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Berset e Finzi Pasca a difesa del San Domenico

L’Esecutivo di Lugano non ha ancora deciso il futuro del lido. Intanto, l’attuale gestione riceve l’appoggio dell’ex consigliere federale e dell’artista

In sintesi:
  • Il politico friburghese chiama e cerca di convincere il municipale Filippo Lombardi a rinunciare all’ipotesi ristorante.
  • Anche la Commissione di quartiere prende posizione: ‘Il mancato rinnovo del contratto potrebbe rivelarsi un autogol’.
(Ti-Press)
4 settembre 2024
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Si è schierato anche l’ex consigliere federale Alain Berset a difesa dell’attuale gestione del Lido San Domenico (Lsd). Il 52enne politico friburghese lo frequenta quando scende in Ticino con la moglie e i figli, almeno una volta all’anno. Nell’ultima recente visita, durante una cena, Berset è venuto a conoscenza delle intenzioni del Municipio di Lugano che potrebbe trasformare lo spazio in un ristorante aperto tutto l’anno. Dapprima, il segretario generale del Consiglio d’Europa ha firmato la petizione cartacea, poi ha telefonato direttamente al municipale ed ex senatore a Berna Filippo Lombardi chiedendogli di convincere l’Esecutivo a mantenere la struttura balneare così com’è.

Intanto, lievita il sostegno

Non c’è ancora una decisione definitiva sul futuro dell’area di proprietà della Città di Lugano. Nel frattempo, oltre a Berset, anche Daniele Finzi Pasca ha scritto al Municipio a sostegno del progetto dei gestori, che hanno ottenuto l’appoggio pure dalla Commissione di quartiere di Castagnola, Ruvigliana e Cassarate. Un appoggio unanime quello sottoscritto da tutti gli otto commissari che hanno voluto far sapere la loro posizione all’Esecutivo cittadino, chiedendogli di rinnovare il mandato ai gestori. I commissari vorrebbero che il luogo d’incontro intergenerazionale continuasse a essere semplice, genuino e caratterizzato da uno spirito popolare. Ritengono che possa rivelarsi un autogol e un tradimento dell’anima del posto, da parte del Municipio, il mancato rinnovo all’attuale gestione, che è sostenuta anche da Vittoria Matarrese, direttrice della Fondazione Bally che gestisce la villa Heleneum. È stata presentata al Municipio di Lugano un’interrogazione nella quale è stato sottolineato come l’Lsd rappresenti un punto di riferimento per molte persone, perché propone un’alternativa preziosa ai classici locali del centro città: “Con l’attuale gerenza, questo Lido non solo garantisce uno spazio sicuro e accogliente, ma si distingue anche per la sua diversificata programmazione culturale. Questo esercizio pubblico offre possibilità di lavoro ai giovani anche senza una formazione professionale specifica che sanno dimostrare impegno, dedizione e determinazione”.

Petizione a quota quasi seimila

Intanto, la petizione lanciata a metà luglio scorso da un affezionato avventore di questo luogo unico in città ha superato le 4’800 sottoscrizioni online, mentre la petizione cartacea ha ampiamente oltre passato le mille firme. Una petizione che verrà consegnata a Palazzo Civico nei prossimi giorni. Dal canto loro, i gestori Nick e Sarah Hofmann sperano di poter continuare a condurre il Lido San Domenico, offrendo un lavoro, stagionale, a una ventina di persone residenti in Ticino, ma il loro contratto con la Città è in scadenza e la risposta ricevuta dall’autorità in merito alla richiesta di rinnovo è stata fumosa. Pertanto, si sono allarmati. Ufficialmente, il problema dell’Lsd è l’incompatibilità con la nuova legge sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione (Lear), che non contempla più gli snack bar, per cui gli esercizi con cucina devono adeguare gli spazi di lavorazione alla capacità ricettiva. Il Municipio, prima di decidere, sta attendendo un rapporto interno per valutare quali siano i costi degli interventi da eseguire, per colmare la lacuna. Un rapporto che dovrebbe giungere a breve sul tavolo dell’Esecutivo. C’è comunque un periodo di adattamento alla Lear, che può essere più o meno lungo.

Foletti: ‘Va molto bene così’

«Non c’è nulla contro gli attuali gerenti – assicura il sindaco di Lugano –. Per il momento, non è stata presa una decisione». Foletti si sbilancia: «Secondo me, va molto bene così, disponiamo di due strutture sul lago per due pubblici e utenti differenti (l’altro è il Riva Caccia, ndr). Riusciamo a rispondere alle esigenze di tutti». Non nasconde la propria posizione nemmeno il vicesindaco Roberto Badaracco, secondo il quale, «l’ideale sarebbe che si arrivasse al rinnovo del mandato agli attuali gestori, non dovrebbe esserci fretta di indire un concorso pubblico». La conduzione dell’Lsd, continua il vicesindaco, «da quando è cominciata l’attuale gestione, gli ingressi al lido sono aumentati in maniera esponenziale. Una delle ragioni di questa massiccia affluenza è sicuramente da attribuire alla loro conduzione, che richiama un pubblico affezionato all’ambiente». Uno sbocco, forse l’unico, per consentire l’espressione di una cultura indipendente che può esibirsi. Tanto che l’ultimo evento è stato il concerto di nove gruppi, che è stato organizzato e offerto al pubblico dell’Lsd lo scorso 24 agosto dalla scena musicale locale e ticinese.

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