Il sindacato Fisascat Cisl di Como torna a chiamare in causa il sindaco Roberto Canesi per i salari troppo bassi percepiti dagli addetti alle pulizie
In questi giorni a Campione d’Italia è tornato d'attualità il problema dei salari da fame degli addetti alle pulizie della “cattedrale laica” di Mario Botta, la più grande casa da gioco europea. L’occasione è stata fornita dalle polemiche sorte dopo che si è appreso che il personale del Comune (13 a tempo pieno e 3 part-time) alle casse comunali costano 2 milioni e 700mila euro (gli stipendi d’oro in riva al Ceresio: 15mila euro mensili, per la segretaria comunale, 10mila euro per i vigili urbani e 7mila per gli operai sono al vaglio del Ministero dell’interno).
Dei salari da fame della ventina di persone addette alle pulizie (1’250 euro al mese che aumentano di poche centinaia di euro per chi lavora di notte) se ne parla da oltre un anno. A nulla sono servite le ripetute denunce di una situazione insostenibile così come lo stato di agitazione che formalmente va avanti da molti mesi. Il servizio, è bene ricordare, il Casinò lo ha appaltato a una cooperativa di servizi, che sostiene di non aver niente da rimproverarsi, in quanto i salari sono in linea con i minimi contrattuali. Ciò si traduce in condizioni salariali decisamente insufficienti per vivere in modo dignitoso in riva al Ceresio, dove il costo degli affitti e della vita sono decisamente alti, tanto che dall’enclave in molti scappano.
A più riprese è stato sollecitato un intervento del Comune, socio unico della casa da gioco. In questi giorni il sindacato Fisascat Cisl di Como è tornato a chiamare in causa il sindaco Roberto Canesi, che a proposito degli “stipendi d’oro” dei dipendenti comunali ha parlato dei costi svizzeri dell’economia campionese. Per evitare che nell'enclave continuino a esserci campionesi di serie A e campionesi di serie C, il sindacato è tornato a chiedere “con massima urgenza, un nuovo tavolo istituzionale che raccolga amministrazione comunale, società appaltatrice e appaltante e, conti alla mano, faccia finalmente chiarezza sul servizio e sui suoi conti, trovando il giusto margine per aumentare i salari di lavoratori e lavoratrici”. Una richiesta non nuova, comunque più che legittima, in quanto è inaccettabile che a Campione d’Italia continui a esserci lavoro povero.