per costruire le reti di teleriscaldamento e modificare le reti elettriche attuali» ai quali vanno aggiunti i 39 milioni di franchi investiti nel 2021, i 41 del 2022 e i 42 del 2023. Di questi ultimi il 36% è stato investito nella rete elettrica e negli allacciamenti e il 21% nella crescita della produzione delle energie termiche e rinnovabili – in particolare nella realizzazione di impianti fotovoltaici e centrali termiche –. A titolo di esempio il presidente della direzione generale, Andrea Prati, ha spiegato che «nel 2023 abbiamo realizzato una settantina di impianti fotovoltaici di piccole dimensioni che abbiamo messo in affitto ai nostri clienti».
Uno dei fattori che però risalta più di tutti per i cittadini è la fattura dell’elettricità che si ritroveranno nella bucalettere. Rispetto all’anno corrente, nel 2025 un’economia domestica che consuma 4’500 kWh all’anno risparmierà circa 180 franchi. Come ha spiegato il vicedirettore Carlo Cattaneo, questo risultato è stato ottenuto «dalla riduzione della tassa per le riserve invernali (-3,1%), dalla riduzione dei costi di Swissgrid (-0,6%) e da un mercato dell’energia elettrica favorevole». A questo riguardo Cattaneo ha sottolineato lo stato del mercato francese: «Nello scorso periodo di crisi, metà delle centrali nucleari francesi non erano disponibili. Grazie alla nazionalizzazione di Edf (la maggiore azienda produttrice di energia in Francia, ndr) la situazione è cambiata e ora queste centrali producono anche a livelli superiori della media degli ultimi cinque anni». Nella direzione contraria, invece, ad aumentare il prezzo c’è il maggiore costo della rete (+2,5%) causato dal minor utilizzo della stessa.
Un’altra spesa per le famiglie riguarda il gas. In questo caso si registra un aumento di 150 franchi sulla fattura per chi consuma 20mila kWh all’anno. Il motivo preponderante è stato il raddoppio della quota di biogas contenuta nella fornitura, dal 5% al 10% del totale. Oltre a questo, ha precisato Cattaneo «hanno contribuito i maggiori costi di rete in misura del 2,5% a causa dei minori consumi». Una tendenza che continuerà anche nei prossimi anni: «Da qui al 2050 – spiega Broggini – si intende ridurre dagli attuali 800 GWh all’anno a 300 GWh all’anno la quota di gas metano sostituendolo con calore prodotto tramite termopompe e acqua di lago, combustione di legname e biogas anche locale». Un altro cambiamento significativo sarà «la realizzazione di una sessantina di reti di distribuzione termica all’interno del comprensorio e distribuite in modo bilanciato in tutto il territorio. Queste reti dovranno fornire circa il 30% del fabbisogno termico e ciò comporterà un minor utilizzo dell’attuale rete che verrà ridimensionata».
Il futuro orientamento strategico delle Ail provocherà anche dei cambiamenti all’interno dell’azienda. Dal primo gennaio 2025 i membri della direzione generale passeranno da tre a sette. Per queste quattro divisioni – transizione energetica, commercio, risorse umane e innovazione e servizi generali – saranno indetti dei concorsi pubblici nei prossimi giorni. Per Angelo Bernasconi, presidente del Consiglio di amministrazione, «avere un tavolo di direzione più ampio, porterà più competenze e meno carico di lavoro ai tre attuali direttori della nostra azienda che è molto cresciuta negli ultimi anni». Una società con una cifra d’affari di 535 milioni di franchi e che serve 117mila persone.