Luganese

Rally Ticino, i Verdi: ‘Perché non rispettata volontà Comune?’

Interrogazione al Consiglio di Stato per capire come mai la Sezione della circolazione abbia rilasciato il permesso anche se Alto Malcantone era contrario

Un’immagine dell’edizione 2014, tenutasi a Isone
(Ti-Press)
29 agosto 2024
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Non si spengono le polemiche sulla 26esima edizione del Rally del Ticino. A ravvivarle è ora un’interrogazione dei Verdi al Consiglio di Stato, che fondamentalmente chiede di capire come mai la Sezione della circolazione abbia rilasciato l’autorizzazione allo svolgimento della manifestazione motoristica il 27 e il 28 settembre prossimi, sebbene il Municipio di Alto Malcantone avesse detto che non era d’accordo. Si tratta della prima volta che capita da quando si tiene l’evento, sottolineano gli ecologisti, spiegando che in situazioni simili – ovvero con un ente locale contrario – la Sezione aveva autorizzato la gara fino al confine ovest del Comune, i concorrenti si spostavano dunque fino al confine est, da dove si riprendeva.

Le ragioni di un ‘no’

Ma stavolta non è successo così. L’atto parlamentare ripercorre brevemente la vicenda. A fine maggio il Municipio dà il proprio preavviso negativo, e in un articolo della ‘Regione’ si riportano le motivazioni: rischio emulazione; disturbo quiete pubblica; sicurezza stradale; inquinamento ambientale nei confronti della fauna; nessuna/minima ricaduta economica. Il documento di autorizzazione, del 9 agosto, afferma che pochi giorni prima (il 5 e il 6) la Sezione ha chiesto di precisare le ragioni del diniego, cosa che il Comune non ha fatto, spiegando il 19 agosto che un paio di settimane prima ha risposto al Cantone che non riteneva necessario dare ulteriori motivazioni, che erano già state presentate per mezzo stampa.

‘Decisione già presa in precedenza?’

“Come già evidenziato dal Municipio di Alto Malcantone – scrivono i granconsiglieri, prima firmataria Nara Valsangiacomo –, la metodologia e le tempistiche darebbero l’impressione di una decisione già presa in precedenza, senza tenere conto del preavviso negativo del Comune espresso il 27 maggio”. E infatti, una delle domande poste al governo è proprio se ritiene o meno adeguati il procedimento e le tempistiche, in particolare “perché una spiegazione sui motivi del no di Alto Malcantone non è stata chiesta al momento della ricezione del preavviso municipale? È corretto chiedere una presa di posizione quattro giorni prima del rilascio dell’autorizzazione?”.

Un territorio da tutelare

“Data la fragilità del territorio alpino e la densità abitativa” i Verdi riassumono poi i motivi per i quali pure loro sono contrari all’evento, che sono grosso modo i medesimi del Municipio. E poi altre domande: qual è il margine di apprezzamento della Sezione? Come si giustifica quella che viene definita una “prevaricazione” del volere di un Municipio “di tutelare i propri cittadini?” Il Consiglio di Stato “non crede che il rispetto dell’avviso delle autorità locali sia preponderante a meno di interessi superiori conclamati? O gli interessi degli organizzatori del Rally sono considerati alla stregua di interessi superiori?”.

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