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Impianto depurativo di Bioggio, più vicini alla riqualifica

La Commissione della gestione ha firmato il rapporto sul messaggio governativo che chiede un credito di oltre 6 milioni per vari interventi alla struttura

Tocca al Gran Consiglio dare luce verde
(Ti-Press)
27 agosto 2024
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Ristrutturare e ammodernare l’impianto di depurazione delle acque (Ida) di Bioggio, entrato in servizio nel 1976. Per la Commissione gestione e finanze del Gran Consiglio è un sì. È stato infatti firmato oggi il rapporto sul messaggio con la richiesta di un credito di 6’530’803 franchi per – in estrema sintesi – portare dei miglioramenti significativi a livello depurativo con una diminuzione dell’impatto delle attività umane sulla tratta terminale del fiume Vedeggio, sul lago di Lugano e in particolare sul golfo di Agno. Ma anche per una maggiore sicurezza in caso di inquinamento accidentale causato da riversamenti di sostanze tossiche.

Si risaneranno anche prefabbricati e zone asfaltate

La messa in opera del progetto dell’impianto, che è di proprietà del Consorzio depurazione acque Lugano e dintorni (Cdaled), consentirà – si legge nel messaggio governativo – di riportare tutte le installazioni “a uno stato tecnico e funzionale al passo con i tempi nonché di mantenerne il valore nel tempo”. L’attuale configurazione della linea di trattamento acque dell’Ida di Bioggio risale al 1999, anno in cui venne completato il primo ampliamento volto a incrementare la capacità di trattamento dell'impianto da 65mila a più di 160mila abitanti. Il Cdaled, nel 2014, ha avviato le procedure per la progettazione della ristrutturazione e dell'ammodernamento del trattamento acque. Con l’entrata in vigore nel 2016 dell'obbligo di rimozione dei microinquinanti organici delle acque di scarico (modifica OPAc) si è aggiunto questo nuovo onere. Il progetto dunque, oltre a interventi prettamente legati alle sezioni di processo, contempla pure il risanamento di una parte dei fabbricati presenti sul sedime dell'Ida, nonché la riorganizzazione della viabilità interna con sistemazione di tutte le zone asfaltate e verdi.

Soddisfa le esigenze federali e cantonali

Il Piano generale di smaltimento delle acque consortile (PGSc), approvato nel 2016 dalla Sezione della protezione dell'aria, dell'acqua e del suolo (Spaas) del Dipartimento del territorio, ha definito le prime basi di dimensionamento fissando in 3mila l/s il quantitativo massimo di acque da convogliare all’Ida di Bioggio in tempo di pioggia. Questa quantità corrisponde a cinque volte la quantità che normalmente arriva all'Ida per tempo secco. All'Ida, si legge nel messaggio, “vengono trattati in modo completo ed efficace fino a 2 Qts, che rappresentano il 92% del totale delle acque in arrivo nell'arco di un anno. Il restante quantitativo, corrispondente a 3 Qts, verrà rilasciato nel ricettore naturale dopo una depurazione fisico-chimica spinta in bacini dedicati che fungeranno nel contempo da vasche di raccolta in caso di eventuali riversamenti di sostanze tossiche e/o infiammabili in rete”. L’impianto riuscirà dunque a soddisfare le esigenze federali e le esigenze cantonali imposte agli Ida gravitanti sul lago Ceresio.

I lavori, al momento della pubblicazione del messaggio governativo a marzo 2023, erano previsti da quello stesso anno fino al 2029. Evidentemente è da considerarsi uno slittamento di un anno o due.